I nostri Social

Angolo del tifoso

ANGOLO JUVENTUS – Confronto con se stessi

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 3 minuti

Palla al centro

Inutile guardare al divario in classifica nei confronti delle due milanesi. Altrettanto rimpiangere i punti persi nell’ultimo incontro contro il Bologna (cfr. http://ANGOLO JUVENTUS – Avanti con giudizio). Quello che conta, adesso, per la Juventus è comprendere come, quest’anno, sia necessario affrontare un match alla volta. Dimenticare in fretta la sbornia di gol ed elogi di Udine, cancellare allo stesso modo le polemiche e le inefficienze di manovra emersi contro i felsinei. Partita diversa, storia diversa: stavolta per provare a cambiare il ritmo sulle fasce sono schierati, rispettivamente, il redivivo McKennie e lo specialista in assist Kostic. A centrocampo Miretti rileva Fagioli, in difesa Gatti da il cambio a Alex Sandro. Ma, più che un ricambio di uomini, ci si augura di vedere in campo un atteggiamento diverso da parte della squadra. Meno succube del gioco avversario, più concentrata nel valorizzare le proprie qualità. Conta solo il confronto con sé stessi.

Primo tempo

Almeno per i primi venti minuti aleggiano ancora i fantasmi della settimana scorsa. Manovra lenta e macchinosa, al punto che i difensori dell’Empoli avrebbero anche il tempo per un caffè prima di posizionarsi in difesa. Poi un corner di Kostic offre l’occasione a Danilo di battere a rete e il capitano non si fa di certo pregare. Il vantaggio consente alla Juventus di giocare sul velluto, al punto che McKennie avrebbe la palla del raddoppio a botta sicura poco dopo. La difesa toscana si salva in extremis. C’è anche un calcio di rigore a favore della Vecchia Signora per un atterramento di Gatti in area. Dusan Vlahovic cicca, però, dal dischetto. Gli avversari provano a rifarsi sotto, i bianconeri sembrano perdere sicurezza. Per la ripresa serviranno ulteriori energie mentali, l’arma vincente è comunque il confronto con sé stessi.

Secondo tempo

Nella seconda frazione di gioco il copione non muta. L’Empoli insiste con uno sterile possesso palla senza riuscire a creare occasioni da gol. La Juventus controlla sornionamente la gara senza sbattersi più di tanto. Gli uomini di Allegri si limitano a tenere d’occhio gli avversari quel tanto che basta per farli girare al largo dall’area di rigore. E, quando si allentano le maglie del centrocampo empolese si lanciano negli spazi vuoti con l’uomo più adatto alla missione, Federico Chiesa. L’(ex?) esterno scambia con Milik, ara il campo in profondità e deposita in rete per il raddoppio. E’ la pietra tombale sulla gara, da quel momento è accademia pura. Un paio di legni nel recupero anche per le riserve Milik e Kean, a dimostrare che ogni elemento del gruppo sa essere una risorsa preziosa. I punti sono in cassaforte, l’autostima in crescita. Sono gli effetti del confronto con sè stessi.

Pubblicità

Dopo il novantesimo

Niente trionfalismi, né proclami. Al Castellani è stata una buona gara, utile a muovere la classifica e migliorare l’umore. Qualcuno si è dimostrato affidabile come sempre (Danilo, Chiesa), qualcun altro si è fatto prendere dalla frenesia (Vlahovic), molti si sono riaffacciati (McKennie, Kostic, Gatti, Milik). Allegri deve essere bravo a tenere tutti sulla corda,  chiunque si alzi dalla panchina deve essere consapevole di poter essere determinante. E niente sguardi all’esterno, qui vale solo il confronto con sé stessi

Follow us!

FacebookFacebookYoutubeTwitterTwitchTikTok

Pubblicità

in evidenza