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Angolo del tifoso

ANGOLO JUVENTUS – Il gambero Paul

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Dieci presenze complessive, nessun gol all’attivo. E’ il bilancio dell’annata 2022-23 di Paul Pogba, trentenne centrocampista francese della Juventus. Una statistica sconfortante, per molti versi catastrofica. La mezzala transalpina era stata ripresa dal Manchester United per farne il perno della squadra, ruolo a cui a dovuto presto abdicare a causa di ripetuti infortuni. La sua prolungata defezione ha condizionato l’intero gruppo, costringendo l’allenatore Allegri a ridisegnare un centrocampo progettato su misura per lui. E se il recente passato è oscuro il prossimo futuro non appare migliore. Il torneo appena concluso, che avrebbe dovuto consacrarlo definitivamente come un campione, è stato, invece, l’ennesimo passo indietro di una carriera che appariva, ai suoi albori, sfolgorante. L’infaticabile tuttofare, detto “il polpo” per le sua capacità di allungarsi e dominare ogni zona del campo, si è ridimensionato in una triste normalità. Il gambero Paul.

Giovane d’assalto

Estate 2012, al campo d’allenamento bianconero  c’è di che stropicciarsi gli occhi. Un ragazzo dispensa, con disarmante semplicità, giocate sopraffine di fronte agli occhi meravigliati dei suoi ben più esperti compagni. Non ha neanche vent’anni, si chiama Paul Pogba, il Manchester United l’ha lasciato andare a parametro zero. Si racconta di un diverbio con l’allenatore: Sir Alex Ferguson, padrone assoluto dello spogliatoio dei Red Devils, non lo riteneva ancora pronto per misurarsi con il calcio dei grandi. Lui e il suo procuratore Mino Raiola sono di opposto parere: Paul vuole dimostrare a tutti quanto vale, la Juventus è ben lieta di dargli una chance. Bastano un paio di sedute per convincere tutti della bontà dell’investimento: Pogba calcia alla perfezione con entrambi i piedi, ha una struttura fisica imponente abbinata ad una falcata da pantera, possiede una tecnica individuale talmente elevata da consentirgli di giocare ovunque. Il mister Antonio Conte lo lancia diverse volte nella mischia, lui ripaga la fiducia con cinque reti in 27 presenze. Difficile per un esordiente fare di meglio, è opinione comune che il futuro gli appartenga, lui dichiara che c’è il Pallone d’Oro tra i suoi obiettivi. Un traguardo che, però, non taglierà mai, uno dei tanti del suo percorso a ritroso. Il gambero Paul.

Dubbi e addio

Si guadagna una maglia da titolare per l’annata successiva. Ma più gioca più aumentano i dubbi sia sul suo vero ruolo che sul suo effettivo potenziale. Pogba ha sufficiente visione di gioco da poter impostare la manovra della squadra oppure bisogna lasciarlo libero di galoppare in avanti, puntando la porta avversaria? E’ un regista classico oppure una mezzala a tutto campo? Quando giostra davanti alla difesa sembra concedersi troppe leziosità per essere un affidabile metronomo. Quando si muove da centrocampista totale da l’impressione di poter imporre il suo strapotere fisico, ma solo per brevi tratti di partita. Le sue rimanenti tre stagioni in bianconero non riescono a sciogliere il quesito: il rendimento rimane buono, la frequenza con cui va a rete anche. Ma si ritiene che il suo apporto sia inferiore alle aspettative, non viene considerato un elemento imprescindibile. Dopo quattro anni viene rispedito a Manchester per una cifra enorme e molti ritengono che a guadagnarci, tutto sommato, sia stata proprio la Juventus. Il suo ritorno allo United vorrebbe avere il sapore di una rivincita verso i suoi antichi detrattori albionici, in realtà è una giravolta orchestrata dal suo agente per lucrare sul suo cartellino. Pogba, ad appena 23 anni, ha sacrificato al denaro le sue ambizioni sportive. La sua carriera va avanti, la sua crescita come atleta fa il percorso inverso. Il gambero Paul.

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La grigia Manchester

Dovrebbe essere l’uomo chiave dei Red Devils, finisce per ritrovarsi incastrato in una serie di equivoci tattici, incomprensioni con allenatori e frequenti soste ai box per infortunio. Nel suo secondo periodo in Inghilterra emerge anche una insospettata fragilità fisica e psicologica: il suo rendimento deludente viene attribuito anche a una forte depressione originata dal cattivo rapporto con il tecnico Josè Mourinho. Il trainer portoghese non ama i giocatori che non gli danno tutto, Pogba mostra freddezza nei confronti dei suoi metodi, lo scontro è inevitabile. Paul spesso finisce in panchina, il suo umore è grigio come il cielo di Manchester, il gruppo lo emargina. Alla scadenza naturale del contratto Pogba lascia lo United per la seconda volta a parametro zero. La sua destinazione è, ancora una volta, Torino. Ma ci si domanda se la Juventus abbia fatto una scelta saggia nel riaccoglierlo. Ormai va per i trenta e non ha dimostrato ancora di saper essere determinante. E’ la sua ultima occasione per riprendere il cammino nella direzione giusta. Il gambero Paul.

Amara Francia

Il timore dei dirigenti bianconeri riguarda proprio questo aspetto: è realmente capace di fare la differenza oppure potrà dare solo il suo onesto contributo alla causa? La risposta comincia ad intravedersi già durante il ritiro estivo, con la rottura di un menisco. Pogba, trascurando gli interessi della Juventus, decide di optare per una terapia conservativa, in modo da recuperare in tempo per il Mondiale del Qatar con la Francia. Scelta infelice: il ginocchio da problemi, l’operazione è inevitabile, la convocazione è preclusa. Eppure nessuno si straccia le vesti per la sua assenza e i galletti, guidati dalla nuova stella Kylian Mbappè, riescono comunque a centrare la finalissima del torneo. C’è di che masticare amaro: oltre al danno di non aver saputo gestire al meglio l’infortunio anche la beffa di vedersi etichettato come irresponsabile. La sua immagine è ulteriormente compromessa da alcune vicende personali poco edificanti. Un suo fratello architetta una estorsione ai suoi danni in combutta con una banda di criminali. L’annata è un disastro, Paul si ripresenta al ritiro con una settimana di anticipo per cercare di darsi un tono professionale. Tutto inutile: arriva una munifica offerta dall’Arabia, lui la valuta, la Juventus cerca alternative nel suo ruolo, esplicitando che non ha più fiducia in lui. Se decidesse di trasferirsi in quello che ormai è diventato il cimitero degli elefanti del calcio diventerebbe in maniera definitiva il gambero Paul.

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