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Inter, Inzaghi: “Niente paura, solo rispetto e orgoglio di giocare la finale”

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Inzaghi Inter
Tempo di lettura: 3 minuti

L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi ha parlato con la stampa durante il Media Day in vista della finale di Istanbul di Champions League contro il Manchester City. Ecco le sue parole”

“City favorito? Non sono bravissimo a fare le percentuali, sappiamo che incontreremo la squadra più forte al mondo, che ha vinto cinque volte la Premier League negli ultimi sei anni. Dovremo essere attenti a fare una gara da squadra, sappiamo che avremo di fronte i migliori. Ha vinto due titoli, ma due titoli li abbiamo vinti anche noi. Sappiamo che avversario avremo di fronte, ma anche noi abbiamo meritato di essere a Manchester“.

Guardiola spartiacque

“Guardiola è un allenatore che ha segnato un’epoca. Nel calcio moderno c’è un prima e dopo Guardiola, per noi sarà importantissima”. Inzaghi ha poi proseguito: “Se ho mai pensato al percorso? Devo essere sincero, abbiamo lavorato tanto sul City. E poi aggiungo la sera del ritorno col Milan: sapevamo quello che il derby si portava dietro, valeva una stagione. Adesso sto iniziando a pensare di più al City”.

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Niente paura, solo rispetto

“Di cosa ho paura? Stiamo sempre parlando di una partita di calcio. A parer mio Guardiola è l’allenatore più forte del mondo, ha segnato un’era: paura nulla, ho massimo rispetto, ma siamo orgogliosi di giocarci questa finale. Abbiamo giocato tantissime partite, sabato sarà la numero 57: anche qualche sconfitta in campionato, tanto chiacchierata, ci ha permesso di arrivare a Istanbul”

Ballottaggio Lukaku-Dzeko

“Lukaku-Dzeko? No, non ho ancora deciso, ma non l’ho fatto nemmeno a centrocampo e in difesa. In questo momento, come negli ultimi due mesi, ho la possibilità di scegliere. È la miglior cosa che un allenatore possa avere: negli ultimi due mesi ho potuto alternare giocatori o schierarne altri che nei primi cinque mesi non avevo avuto. Mancano ancora quattro allenamenti e la rifinitura di Istanbul: un allenatore può avere tante idee, ma spesso le cambia”.

(Foto depositphotos)

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