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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Solo un intervallo

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Napoli – Verona aveva, alla vigilia, tutta l’aria di essere simile a quei trailers che al cinema vengono proiettati tra il primo ed il secondo tempo del film più atteso.
Qualcosa che, in altre parole, intende aumentare ed alimentare la curiosità per quel che accadrà più avanti, ma che nell’immediato ha solo la funzione di riempire un vuoto.
E così è stato per tutto il primo tempo.
Un turnover ragionato quello di Luciano Spalletti, che sceglie di dare minuti a Demme, Juan Jesus, Olivera e di affidare le fasce a Politano e Lozano.
Tanto possesso palla, manovra concentrata tra la linea di centrocampo ed il limite dell’area di rigore avversaria, qualche tiro in porta, ma nulla da segnalare sotto il profilo delle nitide occasioni da gol.
Nulla di più normale, dunque, di un intervallo arrivato su uno 0-0 a tratti finanche noioso.
Manovra avvolgente, 80% di possesso palla, ma pallone mosso lentamente contro avversari posizionati in dieci dietro la linea della palla.
Dopo un inizio ripresa sostanzialmente identico ai primi quarantacinque minuti, nell’ultimo terzo di partita la sensazione evidente, merito di coloro che sono entrati dalla panchina, di poter andare in vantaggio da un momento all’altro. Nonostante ciò, però, il Verona ha rimbalzato ogni tentativo offensivo azzurro, trovando quale alleati la traversa sul tiro di prima intenzione di Osimhen e la poca precisione nell’ultimo passaggio dei rifinitori del Napoli.
Pareggio a reti inviolate, dunque. Meno deludente degli ultimi maturati contro la squadra scaligera stante la classifica generale ed il momento della stagione, ma comunque occasione persa per avvicinare l’obiettivo ormai nel mirino.
Conforta l’atteggiamento in campo del ritrovato centravanti nigeriano, infuriato al triplice fischio per un match forse finito troppo presto e per lui – viste le condizioni – iniziato troppo tardi.
Motiva moltissimo il volume altissimo di uno stadio di casa finalmente dodicesimo uomo in campo ed atteso – con la squadra – tra poco più di 72 ore, alla sfida più importante di sempre.
Due partite in una: quella con tanti sostituti apparsi un po’ lenti ed impacciati, l’altra coi big degli ultimi venti minuti, a velocità maggiore e con sensazioni inevitabilmente diverse.
Napoli – Verona è stato quel che doveva essere: un intervallo.
Perché c’è stato un primo tempo importante che ha lasciato l’amaro in bocca.
E adesso c’è un pubblico esigente che non vede l’ora di giocare il secondo.
Con assenze pesanti, ma con due notizie importanti, le migliori possibili: è tornato il tifo appassionato e colorato, ma soprattutto… è tornato Victor Osimhen.

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