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Angolo del tifoso

ANGOLO SALERNITANA – Governo Ladro

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Tempo di lettura: 2 minuti

 

Mancò fortuna non valore.
Sarebbe incipit elegante, ma non sincero. Non del tutto, quantomeno.

Salerno lascia l’estate e si getta nella burrasca: nutrita e folta, l’Armata si sposta senza paura. Come si giocasse in casa, ma il punto non è questo: ahimè.
Il Sassuolo è quadro di lontananza: de visu brilla poco e niente. Se guardi la Salernitana per la prima volta, ti chiedi da principio: che ci fa sul fondo? I Coulibaly si battono e si sbattono, Đuric le prende tutte e Gondo ha stracciato l’ostracismo.
Poi la partita va avanti, lenta e noiosa, e piano piano ti fai capace. Lopez è professorino silenzioso, Đuricic galleggia dove gli piace e Berardi spiega cosa siano, nel calcio, le categorie.
Nonostante nessuno paia prendere il sopravvento, la partita gira per inerzia dalla parte dei NeroVerdi. La differenza, parliamoci chiaro, sta tutta negli interpreti.

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Castori passa a quattro dietro ma Gyomber è un adattato, non te lo puoi permettere: non qui, è Serie A. DiTacchio ha coraggio ed orgoglio: riconosciutigli i quali, purtroppo non basta.
I cambi non incidono, se non per un guizzo di Bonazzoli strozzato a due passi dalla gloria.
E allora niente, che te ne fai dei complimenti?

Ribery è discorso a parte. Per il resto, il mercato della Salernitana s’è distinto per colpi così così: Stranberg, Kastanos, gli esterni, lo stesso Obi male non saranno ma non è gente che ti salva. S’è messo pure mano bene, da qualche parte: Gagliolo e Simy sono bei colpi. Se proprio quelli ti affondano, non dirò oggi ma finora, Castori ha poche colpe ed ancor meno possibilità di salvare la panchina.

La classifica piange ma ci sarebbe tempo. Quello stesso che si è perso a vendere questa dannata società. E si continua a perderlo.
Tra un comunicato ed una scadenza, vediamo dove volete arrivare.

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