Approfondimenti
ZONA CESARINI – Sò du etti e mezzo, Dottò…lascio?
E’ tempo di impietose “bilance” sulla stagione giallorossa (i bilanci lasciamoli perdere per delicatezza). A Mourinho viene consegnata una squadra che, ovviamente, non potrà essere rivoluzionata. Pochissimi i giocatori validi, tanto che mi viene in mente il pizzicagnolo che dice, appunto: “So du etti e mezzo, Dottò, che faccio, lascio?” “No no, che lasci, erano troppi pure due, nun ce provà”.
Alla fine di una stagione altalenante con precipizio finale bisogna scrutinare ed eleggere promossi e bocciati (e rimandati).
Promossi
KARSDORP: Chi scrive era terrorizzato dal ritorno dello svogliato tulipano, eppure il ragazzo si è presentato finalmente integro e soprattutto dedito alla causa. Impegno costante, buona copertura difensiva (addirittura un paio di diagonali, quasi proibite ai terzini di Trigoria) e molti cross e assist nell’alternanza offensiva con Spinazzola. 6,5
MANCINI: Crescita incredibile di questo ragazzo dallo scorso anno. L’unico difensore sempre in palla, seppur con qualche errore, ma ottimo marcatore, spina nel fianco sugli angoli e rendimento superiore alla media. Inoltre uno dei pochi ad evidenziare crescita di leadership. Ancora molto irruento, polemico e dedito al cartellino, ma ottima stagione. 6,5
SPINAZZOLA: Ragazzo straordinario, da me spesso criticato. In certi momenti della stagione un’ira di Dio su quella fascia, per tecnica e velocità. Peccato i soliti infortuni a pregiudicarne il ritorno, ma una della poche certezze. 7,5
VERETOUT: Il migliore per distacco. Il giocatore tatticamente più importante e insostituibile, non solo per i 10 gol, ma giocatore determinante per occupazione dello spazio, proposizione offensiva, sacrificio e senso tattico. Quando uscì zoppicando a Firenze ho pensato fosse finita la stagione della Roma. Non mi sono sbagliato. 8
MHKYTARIAN: L’armeno ha una classe che i suoi compagni non sanno neanche dove comprare. Veloce e determinante con 13 gol e presente in molte azioni giallorosse. In un anno in cui si sono fatti sentir meno gli infortuni, ha dato un contributo fondamentale. 7,5
BORJA MAYORAL: Il giovane spagnolo dopo un girone d’andata col contagocce si prende la Roma al ritorno. Pur con i suoi difetti, come un fisico esilino e una discontinuità pesante, porta a casa un bottino di 18 gol stagionali. 7
Promossi anche: Fuzato, il secondo miglior terzo portiere della storia della Roma (che al mercato mio padre comprò), chiamato in causa nel finale tragico ha dimostrato di saper stare tra i pali più dei suoi “superiori”, salvando risultati o almeno figuracce; Darboe, giovanissimo dalla storia umana straordinaria, buttato nella mischia ha giocato da veterano senza paura; Calafiori tra covid e infortuni si è visto poco, ma personalità, classe e voglia fanno presagire davvero un bel futuro.
Promuovo anche Bruno Peres che, nonostante la mediocrità delle prestazioni, quest’anno aveva un pregio in più: il contratto in scadenza.
BOCCIATI
CRISTANTE: Ammetto di essere un professore cattivo. Il ragazzo per abnegazione meriterebbe la promozione. La sua duttilità e voglia dovrebbero essere premiate, ma non farei il bene della Roma. In 3 anni non trovo alcuna qualità tecnica in questo giocatore. Per intenderci, se Florenzi era un jolly che più o meno copriva tutti i ruoli risultando almeno credibile, Cristante, per me, copre tutti i ruoli senza saperne fare nessuno. 5
PELLEGRINI: La raccomandazione del suo essere figlio di Roma non basta. Il ragazzo ha qualità, ha fatto molti assist, ma da lui ci si aspetta molto di più. Troppo spesso il compitino e troppe le “assenze” in partite importanti. L’imbarazzo della fascia di Capitano lo ha un po’ destabilizzato, ancora bisogna mangiar letame per meritarsela. 5,5
SMALLING: Bocciatura non tutta sua. Purtroppo la sua assenza per non meglio identificati infortuni ha determinato il campionato della Roma. Quando era in campo la differenza si vedeva, anche nei suoi compagni. Doveva essere leader e purtroppo non è stato. 5
DZEKO: Mi piange il cuore perché giocatore più forte e trascinante la Roma non lo ha. Ma essendo il campione che è, farei un torto alla sua gloria dando una sufficienza a una stagione sfortunata, nervosa, ma con pochi gol e poche partite dove ha preso per mano la squadra. Con tutto ciò spero resti qui perché credo sia di altra categoria, tecnica e umana. 5
PEDRO: “In vacanza da una vita” cantava Irene Grandi. Doveva portare classe, leadership e mentalità. Grande velocità di piede e girone d’andata positivo, poi crolla tra infortuni e prestazioni svogliate da campionato qatariota. 5
PAU LOPEZ E MIRANTE: Non meritano neanche un giudizio singolo. Campionato similare nella sua mediocrità. Stesso difetto di voler (o dover) giocare coi piedi, senza averne le qualità, non si contano i palloni regalati agli avversari come dei Karius capitolini. Tra i pali lo spagnolo ha fatto alcune prestazioni positive ma Dio ci scampi sulle uscite, mentre l’italiano usciva meglio ma troppe le papere. 4,5
VILLAR: Dr Jekyll all’andata, Mr Hyde al ritorno. Per lui si sono scomodati nomi sontuosi tra i suoi conterranei, ragazzo dalle qualità tecniche sopraffine, visione di gioco e buon temperamento. Nel girone di ritorno un fantasma, bullizzato da tutti, tanto da perdere il posto per il giovane Darboe. Esaltato troppo, va rimesso in riga per capirne le potenzialità. 5,5
DIAWARA: Etereo centrocampista, senza spunti, senza grinta, raramente coinvolto. Giocatore di cui ci si chiede quali caratteristiche abbia. Lo si ricorda più per il punto perso a Verona (non per colpa sua) che per altro. 4,5
EL SHAARAWY: Doveva aiutare nel girone di ritorno, ma infortuni e poca personalità ne fanno una delusione. Inciso pochissimo se non nulla, reggerà al carattere deciso del Mou? 5
FAZIO: Chi?
JESUS: Chi?
SANTON: Chi?
REYNOLDS: Chi?
CARLES PEREZ: Chi?
PASTORE: Chi?
RIMANDATI (da medico pietoso)
Ovviamente Zaniolo, che auspichiamo torni presto in campo per la classe mostruosa, ma anche prima che la sua dedizione al gentil sesso di quest’ultimo anno ce lo consumi come un cremino al sole.
Rimando Ibanez e Kumbulla, non perché il loro campionato sia buono. I due hanno decretato più stragi difensive di un pesce spada in una rete di tonni. Errori kafkiani, svagatezze imbarazzanti la cui giustificazione non può essere solo la giovane età. Eppure io qualcosa a livello tecnico ho visto in questi due ragazzi e forse una guida attenta e severa potrebbe far uscire, non dico due campioni, ma ottimi difensori. Voglio dare fiducia.
Un pensiero al povero Farelli, quarto portiere preso nel silenzio, mai schierato, lo ricorderemo solo perché, portandolo in panchina nel ritorno col Manchester, stavamo per fare il terzo “tavolino” in 3 competizioni diverse. Salvati dai tifosi sui social. Bene.
VOTI SPARSI
MEDICI: bocciati, anche spediti a far esperienza con Emergency in remote zone bisognose, senza vaccini o presidi medici.
SOCIETA’: Voto altissimo, tutto nel finale. I silenziosi Friedkin venivano a lezione, seguivano dal banco, senza mai intervenire. Avevi il dubbio avessero gli occhiali con i finti occhi aperti eppure stavano mettendo mano alla società, cacciando i primi esuberi aziendali, impalmando giornaliste sportive vestite da 012 Benetton e soprattutto portando uno dei personaggi più importanti dell’ultimo decennio calcistico. E comunque hanno tolto di mezzo il decennio pallottiano. 8
FONSECA: Mi secca dare un brutto voto a questo galantuomo. Credo che abbia una buona idea di calcio e non ritengo vero che la sua tattica non si sia vista. Purtroppo i risultati parlano chiaro. Difensivamente disastroso, difficoltà a cambiare in corsa. Poca leadership che raramente ha cambiato in meglio partite che andavano male, anzi, spesso il contrario. Difficoltà a gestire rapporti, almeno con i giocatori più importanti, senza poi saper dare alternative. Sul finale pessima comunicazione e poi quegli occhi spenti, mentre Pellegrini gli conta i cambi in Coppa Italia, difficilmente me li scorderò. Addio Fonseca, con piacere, ma anche augurando, davvero, buona fortuna. 5
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