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Angolo del tifoso

ANGOLO DEL TIFOSO ROMA – Flipper della Madonnina

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Tempo di lettura: 4 minuti

Sfida sempre magica in quel di San Siro, stadio tra i più belli d’Italia che tante delusioni ci ha portato ma, tutto sommato, nell’ultimo ventennio anche soddisfazioni e qualche bella vittoria.

La partita si preannuncia affascinante, con i rossoneri ‘capolisti’ che, seppur compagine indegna anche solo di guardare le foto dei grandi Milan del recente passato, hanno trovato una quadra tra esperienza, carattere ed esplosività giovanile.

Prima del match la positività di Donnarumma (e Hauge) cambiano le carte, mentre il falso positivo rimette Mancini al centro della difesa a 3 giallorossa, priva ancora di Smalling.

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Primo tempo che non delude le attese, divertente e pimpante, con le due squadre, al netto di tatticismi, che giocano “a pallone”, con cambi di passo e inversioni di campo veloci.

Subito in vantaggio i padroni di casa. Leao trova un gran filtrante, buco di Kumbulla e Ibracadabra, grosso come il Duomo ma leggiadro come una ballerina della Scala, anticipa Mirante.

La Roma 2.0 non cade in depressione e, come già successo, riparte all’arrembaggio trovando subito il pareggio. Angolo di Pellegrini e “sfarfallata” di Tatarusanu, con Dzeko (109) che anticipa l’ex Romagnoli.

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Spinazzola e Karsdorp sono molto attivi, ma ben controllati dalla difesa del Milan. Sono i rossoneri però a trovare più spesso la porta, anche se Dzeko spara alto un bel diagonale ravvicinato. Calhanoglu ci prova due volte dalla distanza, Mirante è in stato di grazia, ma nulla potrebbe nella mischia quando Sfera Ebbasta (o forse era Theo Hernandez) sfiora il palo. Poco dopo volo plastico di Mirante a dir di no a Romagnoli di testa.

Per quanto sangue abbiano fatto scorrere gli antichi romani, non credo che nessun romanista si meriti il gol di Kjaer, questo deve aver pensato anche la Madonnina, portando il pallone del danese sul palo. Sul capovolgimento botta di Ibanez e la Tata Rusanu, grosso come il Duomo e leggiadro come la Scala (il palazzo proprio) respinge goffamente ma sul colpo al volo di Pellegrini è davvero bravo a stendersi col pugno. Il tempo si chiude con la bella punizione del turco rossonero e il miracolo di Mirante.

Seconda frazione come la prima, pronti via e vantaggio Milan, a denotare forse scarsa concentrazione giallorossa. Ancora L E A O (U Ypsilon, cantava Disco Samba) fa ammattire la difesa giallorossa, mette al centro per il liberissimo Saelemaekers (che fatica… ridateme Bruscolotti e Scarnecchia), 2 a 1.

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Comincia la partita di Giacomelli che elargirà cartellini gialli a tutti come lo “zio ricco” le diecimila ai nipoti.

La Roma tenta più volte l’incursione ma la retroguardia rossonera è presente a se stessa. Quando però Pedro si avventa sulla corta respinta del portiere subisce l’intervento di Bennacer e rigore per la Roma. Onestamente il rigore è inesistente, sembra più lo spagnolo colpire il centrocampista, in tempi di VAR è inaccettabile ma diciamo che a San Siro, sotto questo punto di vista siamo in credito. Gol dell’infallibile Veretout.

Non passa molto che Giacomelli fa scopa. Bel lancio per Cahlanoglu che presenta la tesi su Pippo Inzaghi: “L’attesa del contatto è essa stessa contatto?”. La risposta è sì, 30 e lode e rigore per i rossoneri sul calo di zuccheri del turco, pur ammettendo che un intervento così goffo in area da parte di Mancini, andrebbe comunque punito. Doppietta per Ibra.

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Sembra finita ma 5 minuti e un altro angolo di Veretout, spizzato dallo svedese, finisce al solitario Kumbulla che replica la gioia di Coppa, facendosi perdonare l’errore del primo tempo. Il Milan non ci sta e ancora il turco esalta Mirante fino al recupero quando Romagnoli, solo, si mangia il gol di testa a fil di palo.

Come detto, partita divertentissima e ben giocata, con l’arbitro protagonista ma da ambo le parti. Ai punti il Milan ha avuto sicuramente più occasioni. I due portieri sono stati protagonisti ma dagli opposti destini. La Roma però prosegue il suo percorso di gioco brillante, propositivo, spesso rischioso ma assolutamente godibile.

Mirante si sta meritando il rinnovo a pieno titolo. Reggono i ragazzotti in difesa, soprattutto Ibanez e Mancini, al netto di alcune ingenuità, per nulla intimoriti di fronte a Re Ibra (si capisce che per me è il più forte del mondo?), Kumbulla puntuale e letale in area anche se ieri un pò svagato in un paio di occasioni.

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Spinazzola e Karsdorp volenterosi, anche se ben disinnescati dai rossoneri, pimpante anche il subentrato Peres. Il centrocampo rossonero, più folto, ha dato filo da torcere a Veretout e Pellegrini, alzando il baricentro a favore dei meneghini, impedendo le solite incursioni dei due. Pedro e Mhkytarian vere spine nel fianco, sempre attive, anche se l’organizzazione rossonera di Pioli li ha fatti sempre sfogare solo fino ai confini dell’area. Dzeko oltre al gol prova a far salire la squadra, ma è chiuso dallo sciame difensivo milanista.

Bravo Pioli (Dio perdonami) e bravo Fonseca. Non so dove queste due squadre arriveranno alla fine (chissà) di questa strana stagione, ma il gioco c’è per entrambe, le rose sono buone, forse non lunghissime. La Roma gioca e fa giocare, diverte sempre e fa sperare che qualcosa per un futuro, neanche lontanissimo, si possa costruire.

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