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Napoli, Gattuso: “Dobbiamo fare quaranta punti, abbiamo tanti stimoli perché siamo in zona pericolosa”

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Gennaro Gattuso presenta la sfida contro il Cagliari che gli azzurri affronteranno in terra sarda. Ecco le parole del tecnico partenopeo:

“Sono fuori Koulibaly, Milik, Lozano e Allan. Non si è allenato come voglio io e resta a casa, ha camminato durante gli allenamenti. Domani è un altro giorno, si riparte senza rancore e metteremo nel mirino la partita di Brescia. Se lavorerà come voglio io, tornerà tra i titolari. Altrimenti aspetterà ancora. Che Napoli sarà a Cagliari? In questo momento per noi è fondamentale l’interpretazione: dobbiamo scendere in campo da gruppo, tutti a disposizione l’un dell’altro. Questo conta. Non abbiamo bisogno di andare a trovare stimoli per andare in Europa League o in Champions League. Dobbiamo fare 40 punti. Dobbiamo pensare a fare bene, ma non per la classifica. Qua di stimoli ne abbiamo tanti perché siamo ancora in una zona pericolosa. Dobbiamo crescere mentalmente perché stiamo pagando una questione di testa. Sento dire che prepariamo bene le coppe e non il campionato perché non ci sono stimoli, ma non è così”.

Sull’Inter: “Uno può vedere il calcio come vuole. Non abbiamo fatto nessun catenaccio, ma abbiamo giocato da squadra organizzata”.

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“Io ho detto che dopo che si chiudeva il mercato bisognava correre, lavorare, avere in testa il Napoli tutto il giorno. Io non devo gestire un giocatore. Ho 24-25 giocatori da gestire e non posso non essere coerente con loro. Bisogna pedalare”.

In carriera da allenatore le tue difese hanno sempre fatto bene.
“Io vedo il calcio in due fasi, quella di possesso e non possesso. Poi si può discutere sulla pressione, alta o bassa. L’errore più gtande quando sono arrivato qua è stato uno: fare una pressione ultra-offensiva sistematicamente. Quando ho capito che questa squadra non riusciva a supportare la pressione ultra-offensiva mi sono messo 10-15 metri indietro. Oggi la squadra deve stare compatta e non allungarsi. I centrocampisti devono essere bravi a chiudere gli spazi, poi questa squadra ha qualità quando ha la palla. Con il Lecce perdevamo le prime palle, non la seconda o la terza palla. Questo non è un problema della difesa, ma di tutta la squadra che quando si allunga non riesce a essere compatta. Dobbiamo andare con veemenza sul pallone. La squadra va bene in fase di possesso, ma bisogna essere più umili in fase di non possesso”.

Favorevole al Challenge?
“A me il VAR piace, sono favorevole. L’arbitro deve parlare a fine partita, come fanno tutti. E’ un professionista e a fine partita deve dire cos’ha visto. Qualche arbitro giovane si mette in difficoltà da sola. C’è il VAR, vacci. Ma penso che l’arbitro deve parlare, deve dare spiegazioni e deve dare una lettura della partita”.

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Come stanno i difensori?
“Stanno benissimo”.

Su Mertens:
“Palle difficili le fa sembrare facili. L’altro giorno ci ha fatto respirare, sapendo gestire le palle, con grande qualità. E’ un giocatore che vede la porta, quando viene a legare è furbo. Senza lui abbiamo perso tanto. Per me può fare tutto, non è solo un numero 9. Può giocare esterno, centravanti. Ha una furbizia incredibile e una grandissima tecnica”.

Col Cagliari partita trappola?
“Fanno un gioco che dà fastidio. Buttano palla in area, giocano sugli attaccanti e se perdono palla vengono contro subito con grande veemenza. E’ una partita che somiglia a quella con la Sampdoria. Palleggia meno del Lecce, ma è uno stadio difficile perché la palla non esce mai. Dovremo fare una partita molto attenta di testa, bisogna capire bene cosa fare”.

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Il suo Napoli è bipolare?
“La squadra non mi dà mai modo di farmi sbroccare, vedo sempre gli allenamenti. E poi rimango sorpreso. Qua non si dorme più. Io la notte non dormo più, mi sveglio e ho gli incubi. E’ difficile dare una spiegazione a questo Napoli bipolare. Noi dobbiamo annusare prima, dobbiamo pensare prima. Non bisogna pensare di essere più forti di Lecce, Cagliari. Ogni partita ha una sua storia. Dobbiamo farci trovare pronti su ciò che non ci piace fare, ossia stare là, subire. E invece no, dobbiamo migliorare a stare là e non avere la sensazione di poter prendere gol ogni volta che superano la trequarti. Come abbiamo fatto a San Siro con l’Inter: siamo stati là, abbiamo sofferto”.

Ti ha sorpreso Elmas?
“Non mi sorprende. Lui sa che deve migliorare, che deve imparare a stare nel campo. Ha una forza incredibile. Ancora regala troppe corse a vuoto. Mi ha sorpreso la sua tecnica, non la sua forza che ho notato dopo tre giorni. Deve imparare a stare in campo, può fare ancora meglio. Ha 20 anni, è molto molto forte. Ha la testa da calciatore. Ha voglia, è un po’ permaloso ma ascolta e va bene. L’importante è che quando sbaglia tira su la testa”.

Che Napoli vuole vedere?
“Mi piacerebbe vedere un Napoli che fa una pressione ultra-offensiva. Una squadra che ha gamba per coprire tutto il campo, per prendere i giocatori davanti con grande forza. Mi piace aspettare un po’ l’avversario, ma mi piacerebbe anche fare delle partite a campo aperto con la consapevolezza di non rischiare nulla. La strada da percorrere è questa che vi ho detto perché l’altra non ci porta da nessuna parte”.

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Come replica a Maran?
“Dobbiamo fare la nostra partita. Sappiamo che il Cagliari ha caratteristiche per metterci in difficoltà. Voglio vedere la prestazione, come teniamo il campo, come siamo disposti a soffrire”.

Demme ormai è una certezza?
“E’ importante, ma lo è anche Lobotka, che mi piace molto ma deve crescere fisicamente. Demme è un giocatore che fa tanti chilometri e ci dà equilibrio. E’ importantissimo ma mi aspetto tanto anche da Lobotka. Dobbiamo essere bravi noi a dargli minutaggio”.

L’ambiente di Cagliari sarà uno stimolo in più?
“Gli stimoli dobbiamo trovarli guardando la classifica, non c’è nessuno stimolo in più. Non ho mai visto giocare i tifosi. Tre giorni fa erano in 60 mila a San Siro… Dobbiamo stare sul pezzo, pensare di giocare una grande partita. I tifosi dopo 10-15 minuti non li senti più perché sei preso dalla partita. Dobbiamo pensare alla squadra che affrontiamo, non ai tifosi”.

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Il tuo Napoli può ripartire da Callejon-Mertens-Insigne, il tridente storico, per presente e futuro?
“Non lo so. Ho giocatori forti in attacco, decido gara dopo gara. In questo momento sto dando pochissimo spazio a Lozano, è vero, però nessuno parla di Llorente che è un gran professionista, si mette sempre a disposizione e meriterebbe molto più spazio. Ma voi parlate solo di Lozano perché è costato 50 milioni e va bene. Le cose che faccio qui non sono dovute all’antipatia per qualcuno, decido in base alla funzionalità per la squadra. Dopo vengo massacrato, ma so che le mie scelte sono fatte in buona sede. Avete scritto che in Messico mi hanno dichiarato guerra per Lozano, e pazienza, vorrà dire che non andrò più in Messico. Mi dispiace per tutti i giocatori, non solo per Lozano. Abbiamo tanti giocatori forti, specialmente in attacco dove c’è tantissima qualità”.

Produttore Esecutivo in Mediaset per contenuti di informazione (hardnews e softnews), telegiornali e talk tv prime-time. Ho ideato il progetto LBDV e fondato la testata giornalistica. Sono amante del dubbio, socratico per formazione e mi piace guardare al di là delle apparenze tutto, le persone e la vita.

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