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Lazio, Tudor: “Ribaltare l’andata? Servirà la partita perfetta”

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Tudor Lazio
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Domani sera andrà di scena la prima semifinale di ritorno di Coppa Italia, in campo, allo Stadio Olimpico, torneranno a sfidarsi per la terza volta in meno di un mese la Lazio e la Juventus.

I capitolini per provare a raggiungere la finale dovranno, però, ribaltare il 2 a 0 dell’andata.

La conferenza stampa di Igor Tudor

Il tecnico della Lazio, Igor Tudor, nella giornata odierna ha presentato in conferenza stampa il match, rilasciando le seguenti dichiarazioni:

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Cosa chiede alla squadra e ai tifosi per centrare l’impresa?

“Una gara importante perché si gioca per entrare in finale, contro una squadra forte e con un risultato che non è facile. Va provato fino alla fine con tutte le forze di passare, bisogna credere e fare una partita perfetta. Non sbagliare niente e andare con tutte le forze, questo è un obiettivo nostro e vediamo cosa succede”.

Quanto manca per vedere la Lazio di Tudor?

“È sempre difficile parlare di percentuale, abbiamo sempre fatto buone partite da quando sono arrivato io. Non mi accontento mai, cerco sempre di crescere e di migliorare, come detto dopo il Genoa magari si può fare un passo indietro per farne due avanti. Stiamo però crescendo, vedo grande partecipazione e il piacere nei giocatori di ritrovarsi in questo calcio. Siamo sulla strada giusta”.

La partita con la Juve in campionato può essere un modello da seguire?

“Abbiamo fatto due partite contro di loro, ogni partita è diversa dall’altra. Cambiano gli interpreti, i dettagli, le idee sono quelle ma poi tante situazioni possono cambiare la partita. Bisogna credere, è il bello del calcio. Spero sarà una partita lunga, ho visto i ragazzi molto motivati e ci credono. Abbiamo fatto poco, dovevamo recuperare dopo il Genoa. Oggi facciamo rifinitura e scegliamo chi schierare”.

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Cosa manca a Castellanos? Immobile e Guendouzi come stanno?

“Immobile si è allenato ieri, sta bene ed è convocato. Guendouzi ha fatto due allenamenti e ci sarà anche lui. Con Taty ho fatto una bella chiacchierata, a volte ci tiene anche troppo. Ha qualità importanti e sente di poter fare ancora di più, io cerco di tirare fuori il meglio da ogni giocatore. Per me con la Salernitana ha fatto un’ottima partita, poi come ogni attaccante quando non segna pensa al gol. Deve pensare invece a come gioca e a come arriva a creare le occasioni da gol”.

Luis Alberto può giocare con continuità? Felipe Anderson può giocare stabilmente in attacco?

“Anderson ha sempre giocato nel suo ruolo, può giocare sia da trequartista che sulla fascia. Ha sempre fatto ruolo d’attacco, ora gioca più centralmente prima ha giocato sulla fascia. Luis Alberto ha giocato tanto, anzi ha giocato quasi sempre”.

Per fare l’impresa basta il carattere di Tudor? Lazzari ce la fa a recuperare?

Manuel è in dubbio, vediamo se riuscirà a recuperare. Le parole del presidente sono belle, piacciono a ogni allenatore. Poi quando si parla di un’impronta dell’allenatore bisogna considerare tutte le cose, il lavoro dell’allenatore è complicato e si basa su tante cose, non solo sul carattere, ma anche sullo stile di gioco e sulla mentalità. Bisogna fare analisi profonde, nella mia carriera ho visto tante etichette e tante esagerazioni, penso invece che bisogna analizzare più attentamente ogni allenatore. Per l’impresa serve tutto, serve fluidità ma aggressività, serve compattezza e saper difendere anche bassi. Non dobbiamo regalare niente e tenere per 90 minuti, anche magari nei supplementari. Su queste cose ci si lavora tutti i giorni, non si lavora solo col carattere. Se scegliamo giocatori solo per carattere non si vince, si vince con la qualità dei giocatori. L’allenatore è importante, ma poi serve la qualità. Se non hai Felipe che dà quella palla, se non hai Daichi che fa quella giocata e Vecino con quel velo non vinci le partite”.

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Cosa sta chiedendo alla difesa?

“È una cosa che abbiamo analizzato, stiamo subendo qualche gol per degli errori difensivi. Qua c’erano tanti imput sulla zona, ora lavoriamo tanto sul duello e andando tanto in avanti perdi la lucidità nel tornare indietro e coprire meglio. È difficile ottenere tutto, magari su alcune cose ottieni risposte migliori, più lavori su un aspetto più sei bravo, però magari perdi qualcosa su altro. Dobbiamo lavorare per avere quella solidità e per stare sul pezzo anche quando si difende bassi, quella cosa che la Juve fa in maniera ottima. Loro sono bravi in quello”.

Come si trova il coraggio per tirare in porta?

“Si lavora sul coraggio di entrare in area con tanti giocatori, poi si lavora su alcune situazioni, ma questo è legato alle caratteristiche dei giocatori. Con la Salernitana ho visto quattro gol e ne potevamo fare altri, ho visto cose interessanti. A Genova è più complicato, ma su questo ci lavoriamo tutti i giorni, su dettagli che in realtà alla fine non sono dettagli”.

Isaksen può essere un incursore della Lazio di Tudor del futuro?

“Caratteristiche dei giocatori sono importanti, quando si fanno le rose a noi allenatori piace vedere le statistiche e vedere quanti gol fanno più o meno i giocatori. È chiaro che poi lo stile di gioco è importanti, i numeri possono salire se hai uno stile di gioco offensivo. Isaksen mi piace, è un ragazzo perbene che ha delle doti importanti, l’ho fatto giocare, poi magari qualcuno ha fatto meglio ma è lì e aspetta il suo momento. C’è ancora da crescere a livello di peso e personalità, la Serie A è un campionato difficile e bisogna crescere, lui è molto attento e si applica bene in allenamento, è una dote che mi piace. Decidono sempre i giocatori, è impossibile che un allenatore faccia giocare un giocatore più scarso di un altro”.

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Cosa ha imparato della Juventus nei due precedenti?

“La domanda è giusta, ma la risposta non posso darla. Ne abbiamo parlato con lo staff, due o tre cose dove loro sono stati bravi e altre dove abbiamo fatto bene, Ci abbiamo lavorato, ma non posso dirvi come ci abbiamo lavorato”.

Come si prepara una partita del genere?

“I giocatori se la preparano da soli una partita del genere, se da solo non capisci non c’è niente da fare. A tutti piace giocare queste partite, le motivazioni sono al massimo e per me è più facile preparare questa partita. Si mette maggior attenzione possibile nel non sbagliare niente”.

Quanto può essere determinante un giocatore come Kamada?

“Di Kamada abbiamo parlato tante volte, ho sempre spiegato che un certo stile di gioco è meglio per qualche giocatore. A me è successo tante volte, sono cose che succedono in ogni squadra, non c’è da meravigliarsi. Kamada è un giocatore completo, tutte le doti sono a un buon livello e questo è importante”.

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(Foto: DepositPhotos)

Laureando in Giurisprudenza presso l'Università degli studi Suor Orsola Benincasa. Redattore LBDV, nonchè scrittore e conduttore di "BLITZ!" e "MATCH!" - i programmi in diretta social dedicati, rispettivamente, al calciomercato e alla stagione calcistica.

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