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Inter, ecco come cambia la rosa di Inzaghi dopo il mercato

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Inzaghi Inter
Tempo di lettura: 4 minuti

Al termine di un’estate turbolenta, piena di cambiamenti nell’organico a disposizione di Simone Inzaghi, inizia il campionato dell’Inter.

Tra le cessioni di Brozovic e Onana, gli addii di Dzeko e Skriniar e la spinosa questione Lukaku (che si sta accasando alla Roma), è un’Inter nuova quella che affronterà questa stagione.

Ecco le mosse sul mercato del club nerazzurro nel corso delle settimane che sono intercorse dalla finale di Istanbul.

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La rosa dopo il mercato

Partiamo dalle diverse cessioni che hanno visto protagonista la squadra di Simone Inzaghi sin qui. Sono poco meno di 110 i milioni incassati dal club di Viale della Liberazione. Quelle di maggiore spessore sono senz’altro Onana e Brozovic, ma insieme a loro anche quelle, di Mulattieri (inserito nell’affare Frattesi), Males, Hoti, Colidio e i riscatti di Pirola e Pinamonti hanno rimpinguato le casse dell’Inter. L’ Inter ha anche perso Dzeko, Lukaku e Skriniar a scadenza, giocatori di calibro alto.

I nerazzurri hanno investito la metà di questi soldi, innanzitutto con il riscatto di Asllani, avvenuto già qualche mese fa ma facente parte del nuovo bilancio. Onana è stato sostituito con Sommer del Bayern Monaco, al termine di una lunga rincorsa al portiere svizzero. In difesa, in attesa di Pavard, per il quale si prospetta ad ore il trasferimento a Milano, sponda nerazzurra, l’Inter si è rinforzata con Yann Bisseck dall’Aarhus, club danese e ha poi riscattato il leader della scorsa stagione Acerbi.

Sulle fasce sono arrivate novità per quanto riguarda le riserve: insieme a Dumfries e Dimarco si alterneranno Cuadrado e Carlos Augusto, arrivati rispettivamente a parametro zero e dal Monza in prestito con obbligo di riscatto.

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Infine in attacco sono tre i colpi dei nerazzurri. La dirigenza meneghina, per sostituire il partente Dzeko e il rientrante dal prestito Lukaku, ha acquistato Marcus Thuram a parametro zero e Marko Arnautovic dal Bologna. In luogo di Correa è arrivato il redivivo Sanchez.

La mano dell’allenatore

In un mercato tormentato come è stato quello dell’Inter, si può comunque vedere la mano di Simone Inzaghi. Le sue richieste, ove possibile, sono state accolte, garantendogli esterni dal piede buono con gli arrivi di Cuadrado e Carlos Augusto, e un rinforzi d’esperienza in attacco in Arnautovic.

Se c’è un pregio che ha avuto questo mercato, però, è che garantirà al tecnico piacentino una ‘coperta più lunga’, per così dire, grave problema sperimentato dai nerazzurri nelle passate stagioni.

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Di novità tattiche non ce ne saranno: l’Inter proseguirà con il 3-5-2 collaudato che utilizza ormai dal 2019 e con il tipico calcio offensivo che Simone Inzaghi ha messo in mostra da quando ha sostituito Antonio Conte sulla panchina dell’Inter.

Come giocherà l’Inter di Simone Inzaghi?

Il modulo dell’Inter di Inzaghi, come detto, non verrà toccato, come già si è visto dall’esordio in campionato contro il Monza.

Per quanto riguarda gli interpreti, invece, la situazione è meno certa.

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Partendo ovviamente dal presupposto che in una stagione con tre coppe da giocare, nelle speranze nerazzurre, fino in fondo, i giocatori saranno intercambiabili, al momento Simone Inzaghi avrà diversi dubbi di cui occuparsi.

Il primo riguarda la difesa, con Darmian e Pavard, se dovesse arrivare come sembra, che si contenderanno il posto.

Si prosegue con la fascia destra dove Cuadrado potrebbe insidiare Dumfries. Il colombiano, d’altronde, è un giocatore dalle qualità ben differenti rispetto all’olandese e potrebbe essere  capace di invertire la tendenza che ha visto l’Inter come una delle ultime squadre in Europa per dribbling.

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Si passa poi ai tre di centrocampo dove, senza alcun dubbio, partiranno titolari Barella e Calhanoglu. Il terzo componente però è ancora tutto da decidere: nella prima giornata il titolare è stato Mkhitaryan ma chissà che presto Davide Frattesi non possa scippargli il posto.

Concludiamo con l’attacco. È ancora da decidere chi sarà il partner di Lautaro Martinez, se Marcus Thuram, che si è presentato con una prestazione di tutto rispetto a San Siro, o Marko Arnautovic, subentrato dalla panchina e autore di una sfavillante mezz’ora.

L’uomo chiave

Tra i vari dubbi, una sola certezza: Lautaro Martinez. Il Toro, dopo diverse stagioni ad alto livello da quando è in nerazzurro, è diventato il leader incontrastato, vestendo al braccio anche la fascia da capitano.

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A livello statistico lui e Osimhen, i fiori all’occhiello del nostro campionato, precedono anche i mostri sacri del ruolo, e l’Inter, che sia dentro o fuori dal campo, dipenderà incondizionatamente da lui.

Adesso gli tocca l’ultimo step, portare lo scudetto, e la seconda stella, ad Appiano Gentile senza Romelu Lukaku al suo fianco.

(Foto: Depositphotos)

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