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Manchester City, Guardiola: “Vincere la Champions League è come tirare una moneta, ma quest’anno era scritto”

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Guardiola Manchester City
Tempo di lettura: 3 minuti

Il Manchester City di Pep Guardiola trionfa a Istanbul contro l’Inter. Il club inglese si assicura la prima Champions League della sua storia, la terza per il tecnico spagnolo. Alcune parole rilasciate ai microfoni di Sportmediaset:

“Sono contento. Alla fine potevamo pareggiare e andare i supplementari, potevamo perdere e se Foden fa il secondo vinciamo in maniera più comoda. Queste competizioni sono una moneta, esce testa o esce croce. Potevamo vincerla in passato, ci è toccato questa sera, era scritto. O sei molto più forte, che non è il caso quando giochi contro una squadra come l’Inter. Nei precedenti siamo stati un disastro quando potevamo vincere e oggi è tutto fantastico quando potevamo perdere. Sono contento che abbiamo fatto una cosa unica, portare questa squadra dove merita e senz’altro sono felicissimo”.

Hai vinto con Barcellona in un modo e col City in un altro. Dove sei cambiato e sei rimasto uguale?
“Mi adatto ai giocatori che ho. L’idea è la stessa: fare una buona uscita di palla, una pressione alta, tenere l’uomo in più in mezzo. Oggi abbiamo fatto fatica perchè Calhanoglu saltava Rodri. Purtroppo a volte giochi contro squadre che sono brave. Complimenti all’Inter, sono una squadra sensazionale. Immagino cosa provano loro perchè lo abbiamo provato noi due anni fa. Sono la seconda squadra più forte d’Europa e quando sei la seconda squadra più forte d’Europa mica è poco”.

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Il calcio italiano lo vediamo un po’ distante dalla Premier.

“Il problema è che si deve viaggiare. Quando sei sempre a casa vedi più lontano di te. Abbiamo sempre la tendenza di parlare male di quello che siamo. Ogni Paese ha la sua particolarità ma io vedo cose dell’Inter di come gioca, del Napoli, del Milan l’anno scorso con Pioli. Questi sono bravi, non è buttare la palla avanti, tutti dietro e aspettare il contropiede. E’ finito questo. Immaginavo come quando giocavo contro le squadre di Conte che giocano sul corto, ti svuotano il centrocampo, cercano l’attaccante. E’ difficilissimo fermarlo. Per questo do tanto merito a quanto abbiamo fatto”.

(Foto: Depositphotos)

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