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ZONA CESARINI – 20 Febbraio 2022

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Tempo di lettura: 3 minuti

23 FEBBRAIO 2020 

Grande Roma finalmente all’Olimpico. Federico, 13 anni, esce gongolante dallo stadio e parla con nonno Paolo, simulando la botta con cui Kolarov fa poker al Lecce. Sull’autobus nonno commenta la partitona di Macatarian… Michitaria… insomma l’armeno (che nonno ancora dice Nangolà e Zagnolo).

Il primo anno che papà Franco ha fatto una follia, abbonamento per le tre generazioni, un anno altalenante, ma per Federico è talmente tutto nuovo. Papà non è venuto, un pò di febbre e tosse, meglio rimanere a casa stasera che domani si lavora.

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Non sapevano che quella sarebbe stata l’ultima partita all’Olimpico: di lì a poco, campionato sospeso e stadi chiusi a data da destinarsi, un abbonamento da annullare e da mettere in cornice… con largo anticipo.

21 FEBBRAIO 2021

Un pò di delusione. Federico è sul divanone grande, mamma è già andata a letto. Federico commenta con papà quel rigore all’ultimo secondo: “ma ce stava er fuorigioco Pà? Io mica o vedo”. “Ma che ne so Ninnì? Questi l’unica cosa è che ogni vorta me ce fanno cascà, nun crescemo mai. Ma se pò pareggià cor Benevento?”.

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“doveva fa giocà Geko” dice nonno.

“Seee… ancora co’ Geko, papà? E’ vecchio, la verità è che questi nchanno fame, nun je frega gnente de noi tifosi”.

“Pur’io so vecchio, quindi?”.

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“A papà, lassa perde… hai capito che sto a dì”.

Nonno, intanto, che già si pregustava un aggancio al Milan domenica prossima, lui vecchio antiberlusconiano, tracanna di nascosto un limoncello, che papà s’arabbia e poi gli tocca bestemmiare, che nonno cor fegato mica ce sta tanto.

Che poi, a Federico, Inzaghi Filippo “je sta qua”, quasi più de Inzaghi Simone, quer piagnone miracolato (sempre dice Nonno). Ma quanto si diverte Fede a vedere le partite così. Non vede l’ora di tornare allo stadio prima o poi e guardare solo loro che litigano de calcio, de politica, “der nipote”.

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20 FEBBRAIO 2022

15 anni Federico, tra una settimana. Ormai grande decide lui di prendere tre biglietti per Roma-Juventus, sfida di vertice, pure che a settembre hanno riaperto gli stadi “chisse fida a riabbonasse”.

E’ la prima partita all’Olimpico quest’anno, un pò di remore alla fine restano, di paure. E pure i soldi non è che avanzino.

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Ma intanto l’Olimpico è pieno, parte “Roma Roma Roma”, tutti e tre a cantà con la stessa sciarpa in mano alta nel cielo. Il solito Borghetti prima del fischio, per scaldarsi. Quest’anno se lo fa pure Fede, ormai è grande e al nonno il “caffè corretto” allo stadio è l’unico alcolico concesso, senza proteste.

Se li guarda Federico, mentre strillano al portiere di uscire, al terzino di non dormire che Ronaldo è solo. A un certo punto il silenzio. I due sgranano gli occhi e aprono la bocca, Fede si gira giusto in tempo perchè Veretout sradichi il pallone a McKennie, lancia a Mbappè, il francese salta De Ligt, entra in area e appoggia per Haaland che spacca la porta bianconera.

Lo stadio esplode, Papà e Nonno si abbracciano, il secondo è in lacrime. Giusto un attimo, che Federico vede sul maxischermo il Vicepresidente Totti esultare agitando il pugno e lo sguardo ritorna ai due seggiolini accanto a lui, vuoti, con due Borghetti ancora chiusi e la sciarpa appoggiata.

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Tre giorni dopo quel Roma-Lecce, papà, già diabetico, viene portato via dall’ambulanza, rimarrà al Gemelli due mesi, isolato, in terapia intensiva, spegnendosi a fine aprile e diventando un  numero al telegiornale.

Tutta la famiglia rimarrà in quarantena 45 giorni, mamma negativa, Federico positivo ma con solo qualche linea di febbre. L’unica consolazione di papà sarà stata che non ha visto il nonno ammalarsi dieci giorni dopo di lui e morire nella sua stanzetta, senza che nessuno lo potesse assistere. Federico, del padre e del nonno non vedrà neanche le bare al funerale.

Federico, così come era entrato, esce dallo stadio, per l’ultima volta nel febbraio 2022. Aveva bisogno di ricondividere immagini con se stesso, di bere quel Borghetti con papà e nonno.

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E se, per un attimo, Federico quel giorno vedrà Franco e Paolo abbracciarsi, piangere e essere così meravigliosamente se stessi insieme a lui, nessuna immagine potrebbe essere più bella di questa.

“E allora sapete che c’è?”, pensa Federico. “C’è che oggi, 20 febbraio 2022, la Roma batte la Juve, Mbappè scarta De Ligt e segna Erling “fottuto” Haaland. E nonno Paolo fa  il “gesto dell’ombrello” co papà Franco che lo regge che je scoppia la vena”.

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