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FISCHIO D’INIZIO NAPOLI – Senza calcoli contro ogni pronostico

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Con la semifinale di Coppa Italia arriva la resa dei conti. Dopo aver subito l’ennesima sconfitta in campionato, con un organico fortemente rimaneggiato ed il morale sotto i tacchi, il Napoli sarà ospite dell’Atalanta a giocarsi la finale.

Un pizzico di storia

L’impegno è gravoso e la decima sfida agli orobici in coppa Italia, la terza in casa bergamasca, potrebbe segnare il futuro degli azzurri e di Gattuso. All’Atalanta nel trofeo nazionale sono legati ai partenopei dolci ricordi. Il 13 giugno del 1987, infatti, gli azzurri espugnarono lo stadio Atleti azzurri d’Italia e conquistarono la terza Coppa della storia. In quell’occasione, una rete di Giordano a cinque minuti dalla fine, regalò il doppio trionfo dopo la storica vittoria del primo scudetto.

Nel lontano 24 giugno del 1973 l’altro precedente in cui Atalanta e Napoli pareggiarono 1-1.

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L’arbitro della gara

A dirigere il delicato incontro del ribattezzato Gewiss Stadium è stato designato l’arbitro La Penna di Roma. Il trentottenne fischietto capitolino, al terzo anno di Serie A, per l’occasione sarà coadiuvato dall’arbitro Pasqua nel ruolo di quarto uomo e dalla coppia Irrati-Cecconi al VAR.

Federico La Penna in carriera ha diretto il Napoli in nove occasioni. Gli azzurri hanno collezionato un pareggio, una sconfitta e sette vittorie, l’ultima delle quali il 31 gennaio scorso nella vittoriosa gara contro il Parma.

La formazione atalantina

Atalanta e Napoli arrivano alla decisiva sfida con non pochi problemi di formazione. Gasperini, con ogni probabilità dovrà rinunciare a Hateboer e Maehle. Il 3-4-2-1 davanti a Gollini, subirà inevitabilmente qualche modifica, considerando anche la squalifica di Romero.

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La linea di difesa potrebbe essere formata da Djimsiti, Caldara e Palomino. Sugli esterni si potrebbe vedere l’impiego del giovanissimo Ruggeri a sinistra con Toloi a destra. In mediana De Roon e Freuler alle spalle del duo Pasalic-Ilicic e di Zapata punta centrale.

Gattuso e i dubbi di formazione

I problemi di Gattuso sono di ben altra levatura. Il Napoli è in piena emergenza in difesa, avendo perso la coppia centrale titolare. Ci sono dubbi circa lo scacchiere tattico e da qui a cascata i dubbi anche sulla mediana. Tra i pali difficilmente Ospina cederà il posto, e viene da dire anche a giusta ragione. Vista la delicatezza dell’incontro, il Napoli ha bisogno di esperienza ed il colombiano sicuramente ne garantisce di più rispetto al giovane collega Meret.

Le ipotesi di difesa sono svariate. Maksimovic, Rrahmani e Di Lorenzo potrebbero essere schierati assieme in caso di difesa a tre o due di essi  in posizione centrale. Sugli esterni di conseguenza ci sono dubbi. Chi appare certo di una maglia è Hysaj, che potrebbe essere dirottato, come spesso accade, sull’out mancino. In mezzo al campo Demme e Zielinski sembrano essere inamovibili; con loro si giocano una maglia Elmas e Bakayoko. Anche in avanti c’è più di un dubbio. Gattuso, rassicurato da Osimhen, potrebbe sciogliere i dubbi sull’utilizzo del nigeriano a tempo pieno. Resta in preallarme Petagna per un posto contro la sua ex squadra. Sui lati agirebbero Insigne, sprofondato in un baratro dalla finale di supercoppa, e Lozano.

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Come detto, Osimhen potrebbe ritornare arruolabile fin dal primo minuto. Così fosse, non sarebbe da trascurare l’ipotesi tattica primordiale di Gattuso, ovvero il ritorno al 4-2-3-1. Zielinski sarebbe pronto nel ruolo di trequartista dietro l’ex Lille, ipotesi che potrebbe anche sbaragliare le idee di Gasperini.

A Napoli sembra di vivere in un incubo. A qualche risultato storto ha fatto seguito il Covid ed al Covid gli infortuni in serie. Un raggio di sole servirebbe a scaldare cuore e ambiente e la conquista della finale sarebbe la panacea per i mali azzurri.

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