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Angolo del tifoso

ANGOLO MILAN – Il Milan vince GIGIOneggiando

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Il Milan vince, tre punti ancora ed è tutto come ieri ma con una partita in più. Tiene sempre il pallino del gioco in mano ma ad un certo punto gigioneggia e sono subito brividi. La partita di sabato. Che lusso. Che bellezza. Ed è subito Premier League-style. Ma a differenza della Premier League, quest’anno la cara vecchia Serie A italiana sta riservando un campionato combattuto e incerto fino all’ultimo. Si vince una trasferta difficile e chi si aspettava una partita piatta, è stato smentito. Qualche milanista già ghignava malignamente ancora all’ottantesimo minuto. Poi, siccome la palla è rotonda e tutto può sempre succedere, si è ritrovato ad accendere il grande faro e chiamare in aiuto l’intervento di Gigio “Bat-Man” Donnarumma. Il predestinato di Castellammare di Stabbia compie almeno 3 interventi davvero valsi come gol. Dei 3 punti strappati al Dall’Ara, su 2 ci sono le impronte di due grandi guantoni. Sbavature ce ne sono state, in difesa come a centrocampo. Tomori, ottimo esordio per intraprendenza e grinta, deve necessariamente inserirsi nei meccanismi della linea difensiva e Theo Hernandez deve decidere bene i momenti per le sue sgroppate in avanti. Il gol del Bologna ce l’ha su la coscienza lui. A centrocampo Tonali ancora troppo timido e lento. L’ex Brescia appare sempre due tempi di gioco indietro ed è mancata fino ad ora la partita che potesse far pensare ad un cambio di passo. Negli ultimi 20 minuti di partita è tornato Bennacer dopo due mesi di assenza, tempo di tornare in rodaggio e il Milan ritroverà un regista prezioso. In attacco bravi tutti, Ibra anche se sbaglia il rigore perchè fa tanto lavoro sporco, Rebic perchè è stato rapace a mettere dentro la palla vagante dopo il rigore sbagliato dal compagno, Saelemekers il solito soldatino che fa tanta corsa e sacrificio. E bravo Leao. Partita disciplinata e giocata con intelligenza quella del portoghese, schierato di Pioli centrale dietro Ibra. Non il suo ruolo naturale ma tutto sommato la posizione che ha sempre ricoperto nell’Under21 del Portogallo. E si vede. Sa dove posizionarsi, sa come e deve ripartire. E non è escluso che sia forse questa la posizione giusta proprio per sfruttare a pieno, col campo che si apre davanti, la sua corsa potente e difficilmente arginabile. Se il percorso di maturazione di questo pischellino di 21 anni continuerà ad essere così intelligente, a fuoco basso, allora la stagione 2020-2021 consegnerà un nuovo affermato talento al nuovo Milan e alla Serie A tutta. Due righe sul capitolo rigori. Non c’è mai stata una stagione così giusta quanto a decisioni arbitrarie sui rigori da dare al Milan. Se c’è, il rigore va dato. Punto. E se la squadra X attacca l’area di rigore avversaria con 4-5 uomini, allora vuol dire che aumenta di gran lunga la sua pericolosità in zona gol, quindi aumentano le probabilità che i difensori della squadra Y, messi sotto pressione, intervengano anche in maniera scomposta. Oggi rigiro questa spiegazione che mi sentivo dare, ai complottisti dell’ultima ora che cominciano a tirare fuori teorie di fantomatiche cospirazioni di Palazzo. Soloni da bar che vogliono il Milan campione deciso a tavolino per accontntare un Fondo d’Investimento. Qualcuno di questi vada a dire a Dijks di non strattonare platealmente Leao in area di rigore e vada a insegnare a Soumaro di non dare le spalle al pallone lanciato in area che poi finisce per prendere con entrambe le braccia ben tese in avanti. Per quanto possiamo essere romantici e bambinoni cresciuti, ricordiamoci sempre bene che un conto è l’Oratorio e un altro conto è la Serie A.

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