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FISCHI PER FIASCHI – VAR…iabili in campo

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Fischi per fiaschi
Tempo di lettura: 4 minuti

VAR…iabili in campo

Abbiamo parlato, alcuni articoli fa, del Protocollo VAR e della evidente utilità dello strumento.
La tecnologia, come sempre, se ben utilizzata diviene indispensabile.
Il punto, tuttavia, di ogni discussione riguardante il VAR sta proprio nel suo utilizzo.
E’ ben utilizzato oppure no?
Si potrebbero migliorare le regole che ne disciplinano l’uso?
Due recenti episodi avvenuti in Coppa Italia, a confronto tra loro, ci danno l’occasione di parlarne.

Juventus – SPAL: VAR…iante approvata

All’inizio della gara valevole per i quarti di finale di Coppa Italia di mercoledì scorso, tra Juventus e SPAL, il VAR interviene quasi subito.
Siamo al minuto 15.
Rabiot entra in area avversaria dopo una bella azione dei padroni di casa, viene apparentemente toccato dal difensore spallino Vicari e cade.
L’arbitro Pezzuto, probabilmente ingannato dalla prospettiva e dall’angolo visuale, si porta con decisione in area ed ammonisce Rabiot per simulazione.
Grandi proteste della Juventus, i cui dirigenti chiedono a gran voce il ricorso al VAR.
Frattanto, in applicazione del Protocollo, il VAR è già intervenuto, richiedendo al direttore di gara di rivedere l’azione.
Pezzuto fa il consueto segno, si porta di fronte allo schermo per la On Field Review, e dopo avere analizzato le immagini rientra in campo, revoca l’ammonizione e concede alla Juventus calcio di rigore.

Inter – Milan: VAR…ie ed eventuali

Primo quarto di finale di Coppa Italia delle grandi occasioni martedì scorso: c’è il derby di San Siro.
Al minuto 70 episodio decisivo: Barella entra in area avversaria e viene atterrato da Leao.
In un primo momento l’arbitro lascia correre.
Interviene tuttavia il VAR che invita l’arbitro a rivedere l’episodio.
On Field Review e rigore concesso.
La partita termina con il risultato di 2 – 1 a favore dell’Inter.

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Le discussioni e le differenze: Juve – Spal

Questi due episodi, a confronto tra loro, hanno originato numerosissime discussioni.
Ricordiamo che, in occasione dei calci di rigore, il VAR può intervenire soltanto al ricorrere di due condizioni, alternative o concorrenti tra loro: – deve trattarsi di un “chiaro ed evidente errore”; – deve essere un “grave episodio non visto”.
Nel caso dell’incontro Juve – Spal, l’arbitro ha chiaramente visto l’episodio, tanto da ammonire in un primo momento Rabiot per simulazione.
Dunque, perchè il VAR potesse intervenire, doveva ricorrere la condizione del “chiaro ed evidente errore”.
A ben vedere, è proprio il giallo per simulazione a Rabiot che ha consentito l’intervento del VAR, perchè ha manifestato in maniera chiara che l’arbitro avesse giudicato inesistente, e non semplicemente non punibile il contatto, e dunque si è potuto indubitabilmente qualificare l’episodio come errore chiaro ed evidente del direttore di gara.
Se l’arbitro non avesse ammonito, non vi sarebbe stata alcuna certezza sul suo punto di vista e, dunque, il VAR non sarebbe potuto intervenire, se non richiamato dal medesimo direttore di gara.

Le discussioni e le differenze: Inter – Milan

In molti hanno accostato i due episodi, ed hanno polemicamente chiesto perché il VAR sia intervenuto durante il derby milanese, tenuto conto che Barella, a differenza di Rabiot, non era stato ammonito.
Il tifo tuttavia, si sa, obnubila il giudizio e non fa vedere cose tutto sommato semplici.
C’è una differenza fondamentale tra i due episodi.
Nel caso del derby la visuale dell’arbitro Valeri era in realtà del tutto coperta da alcuni giocatori.
Il VAR non è, quindi, intervenuto per un “chiaro ed evidente errore”, ma piuttosto per un “grave episodio non visto”.

VAR…iazioni sul tema?

Le differenze sono sottili ed è comprensibile sorgano polemiche, che peraltro non mancano mai.
Gli arbitri e le società, comunque, si stanno sempre più abituando al mezzo, con evidenti benefici per tutti.
Ciò nonostante, pur comprendendo che una delle prime cose che si è cercato di garantire è stato un corretto equilibrio tra tecnologia ed essere umano, in modo da non esautorare del tutto la funzione e l’autorità del direttore di gara, riteniamo che qualche miglioria possa essere apportata.
Ne beneficerebbero tutte le componenti, soprattutto in termini di maggiore serenità e migliore accettazione delle decisioni arbitrali.
Se ne è parlato molto, ma v’è ancora molta diffidenza, soprattutto in ambiente arbitrale.

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VAR a chiamata

Il vero miglioramento del sistema passa per il VAR a chiamata.
Parliamo, cioè, della possibilità per i due allenatori in campo di richiedere, per un numero limitato di volte, la On Field Review,  tre a partita ad esempio, in occasione di episodi in cui il VAR non interviene e si ritiene vi sia stato un errore di giudizio.
In tal modo, questi “jolly” diverrebbero parte della strategia di gara, un pò come le sostituzioni, ma soprattutto si diminuirebbe ulteriormente la conflittualità in campo, con tutti i benefici del caso.
Nel basket e nel volley esiste già questa possibilità.
Il calcio arriva, come al solito, in ritardo.
Dopo una vaga apertura di Rocchi, lo scorso dicembre Nicchi ha fatto marcia indietro.
Balletto di routine; anche per la tecnologia sulla linea di porta ci volle molto, ed ora è consolidata realtà.
VAR…ierà?
Lo scopriremo.

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