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Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – Terzi sotto la pioggia

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Un grande classico, quasi più del panettone a Natale, è Roma-Samp sotto l’acqua in qualsiasi stagione si giochi. Parafrasando “L’Ultimo Boyscout”, il cielo è blu, l’acqua è bagnata e a Roma-Samp piove.

Torna Ranieri, in uno stadio vuoto, il suo, che non può tributargli quell’abbraccio che è e sempre sarà un altro grande classico che non mi stancherà mai. Lo stadio vuoto fa apprezzare dalla tv l’evoluzione della globalizzazione, quando, in pochi secondi, la stessa voce passa da “where are you going?” al più prosaico “hai rottercazzo”. 

E’ la Roma a far capire che condurrà il match, e subito Mhkytarian viene atterrato in area dal “pitbull” Tonelli. Per motivi ignoti, viene cambiato l’arbitro pochi giorni prima della partita. Entra Chiffi e al VAR si accomoda quel Guida dei disastri col Sassuolo e in effetti tutto cambia: se con gli emiliani alla Roma viene tolto un rigore sacrosanto a 6 minuti dalla fine, qui viene tolto a 6 dall’inizio… Buon anno tutto l’anno.

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Il primo tempo sarà tutt’altro che memorabile: i giallorossi hanno il 70% di possesso palla ma, a parte le sgroppate dell’armeno e l’agonismo di Karsdorp, il muro doriano regge e giusto un anticipo di Yoshida sulla bella incursione di Pellegrini, in mezzo a due, crea apprensioni. Unico testimone che esista una metà campo giallorossa è Candreva che, da centrocampo, sfodera un bel siluro, ma Lopez non è Goicochea e tocca sopra la traversa.

Nella seconda frazione, il campo si fa via via più impraticabile, eppure la Roma tenta di proporre il suo gioco e ha varie occasioni. Buon cross di Peres con Dzeko che angola di testa e fuori di poco a lato. Male Pellegrini, che smorza un rigore in movimento, mentre dai corner arrivano i pericoli più grossi: Smalling va a colpo sicuro e centra l’incrocio opposto; su una ribattuta Mancini tira in mezzo a una selva di gambe ma troppo centrale su Audero, bravissimo due minuti dopo su Dzeko a tu per tu di testa, gol mangiato di rito.

Diagonale di Karsdorp di poco a lato e secondo tiro doriano col colpo di testa di Thorsby su cui è reattivo Lopez. Minuto 72 solita involata di Karsdorp che crossa basso, tocco sotto di Dzeko in anticipo ad incrociare ed è 1 a 0… 114 con la Roma è stato già detto?

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Poco altro succede. Una quasi papera di Audero su Mhkytarian, ma il portiere rimedia; due contropiedi buttati e giusto la paura, con un campo così pesante e scivoloso, di qualche svarione o qualche caduta in area.

La Roma mantiene il terzo posto. Partita non memorabile per l’incessante pioggia, ma piace il tentativo dei giallorossi di proporre il proprio gioco. Lopez, non fosse stato per Candreva, avrebbe dovuto pagare il biglietto, così come per i tre centrali è stata quasi ordinaria amministrazione respingere i nulli tentativi blucerchiati, menzione per Smalling, sfortunato sul legno. Karsdorp si veste da Spinazzola ed è il migliore in campo, con continue progressioni, palloni in mezzo, un paio di tentativi a rete e buona copertura difensiva, oltre all’assist da tre punti. Bruno Peres si veste da se stesso ed è tanto lontano dal somigliare a Spinazzola quanto io lo sono da Chris Hemsworth (infatti io sono moro e lui biondo), anche se nel secondo tempo butta dentro un paio di palloni interessanti.

Mi perdonerete ma se in campo ho Verre a contrastare Veretout non posso esimermi dal dire a buffo Verretout. Solito impegno del francese, meno qualità ma il campo incide. Villar fa bene, ma certo le pozze non aiutano la classe di questo ragazzo, ma le dà e le prende con coraggio. Anche Pellegrini è frenato dalla “piscina” verde, ma nel primo tempo fa un gran dribbling e nel secondo è sempre presente in avanti nel tentativo di segnare e far segnare. Dopo Karsdorp, da segnalare Mhkytarian, devastante nel primo tempo, meno brillante nel secondo ma sempre presente e con alcuni tocchi di grande qualità nel campo pesante.

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Dzeko voto alto, destino degli attaccanti: in una partita dove non avrebbe raggiunto il 5, con un tocco sotto regala tre punti preziosi e automaticamente supera il 7, ma è così, “fa rima e c’è” direbbero Lillo e Greg.

I subentrati incidono poco ma va menzionato Carles Perez che tenta in tutti i modi di regalar palloni ai doriani, ritardando i contropiedi. Il ragazzo non sfrutta il poco tempo concesso e probabilmente cambierà aria.

Ottima Roma, bravo Fonseca. Ora, senza guardare la classifica, dedichiamoci al mercato: anche se non ci  aspettano campioni, un paio di buoni innesti e uno sfoltimento degli “epurati” dal portghese lo si attende. Domani inizia l’era Tiago Pinto, di cui si parla come Monchi, speriamo con altri risultati.

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