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Shakhtar, Dodò: “Una big mi ha contattato”

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Il talentuoso terzino brasiliano dello Shakhtar Dodò, a Tuttomercatoweb, ha rivelato un’interessante retroscena di mercato, che lo ha portato vicino a una big europea. Ecco le sue parole:

Il tuo percorso in Champions è fantastico: a 22 anni ti sei rivelato come uno dei migliori terzini destri in Europa. In Italia c’è una grande tradizione di terzini destri brasiliani…
Terzini come Cafu e Maicon sono una grande ispirazione, e ogni volta che affronto una squadra italiana ci penso. Ho pensato subito a Maicon quando siamo stati sorteggiati contro l’Inter. Ti dà ancora più motivazione per fare una buona impressione. Tra l’anno scorso e quest’anno in Champions ho fatto gol e dato assist, quindi spero di potermi ancora mettere in mostra. Io personalmente mi ispiro molto a Cafu, e tra quelli in attività Walker del Manchester City e Alexander-Arnold del Liverpool, che ha la mia stessa età”.

Hai già avuto contatti con squadre italiane?
Non ancora. Finora il contatto vero e proprio, ufficiale, è stato con il Bayern Monaco. Ovvio che la Serie A è un campionato che qualsiasi giocatore vorrebbe giocare, come del resto gli altri grandi europei”.

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Sei passato dal Coritiba allo Shakhtar, rinomato per lo scouting con i brasiliani. Com’è stato il processo e perché hai scelto lo Shakhtar?
Fu una decisione difficile. Avevo avuto anche una proposta del Benfica. Ha avuto un’influenza il fatto che qua facciano un lavoro ampio con i brasiliani. E poi lotta sempre per il titolo, fa sempre la Champions, e fa crescere i giovani. I primi 6 mesi sono stati molto complicati, al punto che sono stato prestato al Guimaraes. Ma poi tutto serve per l’adattamento”.

Willian e Douglas Costa sono diventati protagonisti in Europa dopo lo Shakhtar. Tu li hai contattati per fare la tua scelta?
Quando sono arrivato il primo che ho contattato è stato Bernard, con cui condivido lo stesso procuratore, Giuliano Bertolucci. E poi Marlos, che qua è un idolo, e anche lui è di Coritiba, e mi ha aiutato a scegliere l’appartamento, mi ha fatto conoscere la città, mi ha presentato a tutti gli altri. Il modello mi ha convinto al di là delle difficoltà logistiche o ambientali”.

Vedendolo dall’interno, qual è il segreto del successo del sistema Shakhtar?
La base è nel tipo di allenamento. Ed è facilitato dal fatto che ci sono molti brasiliani, e dunque la comunicazione è facilitata. Addirittura gli ucraini hanno imparato un po’ di portoghese. Contro il Real Madrid per esempio, Varane e Modric facevano cambi di gioco, e Taison mi gridava dall’altro lato del campo. ‘Dodò copri che stanno per cambiare gioco!’ E questo ci ha fatto anticipare certe chiusure, io ero già posizionato per rubare palla! Ogni volta che uno si sgancia comunichiamo tra noi per non lasciarci scoperti. C’è una comunicazione continua sin dagli allenamenti”.

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Fonte foto: Twitter Shakhtar.

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