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ANGOLO DEL TIFOSO NAPOLI – Napule é… buona (pure) la seconda

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Tutto quello che c’è di divertente nella vita”, come qualcuno ha giustamente osservato, “è o immorale o illegale o fa ingrassare”. L’idea che dietro questa massima esistenziale ci sia un umorista inglese dal nome complesso (Pelham Grenville Wodehouse) farà pure storcere il naso, ma è la riprova che per ogni regola c’è un’eccezione che la conferma.

E’ divertente, infatti, in aggiunta a quanto sopra, vedere il Napoli giocare a calcio con la voglia di farlo bene, cercandosi, trovandosi, segnando e… abbracciandosi sorridendo.

Nei mesi in cui “distanziamento sociale” è diventata una delle locuzioni più cercata sui motori di ricerca ed una delle espressioni più udita in tv, i ragazzi di Gattuso fanno bella eccezione perché si avvicinano agli avversari con un pressing offensivo di qualità e si cercano palla al piede con trame rapide in cui la velocità di circolazione della palla è direttamente proporzionale alla capacità di farsi trovare liberi e costruire azioni da gol.

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Il risultato fin troppo rotondo, però, non inganni chi non ha visto la partita. Nel primo tempo il Napoli aveva sì meritato il vantaggio, ma in più d’una occasione i dieci giocatori di movimento si sono allungati imprudentemente, soffrendo – a centrocampo – l’incapacità di Fabian Ruiz (soprattutto) e Zielinski di fare da diga, frangiflutto, muro di gomma o elastico a seconda delle esigenze della squadra.

Dal 23esimo secondo della ripresa, però, non c’è stata partita.

I ragazzi del Genoa sono rimasti negli spogliatoi senza fare alcuna resistenza ai giocatori in maglia azzurro-cielo, che  – al contrario – trasudavano voglia di mettersi in mostra, giocare a pallone e divertirsi.

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Attenti in difesa, efficaci a centrocampo ed implacabili davanti, gli uomini di Gattuso hanno ottenuto una bella vittoria capace di far morale e confermare le buone impressioni del secondo tempo di Parma.

Nella stagione scorsa si è sempre fatto gol a fatica, producendo meno degli anni precedenti e sbagliando tantissime occasioni apparentemente facili.

L’inizio di stagione 2020/2021, invece, pare andare in direzione contraria.

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Domenica prossima, però, cominciano gli esami veri.

Nel tardo pomeriggio in cui mille fortunati sono tornati nel Tempio di Fuorigrotta, in ogni caso, alcune evidenze empiriche sono parse già lampanti. Tra queste:

Hirving Lozano ha potuto studiare dal migliore di tutti come si fanno i tagli in diagonale ed i risultati paiono finalmente incoraggianti;

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Koulibaly è, finora, qualcosa di molto simile al gigante insuperabile ammirato negli anni e di diametralmente opposto alla fotocopia sbiadita della passata stagione;

Dries Mertens versione numero 10 è un regalo per chiunque ami il gioco del calcio e apprezzi la capacità, non da tutti, di dialogare col pallone di cuoio come si fa con il migliore amico;

Elmas (suo il gol più bello insieme a quello di Politano) può dare una grossa mano a questa squadra e rappresenta la migliore alternativa fin quando Insigne non recupererà (speriamo presto) il posto sulla fascia.

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Non è un caso, poi, che quest’anno ci siano molte più occasioni offensive e si crei così tanto spazio davanti. Il merito è del lavoro enorme messo in campo da un numero 9 che da troppo tempo non si vedeva dalle parti azzurre. Qualcuno obietterà che il nome di Victor Osimhen manca nel tabellino e si rammaricherà di ciò. Chi, invece, è abituato ad analizzare da varie angolature il match non potrà che confermare che i movimenti lì davanti hanno determinato almeno tre dei sei gol.

Qualche altro, poi, ricorderà che se c’è un momento perfetto per sbloccarsi, non esiste di meglio che la prossima partita, la numero 3.

Il “divertimento”, diceva Italo Calvino, è  “una cosa seria”.

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Lo sa bene il Napoli, per il quale, per ora, dopo la prima… è buona pure la seconda!

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