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ANGOLO DEL TIFOSO JUVE – Voli pindarici

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Ok, probabilmente c’è stato troppo marasma la scorsa settimana. E va bene, è sempre un terno al lotto cantar vittoria troppo presto. Certamente, c’è da attendere per vedere la realtà delle cose. Ma cosa potrebbe mai negare una gioia ad orde di tifosi in attesa di vivere novanta minuti in tranquillità, dopo anni di partite vissute a metà tra il “li abbiamo in pugno” e la catastrofe?

Facile: esattamente una di quelle partite lì.

Stasera Madama è ospite della Roma di Mister Fonseca che ritrova felice il suo capitano, Edin Dzeko. Temeva di averlo perduto nei labirinti del mercato, e probabilmente Edin si sentiva così durante la scorsa partita della Roma, a cui ha assistito dalla panchina. In una vita parallela avrebbe giocato lo stesso questa sera, ma con la maglia a strisce bianconere. Anche con un solo allenamento agli ordini di mister Pirlo: del resto è successo così ad Alvaro Morata, catapultato nel giro di tre giorni dalla sua casa madrilena a quella torinese, dritto in campo accanto a Cristiano Ronaldo, l’uomo che non deve mai chiedere il posto. E dategli torto.

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Andrea comincia con gli esperimenti, gliene diamo atto. Del resto quando farli, se non in campo, se non alle prime giornate in cui è importante riuscire a trovare la quadra? A difesa della porta di Szczesny i soliti Bonucci e Chiellini con Danilo e Cuadrado, centrocampo con Rabiot, McKennie e Ramsey, Kulusevski arretrato proprio per far spazio al nuovo arrivo Morata accanto a Cristiano. Bentancur in panchina fa storcere il naso ai più, quasi più di Arthur a beccarsi il freddo di questa serata romana di inizio autunno.

Potrebbero aver ragione: dopo una prima lunga fase di studio tra le due squadre, dove il potenziale offensivo resta veramente molto basso a parte un primo tentativo di Mkhitaryan su cui Szczesny mette una pezza, per dare una svolta alla situazione serve la mano del man of the match in negativo, Rabiot. E ce la mette eccome la mano, incluso tutto il braccio, in area di rigore su un tiro di Veretout, che non perde tempo e dal dischetto trasforma il rigore assegnato dal signor Di Bello, nonostante l’intuizione sulla direzione da parte di Szczesny, che sfiora anche il pallone. Botta secca per la Juve, che però riceve esattamente lo stesso trattamento qualche minuto dopo, grazie ad un tocco di mano di Pellegrini.

Inutile anche parlarne, è Cristiano a mettere a segno il primo goal per la Juve, dando piena soddisfazione al secondo rigore assegnato nella serata. Ma il momentaneo pari dura davvero poco, il tempo per la Juve di farsi trovare tremendamente scoperta e distratta in difesa su un calcio di punizione a favore: il contropiede della Roma è fulmineo, Veretout non perde l’attimo per portarsi davanti a Szczesny che può ben poco, lasciato praticamente solo dai suoi colleghi.

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Dopo l’avvio della seconda frazione di gioco, Pirlo decide che la partita di Morata possa finire lì, come primo giorno sappiamo già che il ragazzo è intelligente e vogliamo vederlo appplicarsi. Dentro Douglas Costa, e dentro anche Arthur, al debutto con la maglia bianconera.

Sapevamo che sarebbe successo, aspettavamo il momento: completa l’impresa l’uomo del giorno. Rabiot si fa giustamente espellere per un intervento scomposto ai danni di Mkhitaryan, ma forse questa è la cosa migliore della serata. Pirlo è costretto a rivedere le gerarchie in campo, manda sotto la doccia un Aaron Ramsey che merita tutta la fiducia di questo mondo perché sta ritrovando se stesso nella posizione in cui ha sempre desiderato stare, e butta nella mischia Lollo Bentancur.

Prova positiva quella di Danilo: a parte lo svarione sul precedente goal della Roma che inchioda praticamente tutti, crossa per Cristiano che vola alto, altissimo, nell’area di rigore avversaria, mettendo a segno il suo secondo goal in questa partita e riportando la Juve in parità nonostante l’inferiorità numerica. Ed è proprio qui che torna la qualità in campo: Arthur e Bentancur suonano tutta un’altra musica, e si sente. Nonostante i tentativi a vuoto di Dzeko di riportare la Roma in vantaggio – fermati dal palo, dalla sfortuna e dal povero Szczesny che la sua partita la porta a casa – la Juve conclude la sua serata con una bella gestione di palla, che permette ai ragazzi di mister Pirlo di chiudere la pratica Roma con un pareggio.

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Un punto solo, che è meglio di zero, ma che soprattutto va benissimo in questa fase in cui non c’è oggettivamente un 11 titolare: il mercato è ancora aperto, ma il mercato juventino è tutto al J Medical. De Ligt, Dybala (alla sua prima convocazione dopo l’infortunio patito sul finale della scorsa stagione), Alex Sandro, Bernardeschi, tutte pedine a dir poco fondamentali e che potrebbero cambiare non poco i pensieri che il neo allenatore potrà fare una volta recuperati tutti.

Intanto, meglio tenersi low profile, ma sempre nei ranghi. Se è vero che volare troppo alti può far male, strisciare non è mica da Juve.

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