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Italia, il nuovo nemico del Ct

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Spalletti Gravina Italia
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Negli ultimi anni l’Italia azzurra ha affrontato momenti di estrema depressione alternati a momenti di estrema esaltazione. Il vortice degli errori sia a livello dirigenziale che a livello tecnico si è innescato dalla sciagurata scelta di affidare nel triste 2016 dopo l’addio di Antonio Conte la panchina più scottante del paese a Gianpiero Ventura.

Il declino sotto la guida dell’ex tecnico del Torino ha innescato una serie di sciagurate imprese, su tutte l’indimenticabile Italia – Svezia del novembre 2017 che ha messo definitivamente K.O i sogni mondiali. Ventura esonerato a furor di popolo.

Arriva Roberto Mancini, l’Italia si sveglia e grazie ad un grande gruppo e ad una straordinaria impresa tecnica gli azzurri vincono l’Europeo post Covid per poi ritornare nel baratro e perdere clamorosamente lo spareggio Mondiale 2022 contro la Macedonia, dopo il clamoroso rigore parato a Jorginho che avrebbe portato gli azzurri in Qatar contro la Svizzera.

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Il dopo ormai è storia nota, Mancini scappa dopo dissidi con Gravina, e il nome forte per rilanciare la Nazionale è quello di Luciano Spalletti in uscita dal Napoli Campione d’Italia dopo 33 anni di attesa.

Gli azzurri volano in Germania con ritrovato entusiasmo, non senza polemiche pre Europeo vista la mancata convocazione di Orsolini e Politano da parte del neo Ct.

Il girone è thrilling: Dopo una vittoria sudata contro l’Albania gli azzurri, perdono contro la Spagna (solo) uno a zero e pareggiano al novantottesimo con un miracolo di Zaccagni contro alla Croazia strappando una insperata qualificazione.

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La debacle tecnica e tattica arriverà qualche giorno dopo contro la Svizzere. Gli elvetici vanno ad un ritmo forsennato, gli azzurri non superano mai la metà campo e il passivo di due a zero è fin troppo clemente con la squadra di Luciano Spalletti.

In conferenza Gravina e Spalletti sembrano due pugili all’angolo ma insieme decidono di continuare, riconoscendo errori ed orrori che speriamo di non rivedere mai più.

Luciano contro tutti

Indiscutibili sono le sue qualità tecniche. La sua grandissima propensione ad un calcio spettacolare e all’unità di gruppo quando si trova in un contesto ben disciplinato.

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Ma perchè Luciano Spalletti ha sempre un nemico da sconfiggere? Strategia? Nascondere eventuali fallimenti spostandoli su altre situazioni? Accentuare ulteriormente il suo ego in caso di vittoria?…

Dovremmo chiederlo a lui, ma in ogni sua avventura recente o meno l’attuale Ct della Nazionale ha sempre avuto un antagonista, oggi è Francesco Acerbi che, in maniera estremamente discutibile e senza nascondere la sua acredine verso il tecnico di Certaldo, rifiuta la chiamata in nazionale dopo la debacle interista in Champions League.

Il mese scorso era Aurelio De LaurentiisIl sultano“, che durante la sua parentesi napoletana sarebbe stato reo di “averlo trattato con poca umanità” durante tutta la corsa che l’avrebbe portato a vincere il terzo Scudetto della storia azzurra. Si usa il condizionale perchè il patron azzurro non ha ancora risposto alle accuse di fuoco del Ct e chissà se mai lo farà.

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Andando a ritroso troviamo Mauro Icardi da capitano a separato in casa ed anche li non abbiamo mai sentito una parola su questo scontro. Poi lo storico scontro con Francesco Totti, per non parlare della stampa in Russia durante la sua avventura allo Zenith San Pietroburgo e di Antonio Cassano nella sua prima avventura in giallorosso.

L’unica via di uscita….

…sembrerebbe essere rappresentata dal gioco, e da quello che Luciano Spalletti saprà mettere in campo in questo girone di qualificazione. La partita di ieri sera ha confermato il triste momento della Nazionale azzurra sia a livello di organico che di scelte tecniche.

Unico tiro in porta degli azzurri si registra al novantaduesimo con Orsolini che viene anche rimproverato dal Ct perchè “non gioca con la squadra”. 

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Il passivo è pesante e sicuramente lascerà strascichi importanti nella mente dei calciatori azzurri e del nostro Ct, che forse in questa avventura ha come unico “nemico” se stesso…

(Foto DepositPhotos)

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