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Serie A – La flop 11 della 38ª giornata

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Castellanos Lazio
Tempo di lettura: 2 minuti

Ultima giornata di Serie A che va in archivio con la festa del Napoli che si laurea campione d’Italia per la quarta volta nella sua storia mettendosi alle spalle una Inter che vince a Como ma inutilmente. Di seguito troveremo i top 11 di questo turno.

Portiere

Ionut Radu (Venezia): Non è per nulla incolpevole sui primi due gol della Juventus. Specie su quello di Yildiz non va giù con rapidità e il pallone gli passa sotto al braccio.

Difensori

Nicolò Savona (Juventus): Da centrale di difesa soffre sempre tanto e lo fa anche contro il Venezia. Il primo gol che prende la Juve è anche responsabilità sua.

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Alessio Romagnoli (Lazio): Prestazione horror dell’intera difesa della Lazio che esce dall’Olimpico dopo una prestazione impalpabile. Si fa anche espellere nel finale.

Botond Balogh (Parma): Anello debole della difesa ducale, si perde Maldini sul gol dell’1-0, facendosi bruciare nel momento decisivo. Poco prima, al 23′, aveva mancato un’occasione clamorosa, spedendo alto da un metro.

Jaka Bijol (Udinese): Anche lui condanna la squadra ad un match in inferiorità numerica e non chiude al meglio la propria stagione.

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Centrocampisti

Mateo Guendouzi (Lazio): Non trova ritmo. Ammonito, abbastanza frenetico, posizionato male sul gol di Coulibaly. Pessimo primo tempo, meglio nella ripresa.

Emmanuel Gyasi (Empoli): Positivo nel primo tempo con un paio di buone giocate, nel secondo dimentica Bradaric per la rete del 2-1. La sua dormita spegne le speranze salvezza dei toscani.

Nicolussi Caviglia (Venezia): Un match che non chiude al meglio commettendo l’ingenuità di intervenire sul funambolico Conceicao. Gli costa il fallo da rigore.

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Attaccanti

Santiago Pierotti (Lecce): Una follia la sua che commette un doppio fallo da ammonizione nei primi 45 minuti e obbliga il Lecce ad un secondo tempo di sofferenza.

Taty Castellanos (Lazio): Non il solito Taty. Impreciso, frenetico che pian piano si spegne come tutta la Lazio che chiude senza coppe.

Santiago Castro (Bologna): La prima cosa buona la fa poco prima di essere sostituito, la squadra non lo aiuta ma lui fa davvero poco per rendersi pericoloso.ù

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(Foto:DepositPhotos)

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