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ANGOLO JUVENTUS – Quelli su cui puntare

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Yildiz Juventus
Tempo di lettura: 3 minuti

La Juventus si sbarazza dei marocchini del Wydad Casablanca con un rotondo 4 a 1 e si qualifica, con un turno di anticipo, agli ottavi di finale del Campionato Mondiale per Club.

L’atmosfera somiglia fin troppo a quella di un torneo balneare (tifosi in tenuta da spiaggia, ritmi di gioco blandi, persino il cooling break) ma è ormai chiaro che, a parte il cospicuo ritorno economico, la trasferta negli States servirà anche a dare degli spunti al tecnico per allestire nel modo migliore il gruppo per il prossimo campionato. E’ indispensabile individuare sin d’ora quelli su cui puntare.

Difesa di ferro

E’ risaputo che una buona squadra di costruisce partendo dalla retroguardia. La base dei successi dell’epoca allegriana era la solidità granitica del pacchetto arretrato cosi come molti dei problemi incontrati lo scorso anno erano dovuti all’assenza di Gleison Bremer, difensore in grado di fare reparto da solo. Adesso il brasiliano è al seguito dei compagni e sulla via del recupero ma il vigoroso Kalulu visto in azione negli Usa non dovrà far rimpiangere il tocco pulito di Renato Veiga, rientrato al Chelsea.

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A loro fianco, un ristabilito Gatti  per comporre un trio di gladiatori in grado di alzare una barricata invalicabile per gli avversari. L’esperienza sul campo da roccioso centrale consentirà a Igor Tudor di tirar fuori il meglio da questo terzetto. Come rincalzi, il giovane Savona e il meno giovane Rugani più il ristabilito Juan Cabal. Sono loro quelli su cui puntare.

Frecce sulle fasce

Il modulo 3-4-2-1 di mister Tudor richiede un gran lavoro ai due esterni a tutta fascia. Terzini di origine, pronti a trasformarsi in incursori a seconda delle necessità. Sulla destra, ormai riconvertito Savona come centrale, il portoghese Alberto Costa, smaltite le difficoltà del lungo ambientamento, sembra avere acquisito la mentalità giusta per fare il titolare. Attento in copertura e propositivo in avanti, il lusitano ha ormai scalato le gerarchie.

Per il suo dirimpettaio, il figlio d’arte Weah, si prospetta molta panchina. La corsia mancina, invece, è dominio indiscusso di Andrea Cambiaso. A meno che il mercato non porti una alternativa credibile, il terzino azzurro dovrà scrollarsi di dosso le fatiche della seconda metà dello scorso torneo e garantire sgroppate ed assist in quantità nella sua zona di competenza. E dimostrare che non sono altri quelli su cui puntare.

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Qualità e quantità

In mezzo al campo, in attesa che la campagna acquisti regali un metronomo d’eccezione, la coppia di riferimento sarà ancora quella costituita da capitan Locatelli e il francese K. Thuram. L’ex Sassuolo è ordinato quanto geometrico mentre il mediano transalpino garantisce forza e polmoni in abbondanza. Ma entrambi sono chiamati anche ad assicurare al reparto delle robuste porzioni di fosforo, in modo da non lasciare i pur bravi attaccanti al loro destino.

Vanno bene le chiusure implacabili e i raddoppi asfissianti ma poi, una volta tornati in possesso della sfera, è necessario alzare lo sguardo e azzeccare i giusti passaggi in profondità. Se ci riescono, sono loro quelli su cui puntare.

Centro di gravità permanente

E, una volta che il pallone è giunto nella sua zona di competenza, in prossimità dell’area di rigore avversaria, sarà compito suo quello di dare un senso a tutto il lavoro svolto. Nei progetti di Tudor sarà lui il centro di gravità permanente della squadra, l’uomo attorno a cui costruire il progetto. L’alchimista turco, il ventenne Kenan Yildiz, ha nei piedi una pietra filosofale. Può tramutare degli ordinari passaggi in assist o reti a seconda del suo estro.

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Nell’incontro di poco fa  ha deciso di fare tutto da solo. Nell’ordine: prima una staffilata di sinistro deviata da un difensore, poi un bolide con il destro all’incrocio dei pali, quindi un piatto destro ad incrocio sul secondo palo. A beneficiare della sua maestria anche negli assist non sarà probabilmente Dusan Vlahovic (sua la quarta rete della partita), ormai in lista di partenza. Più facile che lo sia ancora Randall Kolo Muani e un altro bomber nuovo di zecca. Ma, a prescindere da chi lo affiancherà, il piccolo principe dell’Anatolia è uno di quelli su cui puntare.

(Foto: Depositphotos)

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