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Angolo del tifoso

ANGOLO JUVENTUS – Nulla di troppo

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Thiago Motta Juventus
Tempo di lettura: 3 minuti

La Juventus batte di misura il PSV Eindhoven per 2 a 1 nello spareggio di andata per l’accesso agli ottavi di Champion’s League. Non sarà facile andare in Olanda con questo vantaggio minimo ma, considerato l’attuale momento interlocutorio della stagione dei ragazzi di Thiago Motta, tutto sommato si può vedere il bicchiere mezzo pieno. E’ vero che nel gioco espresso dai bianconeri non c’è nulla di esaltante ma il tabellone del risultato, ieri, ha parlato a loro favore.

Altrettanto vero che l’allenatore italo brasiliano non da ancora l’impressione di avere il controllo totale del gruppo ma, almeno, adesso azzecca i cambi. In attesa, dunque, che la squadra sveli a tutti la sua vera identità tecnico-tattica e gli obiettivi reali da perseguire, è importante che delinei con certezza il confine tra capacità e limiti. Si capisca, finalmente, fino a che punto si può arrivare e dove è necessario fermarsi. Nulla di troppo.

Coraggio e paura

Il primo tempo dell’incontro di ieri sera è emblematico dell’intera annata: inizio arrembante dei padroni di casa, conseguimento del vantaggio e poi, inevitabilmente, si finisce in balia dell’avversario fino a subire il pareggio. Niente di nuovo sotto il sole, è successo già parecchie volte, fin troppe. La forma mentis dei bianconeri di questo campionato è un indefinibile miscuglio di coraggio e di paura. Specie nelle prime fasi del match la squadra avanza e guadagna metri di campo battagliando con spavalderia fin troppo esibita.

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E’ solo un trucco, una maschera che indossano per mimetizzare il loro reale timore di non farcela. La messa in scena regge fino a quando non riescono a spingere il pallone in fondo alla rete. Dopodichè i loro fantasmi vengono fuori e cedono all’istinto di ritrarsi nel guscio a protezione del golletto messo a segno. Reazione tipica di chi non si conosce fino in fondo ed ignora l’effettiva consistenza delle proprie possibilità. Nulla di troppo.

Uomini simbolo

Ci sono in campo due uomini che sono l’emblema di quanto appena detto. Il primo è Federico Gatti. Ha un cuore da condottiero e l’energia di un sergente dei Marines. Anche quando il piede non ci arriva la sua pura forza di volontà ce lo fa arrivare comunque. Se il calcio fosse mera grinta lui sarebbe da Pallone d’Oro. Il secondo è Weston McKennie, un altro che fa del furore agonistico il suo personalissimo propellente.

Viene dal Texas, le bistecche al sangue che circolano da quelle parti devono averlo abituato al clima da battaglia. La prima rete è tutta loro e li rappresenta alla perfezione: il difensore centrale porta avanti il pallone con una percussione inarrestabile, il trottolino di centrocampo premia i suoi sforzi con la zampata vincente. Un gol che è una dichiarazione di intenti: dai tutto quello che hai e non pensare ad altro. Nulla di troppo.

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Debutto da brividi

I problemi arrivano subito dopo. Come spiegato in precedenza, una volta che la carica agonistica cala d’intensità tutti i difetti della formazione bianconera tornano a pesare. I dubbi cominciano ad appannare i riflessi e la mente suggerisce di tornare sui propri passi, a protezione di un improvvisato fortino difensivo. Il guaio è che nessuna postazione, per quanto ben sistemata, può reggere ad un assedio ad oltranza.

E se poi uno dei sorveglianti pecca di ingenuità l’errore si paga molto caro. Nel caso specifico, il terzino britannico Lloyd Kelly, uno che negli scontri gladiatori dovrebbe esserci cresciuto, commette il banale errore che spiana la strada al pareggio degli olandesi. Un debutto da brividi per un ragazzo che avrà sicuramente modo di rifarsi, a patto che impari a dosare l’audacia e la prudenza. Nulla di troppo.

Il jolly in panchina

Un risultato del genere, ovviamente, farebbe venire la febbre anche al più irriducibile degli ottimisti in vista del ritorno. Troppo rischioso presentarsi ad Eindhoven in queste condizioni. E’ necessario fare qualcosa per ribaltare la situazione, giocarsi il tutto per tutto. Il mister bianconero si spreme opta per la soluzione più rischiosa. Fuori uno spento Yildiz, talento ad intermittenza, e dentro Mbangula.

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Richiamato in panca Nico Gonzalez, al suo posto Francisco Conceição. Sarà che la necessità aguzza l’ingegno, sarà che i due nuovi entrati hanno il fuoco nelle vene ma sta di fatto che, stavolta, Thiago Motta pesca il jolly. Il folletto portoghese si esibisce in un gioco di prestigio sulla fascia  e libera a centro area il belga. Gol del raddoppio confezionato e successo garantito per la Juventus.  Al diavolo le remore, è il momento dell’eroismo. Nulla di troppo.

(Foto: DepositPhotos)

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