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Angolo del tifoso

ANGOLO GENOA – Grazie, Mister

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Genoa Gilardino
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Come un fulmine a ciel sereno, Alberto Gilardino non siederà più sulla panchina del Genoa.
Svegliarsi e, poco dopo, leggere una notizia del genere spiazza e non poco.

È una notizia che lascia a bocca aperta tutti quanti, da Vipiteno a Pozzallo. Qualunque spettatore della Serie A ha visto cosa il Genoa di Gilardino è stato capace di mostrare, specialmente nella scorsa stagione.
Le tempistiche dell’esonero sono qualcosa che di più sbagliato non poteva esserci.
In diciassette giorni di sosta che separano la scorsa dalla prossima giornata, l’esonero arriva a solo cinque giorni dall’imminente impegno. E poi, con quali motivazioni? Le scarse prestazioni? Dichiarazioni inappropriate? Non lo sapremo mai, questo è sicuro.

Il modello Atalanta, dicevano. Salvezze tranquille, dicevano. Europa entro due anni, dicevano.
Gli stessi che, a “scatola chiusa”, ovvero prima delle masochistiche cessioni, hanno incassato centinaia di migliaia di euro con i quasi trentamila abbonamenti.

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Eh, ma sono dei geni del marketing, chi se lo aspettava un Undertaker o una Rita Ora con la maglia del club più antico d’Italia.
Il massimo che si poteva vedere prima erano i soliti ex-giocatori, o si saltava indietro nel tempo riprendendo le figure di De André o di Don Gallo.
Geni del marketing che agiscono nella stessa maniera di Vanna Marchi, che alla fin fine aveva ragione: “I coglioni vanno inculati”.
A Genova, si dice beline, quindi sì, siamo un branco di beline, o almeno ci hanno trattato fino ad ora come tali.
Deve smuoversi qualcosa, per far capire ai piani alti che noi non siamo la gente giusta da prendere in giro.

Il malcontento nei confronti della società era già evidente, con questo credo che tutti i tifosi si uniscano al carro di rivolta contro i fantocci americani.
Ci hanno fatto montare la testa, dopotutto è facile muovere la massa di una tifoseria che in più anni consecutivi ha passato le pene dell’inferno.

Caro Alberto, hai ricevuto critiche, alcune delle quali ingiuste, hai passato più di un calvario dovuto alle innumerevoli assenze in tutti gli anni vissuti a Genova. Non sei stato ascoltato da nessuno, ti hanno lasciato solo.
Purtroppo hai incontrato degli irriconoscenti datori di lavoro, non lo meritavi.
Ma nonostante tutto, ti sei rimboccato le maniche, hai rimediato l’irrimediabile, noi ti saremo sempre riconoscenti. Ti auguriamo il meglio, per una carriera florida e ricca di conseguimenti. Ti vorremo sempre bene.
Grazie, Mister.

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(Foto: Depositphotos)

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