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In un Arechi gremito, la Roma trova una importantissima vittoria, la Salernitana perde ogni velleità di salvezza

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Roma
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In uno stadio Arechi praticamente pieno, con la curva straripante la Salernitana di Filippo Inzaghi affronta la Roma di De Rossi. Entrambe le squadre hanno bisogno della vittoria

In uno stadio Arechi praticamente pieno, con la curva straripante, la Salernitana di Filippo Inzaghi affronta la Roma di De Rossi. Entrambe le squadre hanno bisogno della vittoria: i giallorossi perché vengono da una serie di risultati non brillanti, i granata per provare a riaccendere un barlume di speranza per la salvezza.

Primo tempo

Analogamente alla gara contro il Genoa, la Salernitana parte in maniera determinata: pronti via e subito Simy prova a impensierire Rui Patricio, ma la retroguardia concede soltanto un calcio d’angolo. Dopo il primo sussulto della squadra granata, i ritmi si abbassano, le due compagini studiano quando e come colpire, e la gara vive un momento interlocutorio abbastanza prolungato.

Il capitano della Salernitana Antonio Candreva, prova a costruirsi da solo un’azione, il tiro non impensierisce l’estremo difensore giallorosso ma, nonostante la bellezza, l’azione era stata fermata per fuorigioco. Poco dopo la mezz’ora la partita inizia ad accendersi: prima Bradaric prova una soluzione personale che Rui Patricio non trattiene e che Mancini deve spazzare; poi dopo ci prova Simy, ma senza esito.

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La squadra di casa alza i ritmi e baricentro. I giocatori dialogano nello stretto e provano ad impensierire la retroguardia giallorossa. Ma manca sempre lo spunto finale. La Roma ha il baricentro basso e subisce il gioco della Salernitana. Candreva ci prova da fuori, ma la palla si alza di poco sopra la traversa. Al 39′ minuto, Candreva riesce ad arrivare al cross su transizione offensiva, Simy colpisce di testa ma Llorente mette in angolo.

Sul finire del primo tempo Cristante supera Pierozzi che lo ferma con le maniere forti. Di Bello lo redarguisce e gli mostra il cartellino giallo, dopo proteste reiterate del difensore granata. Pellegrini, però, calcia direttamente sopra alla traversa.

In pieno recupero Pellegrini si rende autore di un brutto fallo su Sambia: entrata fuori tempo ed estremamente duro. L’arbitro ammonisce “soltanto” il giocatore giallorosso: gli animi in campo (ma anche sugli spalti) si scaldano tantissimo. Si invoca l’espulsione o, quantomeno, il controllo al VAR. Senza neanche far riprendere il gioco, l’arbitro fischia la fine del primo tempo.

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Secondo tempo

All’inizio della ripresa sono i giallorossi che provano a impostare il gioco: prima Bove prova a lanciare Dybala ma non calibra la forza del passaggio; subito dopo su un cross di Mancini Gyomber svirgola e in maniera quasi rocambolesca rischia un clamoroso autogol: la palla però esce, e viene concesso solo un calcio d’angolo.

Al 5 minuto della ripresa, l’episodio che svolta il match: tocco di mano in area di Maggiore sul colpo di testa di Cristante. Di Bello non ha dubbi e indica il dischetto. Ci sono vibranti proteste da parte dei giocatori granata: arriva il check del VAR, non per il tocco di mano di Maggiore, ma per un presunto contatto precedente tra Mancini e lo stesso Maggiore. L’esito è che il rigore viene confermato: dagli undici metri si presenta Dybala che spiazza Ochoa e porta i giallorossi in vantaggio. 

La Salernitana, gioca e attacca in maniera organica, riversando tutti gli uomini nella metà campo della Roma, e si difende serrando i ranghi. Dybala, dopo la rete del vantaggio, entra più nel vivo del gioco e, provando ad aiutare i compagni, cerca di mettersi in evidenza. Candreva, da buon capitano, prova a caricarsi la squadra sulle spalle e prova a trovare qualche spunto: supera Bove in un duello 1 contro 1, ma l’arbitro ferma per fuorigioco. Poco dopo, su un cross di Pierozzi, incredibilmente, Simy colpisce malissimo di testa e non approfitta. 

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Per provare a cambiare l’inerzia, Filippo Inzaghi effettua le prime sostituzioni, inserendo Martegani per Sambia e Kastanos per Basic (fino al cambio tra i migliori in campo).

Dopo un momento di stasi, la Roma prova a costruire per cercare il raddoppio: Dybala con una gran palla trova El Shaarawy che al volo trova i riflessi di Ochoa. Azione bellissima, ma ferma per fuorigioco. Passano pochi minuti e la Roma raddoppia: ripartenza della squadra giallorossa, tacco di Dybala per Karsdorp che mette al centro: facile per il capitano insaccare il secondo gol.

La Salernitana, prova a rimettersi in partita e, sospinta dai tanti tifosi presenti all’Arechi, inizia a crescere mettendo in difficoltà la Roma. Prima Llorente riesce a rimediare ad un errore di Rui Patricio, mettendo in angolo. Subito dopo, Bradaric anticipa Dybala che controlla male un passaggio di Cristante.

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Poi arriva il gol che rimette in partita la squadra granata: Tchaouna con il cross dalla sinistra, inserimento con i tempi giusti per il Kastanos che di testa riapre la partita.

De Rossi toglie uno stremato Dybala per dare spazio ad Aouar. Un minuto dopo Inzaghi risponde inserendo Lovato per Gyomber e Chukwubuikem Ikwuemesi per Simy.

La squadra granata esprime un forcing importante per provare a pareggiare: Candreva con una gran botta di esterno impegna severamente Rui Patricio che non trattiene, ma riesce comunque ad evitare il tap in di Tchaouna.

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Il tecnico giallorosso opera una nuova sostituzione mettendo Zalewski per  El Shaarawy. Sull’altra panchina Inzaghi ricorre all’ultima sostituzione inserendo l’ex Napoli, Zanoli, per Pierozzi. 

Gli uomini guidati da Inzaghi provano a sfondare in ogni modo, mentre i giallorossi devono serrare i ranghi. Llorente anticipa due avversari, dando ossigeno alla retroguardia. Candreva, insiste, e fa un cross molto velenoso ma Mancini spazza. 

All’Arechi la tensione si alza: la Salernitana vuole trovare il gol del pari, la Roma vuole difendere il vantaggio per i 3 punti. Addirittura Dybala viene ammonito dalla panchina per proteste. Subito dopo la Salernitana recrimina per un rigore per un contatto in area tra Llorente e Candreva. Di Bello fa cenno al giocatore granata di alzarsi e lo ammonisce per proteste. Le proteste sono vibranti tanto che pure Inzaghi dalla panchina viene ammonito ed un tecnico, sempre dalla panchina, viene addirittura espulso.

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La Roma opera un’altra sostituzione: dentro Huijsen, fuori uno stanco Pellegrini. Rui Patricio tarda la rimessa dal fondo e l’arbitro non può fare altro che ammonirlo. Nel finale di gara, Lukaku prova a trovare (inutilmente) uno spunto: prima viene fermato da un avversario, poi dal guardalinee che segnala il fuorigioco di partenza. Non accade praticamente nulla più fino al fischio finale.

Conclusioni

In una gara delicatissima per entrambe le squadre, la Salernitana parte meglio, mentre la Roma prova solo a contenere. Dopo una prima azione (quasi) fulminea di Simy i ritmi si abbassano. I granata ci provano in più occasioni e “rischiano” di trovare il vantaggio in due occasioni: con Candreva prima, con Bradaric poi. La tensione è alle stelle ed è palpabile. Di Bello contiene a fatica. Gli animi si scaldano soprattutto nel finale di primo tempo.

Il secondo tempo è molto più vivace e combattuto: arrivano 3 gol, tante recriminazioni per la squadra granata che hanno invocato a più riprese dei rigori per degli interventi al limite del regolamento. Animi caldi, partita vivace, squadre ben organizzate, ma la spunta la squadra di De Rossi che riesce, seppur con grande fatica e resilienza a portare i 3 punti nella capitale. La Salernitana perde (quasi) definitivamente ogni velleità di salvezza.

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Articolo a cura di Nello Paolo Pignalosa 

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