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PREPARTITA SALERNITANA – Orgoglio e convinzione

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Inzaghi
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Orgoglio, e nulla più. Dalla Treccani: “Stima eccessiva di sé; esagerato sentimento della propria dignità, dei proprî meriti, della propria posizione o condizione sociale, per cui ci si considera superiori agli altri”. Oppure, con senso attenuato: “Sentimento non criticabile della propria dignità, giustificata fierezza”. Tutto ciò che alla Salernitana è mancato, in buona sostanza, negli ultimi cinque mesi. Se vogliamo, anche quel pizzico di incoscienza, di sana follia che ti proietta verso risultati impensabili, talvolta irrealizzabili. Dall’arrivo di Sabatini, e questo non può essere un caso, si è passati da uno stato comatoso a una ritrovata consapevolezza. I quattro punti in due partite, contro avversari tutt’altro che abbordabili, dicono tutto in tal senso.

C’era bisogno di una scossa. Una miccia per riaccendere il fuoco della passione, inspiegabilmente spento fin dai primi giorni di ritiro a Rivisondoli. Certo, di errori di mercato, nonché gestionali, ne sono stati commessi a iosa. Ma nulla lasciava presagire una prima parte d’annata che se non è stata da horror, c’è mancato davvero poco.

A ogni modo, c’è comunque da intervenire, e in maniera sostanziale, anche in sede di mercato. Quella andata in scena allo Stadium, e che si presenterà quest’oggi all’Arechi, è una Salernitana incerottata e ridotta ai minimi termini. Ma se la gara di Coppa, al netto della figura barbina, per la banda Inzaghi ha rappresentato poco più che una scocciatura da lavar via in fretta e furia, non può esserlo in alcun modo quella di oggi. In palio ci sono punti preziosissimi che non si possono in alcun modo lasciare per strada, a prescindere dalla caratura dell’avversario.

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Mister Inzaghi, intanto, dovrà fare del suo meglio per schierare una formazione quanto più competitiva possibile. L’ex tecnico, tra le altre, del Benevento, dovrà infatti fare i conti con una lunghissima lista di indisponibili per i più disparati motivi. Al partente Mazzocchi, e Dia, Coulibaly e Cabral impegnati in Coppa d’Africa, vanno ad aggiungersi gli infortunati Kastanos, Pirola e Bohinen. Una mannaia abbattutasi soprattutto sul centrocampo, che vede appena tre centrali disponibili, uno dei quali (Martegani) frenato in settimana da una sindrome influenzale.

Ciò detto, ci sarà da stringersi forte, riordinare le idee e credere che nulla è impossibile. E perché no, restituire al mittente i sei schiaffoni maramaldeggianti di tre giorni fa in un duello più che impari. Far capire, fin dalle primissime battute, che sarà tutta un’altra musica.

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