I nostri Social

Angolo del tifoso

ANGOLO JUVENTUS – Meglio una gallina domani che un uovo oggi

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 3 minuti

La posizione in classifica della Juventus parlava chiaro: settimo posto e qualificazione alla Conference League 2023-24. Una partecipazione conquistata sul campo sulla quale però incombeva la decisione della Commissione Disciplinare dell’Uefa. Che, poche ore fa, ha escluso la squadra bianconera per un anno da qualsiasi competizione europea. Una misura punitiva per il reato di violazione del fair play finanziario che, a Torino, avevano già messo in preventivo. E che è stata accettata di buon grado dalla dirigenza, dichiaratasi pronta a rinunciare ad ogni impugnazione. Al numero 32 di Corso Galileo Ferraris si ritiene che, tutto sommato, i danni siano stati limitati e si possa ragionare in prospettiva, stimando l’arrivo di benefici a medio – lungo termine. Meglio una gallina domani che un uovo oggi.

Il bilancio prima dei trofei

Il Presidente Gianluca Ferrero (uno che nella vita, non a caso, fa il commercialista) ha espresso chiaramente il pensiero della società, specificando che la Juventus rinuncia a proporre appello per assicurare certezze ai propri investitori sulle future partecipazioni della squadra alle competizioni internazionali. In altre parole si è preferito rinunciare adesso ad una Conference League (torneo di secondo piano) per avere la concreta possibilità, un domani, di disputare la più attraente Champion’s League. Molto più avvincente ma, soprattutto, molto più ricca. La nuova formula della manifestazione, a partire dalla stagione 2024-25, prevede una dilatazione degli incontri in grado di assicurare dividendi più cospicui alle squadre partecipanti rispetto al passato. La sola presenza nel tabellone della Champion’s prossima ventura varrà diversi milioni di euro, ossigeno puro per le casse di una società che, adesso, deve guardare obbligatoriamente al bilancio prima che ai trofei. E anche muovendosi per tempo. Meglio una gallina domani che un uovo oggi.

Risparmio di energie

Sul piano organizzativo è lampante che l’allenatore Allegri possa tirare un bel sospiro di sollievo. Una competizione come la Conference gli avrebbe causato diversi grattacapi. Partite da disputare il giovedì sera, spesso in luoghi difficili da raggiungere, con avversari magari poco conosciuti ma in grado di creare difficoltà. E i problemi sarebbero aumentati in caso di avanzamento nella manifestazione, con il sovrapporsi degli incontri europei con la fase decisiva del campionato in primavera. Il tecnico bianconero sa bene che l’obiettivo principale della stagione è conquistare un posto tra le prime quattro per accedere alla salvifica Champion’s. Sa altrettanto bene che è importante preservare il gruppo da possibili infortuni per non trovarsi a corto di uomini nel momento più importante. Quindi ben venga la possibilità di preparare con calma, settimana  dopo settimana, ogni match di campionato senza avere l’assillo di  fastidiose trasferte nei luoghi più improbabili d’Europa. In modo da ritrovarsi a soggiornare in altri molto più rinomati tra un anno. Meglio una gallina domani che un uovo oggi.

Pubblicità

Tagli al personale

Ha motivo di rilassarsi anche il direttore dell’area sportiva Giuntoli. La sua missione di risanamento è nota (cfr. http://ANGOLO JUVENTUS – Il tagliatore di teste), ha già disposto l’allontanamento di un veterano come Bonucci  (cfr. http://Bonucci Juventus ANGOLO JUVENTUS – Il potere logora chi non ce l’ha) per risparmiare sugli ingaggi. Per lo stesso motivo non si opporrebbe alla partenza di un pezzo da novanta come Pogba (cfr. http://ANGOLO JUVENTUS – Il gambero Paul) e neanche l’addio di una promessa come Vlahovic (cfr. http://ANGOLO JUVENTUS – Fuga o riscatto) gli dispiacerebbe. La mancata campagna europea gli fornisce l’occasione di sfoltire ulteriormente il gruppo, data il ridotto numero di impegni e la conseguente minore necessità di effettivi. Il giovane centrocampista Miretti non è più un cambio indispensabile, può andare a farsi le ossa per un anno altrove. Cosi come il difensore De Winter, in retroguardia ora sono pure troppi. E anche le operazioni di mercato in entrata non sono più cosi impellenti. Si può aspettare che si presenti l’occasione giusta per fare un buon affare. Meglio una gallina domani che un uovo oggi.

La rinuncia alla Superlega

E chi trova poco lungimirante l’atteggiamento della dirigenza bianconera dovrebbe riportare alla mente altri dettagli. Come, ad esempio, la rinuncia ufficiale alla Superlega, il progetto dell’ex presidente Andrea Agnelli che avrebbe dovuto salvare il calcio europeo dal tracollo economico tramite la creazione di uno spettacolare torneo riservato solo alle squadre dal curriculum più prestigioso. Al momento dell’annuncio della nuova competizione si levarono grida scandalizzate di persone che invocavano l’egualitarismo come base per la sportività. Ma ora, la nuova formula della Champion’s sopra enunciata, non sembra una versione della Superlega riveduta e corretta? E come mai nessuno sanziona la sfrontata proprietà qatariota del Paris Saint Germain per le ripetute infrazioni del fair play finanziario che sono costate la squalifica alla Juventus? La verità è che si è voluto colpire solo ed esclusivamente un club, magari per avere la certezza che, nei prossimi anni, difficilmente potrà sedersi alla ricca tavola della Champion’s League. A Torino hanno saputo fare diversi passi indietro, magari per potersi rimettere  a camminare in avanti il prima possibile. Meglio una gallina domani che un uovo oggi.

Pubblicità

in evidenza