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Angolo del tifoso

ANGOLO JUVENTUS – Ritorno al futuro

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C’è una stagione sofferta da lasciarsi alle spalle per la Juventus. Per quanto condizionato dalle schizofreniche decisioni della giustizia sportiva, il rendimento della squadra, cosi come il risultato finale conseguito, è stato largamente al di sotto delle aspettative. Inevitabile l’assunzione di responsabilità in merito anche da parte dell’allenatore, considerato pure l’indiscutibile valore tecnico della rosa. Adesso, in previsione del nuovo torneo da affrontare, bisogna comprendere quali sono le reali prospettive di un gruppo (giocatori, allenatore, dirigenti) ansioso di riprendere in mano il proprio destino dopo essere stato a lungo in balia degli eventi. Una rifondazione globale è fuori portata, data anche la ridotta disponibilità di fondi. Più plausibile la ricerca di soluzioni alternative (recupero di giocatori sfiduciati, valorizzazione di giovani talenti, acquisti mirati), risorsa spesso utilizzata in passato dai bianconeri per ricostruire dalle macerie e tornare protagonisti. Rielaborando le formule vincenti di ieri con l’occhio rivolto al domani. Ritorno al futuro.

La dirigenza

Il precedente gruppo dirigenziale è stato travolto dalle inchieste giudiziarie e ha rassegnato in blocco le dimissioni già nell’inverno scorso. Sono comunque arrivate le squalifiche, in particolare il vecchio direttore sportivo Federico Cherubini è stato inibito per 16 mesi. Si prevede che il suo posto verrà preso da Giovanni Manna,  attualmente al lavoro sulla Juventus Under 23. Una promozione per il giovane manager di origini cilentane, un premio per il buon lavoro fatto alla guida delle giovanili e anche una scelta in linea con il passato. Lo stesso Cherubini ha fatto un percorso simile, una formativa gavetta a stretto contatto con le promesse del vivaio mentre al timone della prima squadra c’era il suo mentore Giuseppe Marotta. L’auspicio è che Manna recuperi, almeno in parte, il suo modus operandi: attenzione al bilancio ma squadra comunque competitiva. Per riuscirci servirà un mercato accorto, fatto in pieno accordo con il tecnico. Esattamente come avveniva una volta. Ritorno al futuro.

L’allenatore

La panchina, a meno di ripensamenti del diretto interessato, non cambierà inquilino. Non vi è certezza sull’effettività del triennale da favola prospettatogli dai magnati arabi ma l’atteggiamento di Massimiliano Allegri lascia pensare che abbia tutta l’intenzione di rispettare i due anni di contratto che gli restano. Il timoniere della nave per la stagione 2023-24 sarà ancora lui, con buona pace del rampante Igor Tudor, liberatosi in tutta fretta dal Marsiglia per poter rispondere ad una chiamata da Torino. Stabilito questo, è chiaro che il Conte Max (almeno per i suoi estimatori) avrà parecchio da fare per riprendersi i suoi quarti di nobiltà pallonara. Le ultime due stagioni sono state da incubo a prescindere dalle inchieste giudiziarie. Qualità del gioco in caduta verticale, bacheca vuota e problemi assortiti con vari giocatori. I tifosi possono anche sognare l’avvento di un nuovo condottiero che assomigli al Lippi del 1994 o al Conte del 2011 ma la realtà racconta un’altra storia. Allegri può concretamente ripensare al se stesso dell’estate 2014, la persona che, subentrando al dimissionario Conte, riuscì, in poco tempo, a prendere la guida di un gruppo disorientato dal brusco addio del tecnico salentino. Nessun proclamo, nessun stravolgimento dell’assetto della squadra. Arrivarono, in sequenza, i risultati che tutti sappiamo. Ora è chiamato a ripetersi: il modello è lui medesimo, l’obiettivo è riavere la sinergia di una volta. Ritorno al futuro.

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La squadra

E’, come sempre, il nodo principale. Il ds deve integrare la rosa senza spendere più del lecito, il tecnico deve scegliere gli interpreti più adatti al suo spartito. Nessun volo pindarico, i sogni resteranno tali. Si tende alla riconferma degli elementi più affidabili e al recupero di quelli che, nell’ultima stagione, non hanno reso al massimo. In porta rimarrà Tek Szczeşny, con Perin come vice. In difesa il capitano Bonucci farà da collante nello spogliatoio: la coppia centrale titolare dovrebbe essere composta da Danilo e Bremer con Rugani e Gatti principali alternative. Il rinnovo riguarderà soprattutto gli esterni di difesa, dopo gli addii di Cuadrado e Alex Sandro: i nomi in lizza sono quelli di Holm, Weah, Parisi e Cambiaso. A centrocampo si punta tutto sul completo recupero di Paul Pogba e la conferma di Adrian Rabiot. Se ci fosse uno spiraglio per arrivare al laziale Milinkovic si tenterà il colpo ad effetto. Per i giovani Fagioli e Miretti si pensa ad un anno di apprendistato altrove per testarne l’effettiva valenza come titolari in avvenire. L’attacco sarà ancora appannaggio di Dusan Vlahovic: troppo oneroso l’investimento fatto sul ragazzo serbo, impossibile lasciarlo andare senza averlo prima messo alla prova, al netto dei ripetuti guai fisici. Al suo fianco Federico Chiesa, le riserve saranno Milik e Kean. L’ex viola è molto appetito sul mercato ma la società chiederà ad Allegri di provare a ricucire il rapporto e a rilanciarlo. Fiducia a chi già c’era ed innesti intelligenti: classica ricetta bianconera di provata efficacia. Ritorno al futuro.

Gli obiettivi

Non è un discorso facile da accettare, soprattutto per la tifoseria, ma si prospetta un anno di transizione. O, se si vuole indorare al massimo la pillola, di consolidamento. Non è realistico immaginare, adesso, una Juventus in lizza per lo scudetto, con buona pace di alcuni audaci commentatori televisivi. Che i trofei siano parte integrante del DNA bianconero è certo, molto meno scontato è che ci sia sempre la possibilità di fregiarsene. Il sano pragmatismo della società mette nel mirino un onorevole piazzamento tra le prime quattro con qualificazione alla prossima Champions League. La Conference League, ammesso che ci sia la possibilità di disputarla, non è un traguardo che scalda i cuori. L’importante è ritrovare la propria identità, un’idea di gioco e il talento di molti giocatori in rosa. Che l’avvenire assomigli il più possibile al passato. Ritorno al futuro.

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