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Inter, Marotta: “Stagione positiva. Inzaghi? Penso resti”

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Marotta Inter
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Seppur con qualche alto e basso in campionato, Giuseppe Marotta reputa la stagione dell’Inter assolutamente positiva e con un finale di stagione che può regalare ancora qualche gioia ai tifosi neroazzurri.

L’amministratore delegato del club è intervenuto oggi nel corso dell’evento “Il Foglio a San Siro” facendo un bilancio della stagione disputata fin qui e dando qualche indicazione sul futuro di Simone Inzaghi, che per troppo tempo è stato in bilico, e di Onana.

Le sue dichiarazioni riportate da Sportitalia:

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Sull’Euroderby di ieri:
Belle soddisfazioni? Assolutamente sì. Ci si sente contenti, ma non euforici fino in fondo, aver vinto il primo match non significa aver conquistato la qualificazione alla finale, ma aver visto una prestazione di buon auspicio per il ritorno, da poter affrontare con attenzione perché mi è capitato di vedere risultati ribaltati.

Ne ricordava una della Juve a Madrid.
Perdemmo in casa 0-3 col Real Madrid, poi andammo a Madrid e vincevamo 3-0 fino alla fine e un rigore abbastanza generoso ci punì.

Cosa avete avuto più del Milan ieri sera?
Credo che l’approccio sia stato determinante, abbiamo colto l’opportunità di andare doppiamente in vantaggio. Questo ha destabilizzato il Milan, che è venuto fuori alla distanza ed è una squadra forte.

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C’è fiducia sul ritorno?
Secondo me conta la prestazione, che ha generato il risultato. Siamo stati bravi nel fare gol nella prima fase e bravi nella seconda fase a controllare le insidie offensive del Milan. È una valutazione confortante alla luce di quello che sarà il ritorno, contro una squadra che avrà una carica ancora più forte.

Simone Inzaghi allenerà l’Inter anche l’anno prossimo?
Penso di sì, le valutazioni su un allenatore non si fanno sugli episodi, ma bisogna guardare in grande ed è stato bravo da questo punto di vista. Il neo è, per l’Inter ma anche per altre grandi squadre, quello di aver fatto un campionato da spettatori e questo depone sfavorevolmente. Ma per il resto la stagione è positiva.

I due gol di ieri sera da due parametri zero.
È un modello che abbiamo dovuto assumere nel rispetto di un obiettivo di sostenibilità. Con Ausilio Ce Baccin siamo andati a caccia di profili che in termini di investimento non costavano, ma erano comunque giocatori di valore. Penso a Dzeko, a Mkhitaryan, Onana, Darmian, Acerbi, Calhanoglu: hanno dimostrato con i fatti di essere da Inter.

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Se vi dovessero offrire quaranta milioni per Onana?
Oggi è difficile fare una pianificazione futura. Già da qualche decennio, la volontà del giocatore è determinante. Detto questo, non abbiamo avuto nessuna offerta, in più il ragazzo e contento di stare qua. Non abbiamo intenzione di metterlo sul mercato.

In cosa è stato bravo Giuntoli a costruire il Napoli?
Per quello che lo conosco, Giuntoli è un professionista molto attento, che ama anche fare degli investimenti rischiose. Ha uno staff valido, ma anche il suo allenatore, che conosco molto bene, è molto bravo e credo che il Napoli abbia strameritato di vincere lo scudetto.

Consiglierebbe a Giuntoli di andare alla Juventus?
Non lo so, sono cose che esulano dalle mie riflessioni: posso dire che quando un dirigente è corteggiato significa che è bravo e ha fatto bene.

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Cosa pensa della Sampdoria?
Mi dispiace moltissimo, Genova e la Samp sono realtà bellissime del calcio, per la passione che caratterizza i tifosi, per lo stadio, per i colori di una maglia splendida. Il fatto che rischi di rimanere fuori dal calcio che conta mi dispiace. Purtroppo non posso fare nulla, non so le cause alimentate nel corso degli anni, ma personalmente sono amareggiato.

Lapo Elkann ha detto che la Juve ha perso tanto con il suo addio e lei ha dato tanto all’Inter.
Io credo che queste siano coincidenze, io come tanti altri dirigenti svolgo il lavoro con passione e dedizione. Sono prerogative fondamentali per ottenere i risultati, i dettagli fanno la differenza. Chi vuol fare il dirigente non deve lesinare il tempo a disposizione, ma deve essere attento. Il fatto che la Juve non stia andando bene e l’Inter il contrario è una coincidenza.

È stato sorpreso dall’epilogo di Conte al Tottenham?
Mi spiace perché è stato non tanto bene, anche questo ha inciso sulla sua decisione. È un grande professionista, vive con grande intensità il lavoro. Se ha deciso di risolvere col Tottenham aveva le sue ragioni, per me rimane uno degli allenatori più importanti. 

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Quale sarà il futuro di Spalletti?
È un altro allenatore importante. Io l’ho conosciuto nel 1998, poi all’Inter. È un tecnico completo, con una leadership forte e competenze tecnico-tattiche. Se lo meritava questo scudetto.”

(Foto: Depositphotos)

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