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Dai giochi di luce alla sorpresa Liberato. E’ festa grande al “Maradona”

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Napoli festa Scudetto
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Prima le esibizioni musicali. Poi la standing ovation per squadra e staff tra giochi di luce e cori. Ed infine i fuochi d’artificio. Il “Maradona” in festa celebra i suoi campioni e quello scudetto atteso 33 anni. La cerimonia annunciata dalla società ha inizio poco dopo le 20, il cerimoniere della serata è lo speaker degli azzurri Decibel Bellini. Si esibiscono in ordine Valerio Jovine ed Emiliana Cantone (con il brano prodotto proprio da Bellini), Clementino, Edoardo Bennato, e Geolier. Ospiti Paolo Sorrentino ed il sindaco di Napoli Manfredi. Poi al centro della pista di atletica sotto le tribune viene chiamato il presidente Aurelio De Laurentiis, e quindi staff e calciatori ad iniziare da capitan Di Lorenzo. Il tributo maggiore i tifosi lo tributano, e non poteva essere altrimenti, a Kvicha Kvaratskhelia, a Victor Osimhen e Tommaso Starace che quando tocca a lui improvvisa, e neanche tanto, la sua celebre danza trascinando con sé tutto il “Maradona”.

L’ultimo ad entrare sul terreno di gioco è Luciano Spalletti che dedica ai tifosi del Napoli la vittoria dello scudetto. Poi sulle note di “We Are Champions” dei Queen parte un nuovo giro di campo dei calciatori che si fermano a festeggiare prima sotto la curva “B” e poi sotto la curva “A”. E quando pare che tutto stia per terminare, al centro della pista di atletica sotto le tribune appare un pianoforte. E la sorpresa che nessuno si aspettava. Arriva Liberato che prima esegue, voce e piano, “O core nun tene padrone”, e poi “Tu t’è scurdat’ ‘e me”. Spettacolo nello spettacolo, lo show che chiude la festa scudetto…almeno la prima.

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