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Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – Cristo è ripartito da Empoli?

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“Sono passati molti anni, pieni di guerra, e di quello che si usa chiamare la Storia. Spinto qua e là alla ventura, non ho potuto finora mantenere la promessa fatta, lasciandoli, ai miei contadini, di tornare fra loro, e non so davvero se e quando potrò mai mantenerla. Ma, chiuso in una stanza, e in un mondo chiuso, mi è grato riandare con la memoria a quell’altro mondo, serrato nel dolore e negli usi, negato alla Storia e allo Stato, eternamente paziente; a quella mia terra senza conforto e dolcezza, dove il contadino vive, nella miseria e nella lontananza, la sua immobile civiltà, su un suolo arido, nella presenza della morte”.

Mi perdonerà Carlo Levi se oso parafrasare un suo titolo e citarne l’incipit ma, al di là del triste gioco di parole, l’ho trovato calzante con l’umore mourinhano degli ultimi dieci giorni e, senza tanta analisi del testo, credo i romanisti ci abbiano visto ciò che penso.

A proposito di incipit, atroce quello dei toscani. Cinque minuti e la Roma trova due perfette (e incontrastate) incornate sugli angoli di Pellegrini. Ibanez e Abraham sul cartellino. Da lì, praticamente ogni angolo sarà un pericolo per gli ospiti.

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Roma irriconoscibile nel proseguire il lavoro di Napoli. Velocità di piede e di pensiero, gioco di prima e soprattutto una nuova aggressività nel pressing che non dà respiro agli empolesi.

La Roma pressocchè perfetta della prima frazione lascia spazio, nella ripresa, a una squadra col baricentro abbassato e l’Empoli prende le misure con un calcio di qualità, dimostrando che Zanetti, nel passaggio dalla laguna alla Toscana, oltre che un salto sulla bilancia matrimoniale, ne ha fatto uno di categoria, confermandosi tra i giovani allenatori più interessanti. Detto questo, poco o niente di pericoloso arriva dalle parti di Patricio.

Menzione per Abraham che oggi ha fatto reparto da solo. Matic e Cristante sontuosi, per quantità e qualità (sì, ho messo qualità e Cristante nella stessa frase). Invece Dybala dimostra di andare sempre a una velocità inversamente proporzionale alla squadra e anche oggi è apparso sotto tono. Pellegrini non dico bene, ma almeno vivo.

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Insomma bella Roma, come deve essere, conferma il buon inizio di anno e dà speranza per la corsa Champions.

Bella la boisserie, bello l’armadio (cito) e allora? Non siamo contenti? Ovviamente sì, ma questa prestazione rende ancora più amaro l’increscioso sputare su un favorevole cammino verso una Coppa, che è ormai sempre più il “nostro terrificante Halloween”. Purtroppo stavolta il primo colpevole è Mourinho, tradito è vero dalle sue seconde linee, ma latore di un messaggio sbagliatissimo alla squadra.

Però ora testa al campionato e avanti così.

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P.S. Dopo la tripla parata di Vicario a inizio ripresa, che il ragazzo non esca  dall’Olimpico vivo (nel senso senza una prelazione).

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