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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Una questione privata

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Tempo di lettura: 3 minuti

Cinque su cinque, quindici punti realizzati, venti gol realizzati e quattro subiti.

I numeri a volte dicono più di mille parole.

Spesso, però, non sono capaci di evidenziare tutta la verità.

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Perché, a prescindere da quello che accadrà in trasferta nel tempio inglese di Anfield, il Napoli ha dominato il proprio girone di Champions.

Molto più di quanto possano dire numeri straripanti e più che favorevoli.

Numeri che, nella serata in cui gli azzurri dominano agevolmente la gloriosa ma modesta squadra scozzese dei Rangers, sorridono essenzialmente a Giovanni Simeone, per cui la quinta nella competizione europea che conta di più è sembrata una vera e propria “questione privata”.

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Ci ha pensato l’attaccante argentino, infatti,  a dare subito una direzione precisa al match del mercoledì sera al Maradona, capitalizzando le prime due azioni offensive azzurre (con assist preziosi dei due bravi terzini) con una doppietta, speciale come l’apporto che il numero 18 ha dato in questa prima parte di stagione.

Dopo i primi 16 minuti di gioco, col match in discesa, la gara di ritorno coi Rangers si è trasformata in una sgambata di metà settimana, utile a dare minuti a Ndombelé, Ostigard (attento in copertura e puntuale sul corner del 3-0) ed Elmas.

Nella serata in cui ci si può prendere il lusso di far vedere la partita dalla panchina a Kvaratskheliae Osimhen e di concludere avendo in campo Gaetano, Zerbin e Zanoli, si è divertito il pubblico sugli spalti ed anche quello seduto sul divano davanti alla tv.

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Squadra gagliarda, determinata, consapevole, matura, vogliosa, attenta ed a tratti spettacolare, come è stato quasi in tutte le uscite da agosto in poi.

Il girone di Champions finisce martedì sera con la sfida certamente più entusiasmante, liberamente interpretabile e, per questo, molto più interessante.

Manca ormai da circa novant’anni la penna illuminata di GK Chesterton, ma permangono indelebili i suoi memorabili suggerimenti. Tra questi brilla quello secondo cui “la ragione per cui gli angeli sanno volare è che si prendono con leggerezza”. Una qualità che, a sentir Cicerone, è propria dell’età che sorge, essendo invece la saggezza propria di quella che tramonta.

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Il giovane Napoli, però, se ne infischia.

Fa tesoro d’esperienza in ogni occasione in cui scende in campo e vola, riuscendo ad essere a volte leggero, a volte rapace, sovente feroce e molto spesso maturo.

Tra i Rangers e Giovanni Simeone è stata nel corso del match (ed ancora alla fine, quando per poco è stata sfiorata una tripletta) una questione privata, ma gli azzurri hanno dimostrato ancora una volta di essere un collettivo, un’idea sola ma portata avanti da tutti dividendosene il peso e la responsabilità.

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Ha di che godere Luciano Spalletti, al di là di quel che accadrà in terra inglese la settimana prossima, al di là di quel che sarà dagli ottavi in poi.

Perché il calcio italiano, grazie a cinque grandi partite in eurovisione, ha mostrato una squadra all’altezza, un collettivo di qualità, un’idea di gioco che vince e convince. E questa, di per sé, è davvero una gran bella notizia.

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