L’ITALIA CI PROVA MA PASSA IL BELGIO
Tanto cuore e poco altro. L’Italia, obbligata a vincere per ottenere il pass alla fase di eliminazione diretta di questi Europei, non ce l’ha fatta. Una sconfitta di misura consente al Belgio di qualificarsi come seconda e di andare ad affrontare la Svezia, tra le favorite alla vittoria finale.
Impegno al massimo ma numeri impietosi
Dunque un’altra, cocente, delusione. Sono stati Europei amari per le nostre azzurre: due sconfitte e un pareggio, solo due gol fatti e sette subiti, la goleada incassata all’esordio contro le francesi. I numeri sono impietosi. Forse è stato il crollo mentale a seguito degli ormai famosi cinque gol in un tempo contro la Francia o forse no. Fatto sta che in questa competizione la formazione diretta da Milena Bertolini non ha mai convinto, anzi. La squadra in tre partite ha mostrato scarsa brillantezza, confusione mentale, progetto tattico incerto. Il Ct infatti non ha mai schierato un undici titolare base e in tre partite ha variato in continuazione il modulo. Resta il cuore, dicevamo. E su questo non si discute: le azzurre hanno dato il massimo, in ogni occasione, ma hanno pagato pegno non solo contro una formazione nettamente superiore (la Francia) ma anche contro due formazioni quadrate e solide quanto si vuole (Islanda e Belgio) ma abbordabili.
Ripresa arrembante ma il forcing è sterile
Eppure era partita bene l’Italia. Dopo soli 50 secondi Girelli aveva impegnato severamente Evard, ma poi, una volta che il Belgio aveva conquistato il campo, l’Italia aveva faticato non poco ad uscire dalla propria metà campo rendendosi pericolosa una sola volta con un tiro-cross di Bonansea. Nella ripresa questa sorta di maledizione dei minuti iniziali aveva colpito ancora: l’ennesimo rinvio corto della difesa consentiva a De Caigny di battere a rete e di superare Giuliani. Uno schiaffo che aveva suscitato l’immediata reazione delle nostre che con Girelli avevano colpito la traversa al 52’. Ma, mentre i minuti passavano, il forcing italiano, dapprima veemente quanto disordinato, era diventato via via sterile per gli innumerevoli errori nell’ultimo passaggio e nelle conclusioni a rete, talvolta affrettate altre volte ritardate. Così, verso lo scadere, quando le azzurre erano un po’ (troppo) sulle gambe il Belgio in contropiede aveva sfiorato il raddoppio con un destro di Wullaert sul palo. Al termine quattro occasioni da rete per l’Italia contro le due del Belgio ma la rete belga nel primo tempo era risultata decisiva.
Un futuro tutto da decifrare
Cala il sipario su questi Europei. Peccato che l’Italia, protagonista di un ottimo Mondiale, abbia deluso così tanto. Ci resteranno le immagini delle smorfie del Ct Bertolini a bordo campo, l’esultanza della Piemonte e della Bergamaschi dopo le reti rispettivamente contro Francia e Islanda, la stizza della Girelli, l’andatura claudicante della malconcia capitan Gama, le scivolate della Boattin, i gesti di rammarico di Giacinti e Bonansea. E un sottile dubbio: questa Nazionale è già a fine ciclo o questo Europeo è solo un incidente di percorso?
Follow us!