I nostri Social

Milan

Milan campione d’Italia. Gli uomini del successo

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 3 minuti

Un successo volutolottato e conquistato. Il Milan è campione d’Italia per la diciannovesima volta nella sua storia: dopo undici anni, i rossoneri conquistano lo scudetto. Una cavalcata avvincente, una lotta a distanza con l’Inter (e per larghi tratti anche con il Napoli) che rimarrà impressa nella storia. Un esito non preventivabile alla vigilia, ma divenuto realtà giornata dopo giornata, impresa dopo impresa, successo dopo successo. Il Milan è campione d’Italia sì, grazie ad un gruppo giovane, ma che è maturato in fretta, mantenendo la spensieratezza che ha allentato la pressione del momento. Ma lo è anche grazie a un condottiero, Stefano Pioli, che ha saputo far gruppo dopo essere stato messo, di fatto, alla porta. Un successo, però, da condividere con società e tifosi: i primi hanno messo le basi per un progetto vincente, i secondi hanno incitato in ogni occasione, nei momenti di gioia e in quelli più bui.

Pubblicità

Pioli is on fire

Gala se ne farà una ragione, il suo tormentone è diventato “Pioli is on fire”. Dall’umiliante 5-0 nel dicembre del 2019 contro l’Atalanta, alla vittoria (quasi) dello scudetto, sempre contro i nerazzurri del Gasp: un cerchio che si chiude, sempre, sotto la guida attenta di Stefano Pioli. Un direttore d’orchestra che ha trovato l’alchimia giusta, esaltando i singoli ma valorizzando il gruppo. Il tributo dei tifosi – nell’ultima a San Siro – certifica l’impresa a cui ha dato vita. A cui, forse, credeva soltanto lui. Almeno all’inizio. E ora si gode il suo primo successo, ma condottiero.

Milan campione d’Italia nel segno di Maldini

Dopo anni difficili, il Milan si è affidato ad un milanista d’eccezione per ripartire, Paolo Maldini. È un lontano ricordo quel saluto, triste, rotto da (più di) qualche fischio nell’ultima a San Siro. È lui, l’eterno capitano, ad aver costruito un gruppo vincente. Tante scelte, alcune difficili che poi si sono rivelate giuste: Maldini – coadiuvato da Frederic Massara – ha riportato il Milan sul tetto d’Italia. Dalla scelta di confermare Pioli a quella di salutare Donnarumma per Maignan, passando per l’importanza nella scelta di Theo Hernandez. Il Milan campione d’Italia è merito anche suo.

Il gruppo

Un mix tra giovani e meno giovani, che ha riportato lo scudetto nella Milano rossonera dopo 11 anni. Sandro Tonali e Rafael Leao sono i simboli del gruppo campione d’Italia: spensieratezza, classe e impronta. Rigenerati da Pioli, leader e campioni. Simbolo del presente, certezza del futuro. Certezza, come i guantoni di Mike Maignan. Arrivato un anno fa dopo la ‘grana’ Donnarumma, il francese si è rivelato un valore aggiunto. Sicuro e presente. Hanno dato il loro contributo quando serviva – e quando il fisico reggeva – e hanno fatto da chiocce ai giovani: Olivier Giroud e Zlatan Ibrahimovic. Due bomber vecchia scuola, decisivi quando serviva. Il Milan è campione d’Italia grazie alle accelerazioni di Theo Hernandez, alla leadership difensiva di Tomori, alla freschezza di Kalulu e alla cattiveria di Kessié. Singoli al servizio della collettività, guidati da un grande direttore d’orchestra. Chapeau.

Pubblicità

(Foto: profilo Instagram ufficiale AC Milan)


Follow us!

FacebookFacebookYoutubeTwitterTwitch

Pubblicità

in evidenza