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ANGOLO SALERNITANA – Bocconi Piccoli

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Passano gli anni, Marassi conserva la mistica del Nostro Pallone. Puoi metterci piede dieci, venti volte: fa sempre quell’effetto lì. Lo Stadio è pieno, il Settore Ospiti gremito, l’atmosfera bollente: tutto molto bello.

Colantuono decide che sì, Sabatini ha fatto un gran lavoro, ma davanti insomma. Con lo Spezia Djuric è stato il primo cambio, col Genoa parte dall’inizio: lo affianca Bonazzoli.
È bizzarro, ma la scelta si rivela azzeccata.

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Spiace, nemmeno troppo in realtà, ma il Grifone è proprio mezzo morto. Una squadraccia che passa sotto la Gradinata Nord ma non ha sostanza per uccidere l’avversario. Che subisce, vacilla, caracolla: ma resta in piedi.
Al tramonto della prima parte Verdi si mette in proprio, la Giraffa si arrampica nell’aria, Bonazzoli sbatte in rete lo sdegno.

Il risultato non cambia più sebbene la ripresa offra Perotti, benino, Mikael, meno e Ribéry, ancor meno.

Dopo tanti mesi a digiuno, le scorpacciate spaccano lo stomaco: la Salernitana mastica bocconi piccoli, non è grave ma forse tardi.
Il vecchio che avanza non può che essere conseguenza della qualità dei nuovi. Teorema facile, serviva chi lo applicasse.
La classifica piange ancora lacrime e sangue: il Ferraris, tuttavia, ci saluta con la sensazione che sia proprio il Genoa a stare peggio.

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