I nostri Social

A(F)FONDO

A(F)FONDO – Tamponi e palloni

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 3 minuti

Tamponi e palloni

Tamponi e palloni: ennesima débâcle della FIGC dopo una stagione infinita di veleni.
I fatti sono sotto gli occhi di tutti.
La vittoria della Lazio e di Lotito è palese, così come il grande imbarazzo della FIGC, ed in particolare del Presidente Gravina, per l’ennesima figura barbina.

Il primo grado

Il 26 marzo scorso il Tribunale Federale, l’organo di giustizia sportiva di primo grado competente, condannava Claudio Lotito, presidente della Lazio, a sette mesi di inibizione, per avere la sua società schierato in campo, nel periodo ottobre/novembre 2020, due calciatori risultati positivi al Covid ed avere, così, violato i protocolli.
I medici Rodia e Pulcini erano inibiti per ben dodici mesi e alla Lazio era comminata una pesante multa.

La Corte di Appello

Tanto la Procura Federale, quanto la SS Lazio impugnavano la sentenza: la Procura per ottenere pene ancor più pesanti, la SS Lazio per far accertare la assenza assoluta di qualsiasi responsabilità.
Risultato: la Corte Federale di Appello inaspriva addirittura le sanzioni, portando in particolare la inibizione per Lotito a ben dodici mesi, pena che cumulata con una vecchia inibizione del 2012 comportava la sospensione del patron laziale dalle sue funzioni di Consigliere Federale.

Pubblicità

Il Collegio di Garanzia

La “vittoria” di FIGC e procura sembrava totale, ma, per fortuna aggiungiamo, esiste un terzo grado di giustizia sportiva.
Il Collegio di Garanzia presso il CONI, a Sezioni Unite, su ricorso della SS Lazio, smontava sostanzialmente l’impianto accusatorio.
Il Collegio riconosceva colpe più lievi di quelle contestate, rinviando alla Corte di Appello per la conseguente rideterminazione della pena.

La sentenza bis

La Corte Federale di Appello, in applicazione di quanto sancito dal Collegio, rideterminava pochi giorni fa la pena in soli due mesi di inibizione per Lotito, cinque per i medici, e una multa molto più lieve di quella inizialmente comminata per la Lazio.
I “maleducati”, come li ha definiti Gravina, legali della Lazio dichiarano soddisfazione, pur restando nella convinzione che la sentenza più giusta sarebbe stata quella di totale assoluzione.
La Procura non commenta ufficialmente, ma pare abbia dichiarato “sconcerto”.

Tamponi e veleni

Il “Tamponigate” si è rivelato un vero e proprio boomerang per la FIGC.
E non è la prima volta.
Era già accaduto per la vicenda relativa alla partita non giocata tra Juventus e Napoli.
Ed è quasi avvilente, per chi mastica un po’ di diritto, rilevare come la giustizia sportiva, nei gradi di merito, sia spesso, per utilizzare un eufemismo, quantomeno frettolosa.
Le vicende politiche degli organi di governo del calcio sembrano spesso influenzare, anche soltanto indirettamente, le decisioni.
Ci sarebbe, probabilmente, qualcosa da rivedere.

Pubblicità

E non finisce qui

La vicenda tamponi è ancora di là dal concludersi.
Il Presidente Lotito potrebbe, a questo punto e teoricamente, decidere di chiedere un risarcimento alla FIGC, anche se l’Avv. Gentile ha gettato acqua sul fuoco per ora, dichiarando che l’ipotesi sarà vagliata con estrema cautela e calma.
La Procura, frattanto, valuta se impugnare anche la sentenza bis, per ottenere una pena più aspra.
Per adesso, nella sotterranea battaglia che si combatte, Gravina e FIGC appaiono perdenti.
Ma l’affaire Salernitana è dietro l’angolo.
Aspettiamoci nuovi e, se possibile, ancor più grotteschi teatrini.

Follow us!

FacebookFacebookYoutubeTwitterTwitch"

Pubblicità

in evidenza