I nostri Social

Approfondimenti

#RUBRICA #LBDV – Accadde oggi, il Divin Codino debutta in Serie A

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 2 minuti

Era 21 settembre 1986 quando il 19enne Roberto Baggio da Caldogno apparve per la prima volta su un campo di Serie A, durate la partita Fiorentina-Sampdoria allo Stadio Comunale di Firenze. Baggio era stato acquistato dalla società viola per 2,7 miliardi di lire nella stagione precedente, ma poco prima di firmare il contratto si infortunò gravemente al ginocchio destro e restò lontano dal campo per oltre un anno. Gli infortuni furono una costante nella sua carriera, già il 28 settembre 1986, una settimana dopo l’esordio, subì una nuova lesione al menisco del ginocchio destro e si dovette operare di nuovo, restando di nuovo fuori dal campo fino a fine stagione quando arrivò anche il primo gol nella massima Serie: quello del pareggio per 1-1 contro il Napoli il 10 maggio 1987, rete che valse la matematica salvezza della Fiorentina.

Dopo i mondiali,  e dopo un’altra stagione alla Juventus, Baggio vestì le maglie di Milan, Bologna, Inter e Brescia dove rimase fino al termine della sua carriera: 16 Maggio 2004, Milan-Brescia 4-2, standing ovation e l’abbraccio dell’amico Maldini.

Roberto Baggio è stato l’ultimo eroe del “calcio antico”. Campione dentro, e fuori dal campo, sempre umile, a disposizione, di talento e creatività incredibile, ma anche sfortunato. Ci sono stati campioni, molto meno di lui, che hanno vinto molto di più. Non ha mai avuto una squadra che lo abbia accompagnato con lealtà per tutta la sua carriera come spesso accade ai giocatori più amati. Ma Baggio è diverso, non sarebbe il fenomeno che è stato se fosse stato uguale agli altri.

in evidenza