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ANGOLO DEL TIFOSO NAPOLI – Napule è… una bella serata di calcio

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E’ come quando, decidendo di recuperare qualche certezza che pare dileguarsi, ti fermi a guardare la scrivania e – gradualmente – rimetti a posto le cose nella loro collocazione naturale.

Ritrovi, così facendo, un ordine che pensavi aver smarrito e – d’un tratto – recuperi serenità e sorriso.

E’ successo al Napoli di Gennaro Gattuso in poco più di venti giorni, da quando – cioè – si è ripreso a giocare.

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Gli azzurri crescono in consapevolezza, determinazione, orgoglio e voglia di fare, riuscendo (apparentemente pure senza troppe difficoltà) a mettere sotto chiunque, fatta eccezione per il secondo tempo con l’Atalanta, che grida vendetta per i due errori difensivi che sono costati due gol avversari.

Contro la Roma è stata una partita, checché ne dica Fonseca, dominata dall’inizio alla fine dai partenopei.

Contro una squadra in evidente difficoltà e davvero con poche soluzioni offensive, prima ancora che con rare occasioni in attacco e pressoché assenti idee a centrocampo.

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Lanciare in avanti per Dzeko di solito è sempre una buona idea, ma se è l’unica possibilità di avvicinarsi all’area avversaria ed in difesa si alternano sul bosniaco Koulibaly, Manolas e poi Maksimovic, lo sbocco è prevedibile e fa pochi danni.

E’ un Napoli in salute, che prosegue la marcia di avvicinamento ai 65 punti finali, soglia psicologica che adesso vale quantomeno come obiettivo da raggiungere, in assenza di altri in campionato.

Molto bene Zielinski, ballerino sontuoso e giocatore totale, ma bene – in generale – l’intero centrocampo, con Demme su tutti a causa di una prova disinvolta, efficace e da applausi.

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Bene, indubbiamente, anche la difesa (dei centrali già s’è detto), con una prestazione di  Mario Rui da top player del ruolo.

Ottimo lavoro dalla panchina coi cambi, fatti al punto giusto, con i nuovi entrati che hanno dato quel che serviva quando serviva.

Il gol-pareggio della Roma è una tardiva chiusura di Di Lorenzo (oltre che una bella iniziativa del miglior giocatore avversario), mentre quelli azzurri premiano dapprima un taglio chirurgico di Callejon (dovrebbe rimanere a vita in città solo per insegnare ad altri come si prende il tempo e ci si muove nello spazio) e poi una prestazione magnifica di Lorenzo Insigne: prezioso nei ripiegamenti, implacabile nelle ripartenze, geniale nell’aiuto tecnico-tattico a tutti i compagni, nessuno escluso, e capace di tirar fuori una conclusione provata tante volte con risultati assai peggiori.

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Il Napoli continua a metterci determinazione e grinta, nonostante il risultato in campionato sia ormai acquisito, con la fase a gironi dell’Europa League garantita grazie alla conquista della Coppa Italia.

L’obiettivo, da adesso in poi, sarà infatti arrivare quinti.

Per dimostrare che la prima parte di quest’anno è stata solo una parentesi, che le difficoltà sono alle spalle ed i problemi non esistono più.

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Bisognerà ripartire dalla convinzione, per larghi tratti (specie in partite come queste) impossibile da discutere, che questa squadra può giocare (e vincere) contro tutti e ripartire – l’anno che verrà – dalle certezze che via via si acquisiscono in difesa, in centrocampo e con i tre davanti.

Nella serata in cui la catena di sinistra funziona a menadito, suonando uno spartito di felicità neanche fosse una rodata orchestra, il Napoli raccoglie negli ultimi minuti ciò che, in realtà, meritava sin dall’inizio: ampiezza di gioco, spirito di squadra, sacrificio dei singoli e… tre punti preziosi da aggiungere in classifica.

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