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ANGOLO DEL TIFOSO BOLOGNA – Abbiamo fatto tremare San Siro

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Nel mese di luglio può accadere che il sole, il mare e la spiaggia vincano su tutto. Ieri per assistere alla partita Inter-Bologna bisognava andare al chiuso in un bar. Non capita spesso al tifoso vero, ma ieri anche per una partita così attesa, è andata così.

Dove eravamo non avevamo Dazn e allora abbiamo deciso di far finta di niente e carpire dalle voci degli ombrelloni l’andamento della partita. La spiaggia è vestita dalle più svariate tifoserie chiaramente. “L’amico juventino” a due ombrelloni dal nostro è collegato in cuffia e tifa Bologna. Spera che avvenga il miracolo per interesse personale. Poi ci sono i romagnoli interisti che commentano e tifano. Noi continuiamo a far finta di niente. Anche al goal di Lukaku commentiamo che non possiamo pensare di andare a Milano e vincere. Poi, all’espulsione di Soriano per proteste, sorridiamo e pensiamo di prendere almeno altri due goal.

Al cinquantesimo siamo consapevoli che la sfida di San Siro abbia preso la direzione più ovvia. E siamo un pò meno dispiaciuti di non avere potuto o voluto assistere alla sofferenza della sfida. Avremmo imprecato al goal di Lukaku e esultato al rigore parato da Skorupsky. Avremmo inveito contro il nostro Soriano per aver lasciato i compagni in inferiorità numerica oltre che al fantastico palo di Barrow.

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Mancano trentacinque minuti alla fine del match e iniziamo a salire dalla spiaggia. Salutiamo tutti e iniziamo a caricare i bagagli in macchina. Ad un tratto uno dei tanti amici collegati urla che il Bologna ha pareggiato, è il settantaquattresimo. Il giovane della primavera Juwara scocca un tiro di sinistro laddove Handanovic non può arrivare. Mentre stiamo lasciando lo stabilimento balneare, dentro arde la speranza di un risultato impensabile. Tre minuti dopo il goal del pareggio, Bastioni viene espulso riportando la parità numerica. A questo punto ci colleghiamo anche noi ai risultati in diretta, vediamo con i nostri occhi il risultato di parità: è tutto vero.

Moglie e figlio mi salutano per andare in bicicletta in farmacia e rimaniamo d’accordo di vederci a casa di amici per la cena dopo mezz’ora. A quel punto mancano tredici minuti più recupero e l’istinto ci suggerisce di cercare a tutti i costi un video. Il tifoso viscerale è tornato e vuole vivere l’emozione fino in fondo.

Ad un certo punto a pochi metri dalla macchina parcheggiata, davanti alla classica gelateria di mare, un un gruppetto di tifosi interisti e non assiste alla partita. In un attimo sono anche io parte di quel gruppo e sono all’oscuro di quello che sta per accadere.

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I miei occhi stanno guardando la partita da trenta secondi e all’ottantesimo Barrow raddoppia dopo un assist perfetto di Dominguez. Le lacrime arrivano e ed esce un urlo di follia pura.

A dieci minuti dalla fine più recupero stiamo vincendo a San Siro. Continuiamo a ripeterci che anche un pareggio andrebbe bene anche se il bottino pieno farebbe parlare di noi eccome.

Siamo in apnea fino al triplice fischio finale. L’Inter fisicamente non ne ha più. La squadra di Mihajlovic gestisce sapientemente il vantaggio ed il pallone. Possesso e ricerca del fallo per far scorrere il cronometro sono sapienti strumenti per arrivare al novantaseiesimo.

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Abbiamo vinto. E da ieri sappiamo che il 1964 tornerà nei prossimi anni. È evidente che il progetto societario e sportivo hanno un valore assoluto i cui frutti li raccoglieremo presto.

Forza Bologna

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