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LEVA CALCISTICA ’68 – Auguri Gennaro

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Ci sono date bellissime da ricordare, compleanni e anniversari soprattutto, ma che possono essere felici anche per altri motivi. Come per esempio la fine di un incubo.

Chiaramente, se parliamo di football, queste date con relative coincidenze spesso si sovrappongono, magari dando vita ad alternanze emotive contrastanti. Ma piace pensare che il Dio del Pallone spesso possa rendere merito ad un popolo di amanti passionali sancendo esattamente vent’anni e un mese dopo il primo scudetto la rinascita sportiva di un’intera città.

È così che il dieci di giugno 2007 resta scolpito nella memoria tracimante di ricordi di chi, come il sottoscritto, ha avuto la fortuna di vivere tutta la gamma di emozioni che solo questo meraviglioso sport può dare. E sorprendersi nuovamente in lacrime davanti ad immagini tv che diventano sempre più sbiadite.

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Fu la fine dell’incubo, la luce in fondo al tunnel. La S.S.C. Napoli si riprendeva a pieno titolo e meritatamente il posto che le spettava in un delirante finale di un match in uno scenario tra i più belli d’Italia, il Ferraris di Genova, con due popoli che non vedevano l’ora di festeggiare insieme il ritorno in serie A. La partita tra Piacenza e Triestina, il cui pareggio era la “conditio sine qua non” affinché ciò accadesse, era terminata da un paio di minuti quando il rettangolo verde fu invaso da centinaia di tifosi ebbri di gioia. I giocatori di entrambe le squadre furono costretti a rivestirsi con le casacche di riserva (le “titolari” ormai erano già feticcio della tifoseria) per poter completare, come da regolamento, la gara. Con il pareggio a reti bianche Genoa e Napoli facevano ufficialmente ritorno in serie A, e per noi targati NA quella fu la fine dell’incubo.

Calciatori e Uomini, protagonisti di una lunga cavalcata durata due anni che vide gli azzurri trionfanti in una doppia promozione.

Uomini e Calciatori, figli e nipoti di un’idea di calcio antica e romantica, fatta di gesta e talento, carattere e determinazione. Non certo di followers e stories.

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Uomini che decisero di scendere anche di due categorie per vestire i colori del cuore e vivere un sogno.

Uomini come Gennaro Iezzo.

Assoluto primo attore di una difesa granitica, arma vincente di un fantastico gruppo che fece il proprio dovere fino in fondo esaltando una città.

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Gennari’, per quello che ci hai dato e per l’amore che hai mostrato, meriteresti ancora oggi di vivere il tuo calcio da protagonista nella tua squadra del cuore, magari insegnando ai tanti ragazzini talentuosi che affollano la Campania e la tua Castellammare di Stabia.

Buon compleanno Gennaro e che la vita ti arrida sempre.

Quel dieci giugno ce lo ricorderemo sempre tutti. Per sempre con noi cuore azzurro.

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Perché “i giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume”, diceva Ennio Flaviano.

E tu resti negli indimenticabili.

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