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Le Tournoi de France – Quando Roberto Carlos sfidò le leggi della fisica

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Ventitré anni fa, per la prima ed unica volta, si disputò il Tournoi de France. Francia, Italia, Brasile ed Inghilterra si sfidarono in un girone all’italiana che si tenne dal 3 all’11 Giugno 1997.

Organizzato ad invito, venne disputato in quattro delle sedi che, un anno più tardi, avrebbero ospitato il Mondiale 1998 vinto – manco a dirlo – dai padroni di casa, in finale contro il Brasile.

La competizione, ricordata da pochi, è passata alla storia per un evento in particolare: un gol. Si tratta, infatti, di una delle punizioni più famose della storia. Quella in cui Roberto Carlos sfidò le leggi della fisica.

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Ma di questa parleremo dopo.

Il Torneo

Come già detto in precedenza, le quattro nazionali selezionate dalla Federcalcio Francese, si affrontarono in un girone all’italiana con il corrente sistema di assegnazione dei punti.

Si trattò di un vero spettacolo, d’altronde c’era una buona parte dei migliori calciatori al mondo. La vincitrice fu l’Inghilterra che, con sei punti in classifica, staccò di una sola misura il Brasile di Ronaldo, Romario, Aldair e Roberto Carlos. L’Italia e la Francia finirono il torneo con due punti in classifica. I primi furono ‘trascinati’ dai colpi del genio Zidane, mentre gli azzurri dai tre gol del capocannoniere della competizione: Alessandro Del Piero.

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Il gol passato alla Storia

Nonostante il torneo in sé non sia ricordato da molti, la maggior parte dei ricordi legati a quell’evento sono riconducibili alla magnifica punizione di Roberto Carlos. Il terzino brasiliano, all’epoca da solo un anno al Real Madrid, sfidò le leggi della fisica.

Partita inaugurale del torneo, 3 Giugno 1997, minuto ventidue.

L’arbitro Kim Milton Nielsen fischia un calcio di punizione da trequarti campo per fallo di Deschamps su Romario.

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Che si fa? La si mette in mezzo? Dunga, da buon capitano ragionevole si avvicina alla palla per tentare di crossare al centro dell’area. Ma la lettura nostra, di Dunga, degli spettatori da casa e di quelli allo stadio è diversa da quella di Roberto Carlos. Un folle penserebbe di tirare da quella distanza ed un fuoriclasse aspirerebbe a segnarla quella punizione.

Il numero sei verdeoro si avvicina a Dunga e, con molta calma, gli dà un colpetto sulla spalla per poi prendersi il pallone. La rincorsa di Roberto Carlos è chilometrica. Nielsen fischia, il “6” parte ed il resto è storia.

Pieno esterno sinistro. La palla va a 6-7 metri dalla sinistra della barriera ed esce di altrettanti metri dallo specchio della porta. Palo, rete. Barthez è del tutto immobile.

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Il piede sinistro del numero 6 è così indissolubilmente entrato nella storia del calcio.

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