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#CORONAVIRUS – Lecce, Sticchi Damiani: “Se la Serie A non finisce ci saranno 740 milioni di danno”

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Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha parlato al Corriere dello Sport. Ecco le sue dichiarazioni: “Congelare gli stipendi dei giocatori per tamponare la crisi? Il calcio è la terza industria del Paese e va disciplinata. Abbiamo calcolato che se la Serie A non finisce ci saranno 740 milioni di danno. È una cifra che il sistema-calcio non può reggere”. 

Questa è la premessa. Quali scenari ci aspettano? 
“Ne ho i individuati tre. Il primo è quello di provare a finire il campionato, nel massimo rispetto della salute. Questo genera un danno minore, parliamo di 130-140 milioni, una cifra che il nostro sistema può assorbire”. 

E se non sarà possibile ripartire entro le date previste a maggio? 
“Siamo al secondo scenario: campionato a luglio, ma bisognerebbe immaginare un sistema di deroghe per i contratti dei calciatori, che scadono il 30 giungo e verrebbero prorogati”. 

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Ipotesi pessimista: non si riesce a giocare nemmeno a luglio.  
“È il più catastrofico degli scenari. Il campionato viene definitivamente interrotto e il sistema-calcio a quel punto dovrà trovare le risorse cercando di ridurre gli stipendi dei calciatori, magari tramite un provvedimento legislativo”.

Come reputa l’ipotesi di play off e play out? 
“Non avrebbero alcun valore, perché non risolverebbero il problema della salute pubblica e nemmeno quello economico”. 

Il presidente dell’Aic Damiano Tommasi dice che è insensato e pericoloso allenarsi a due mesi dall’inizio del campionato. 
“Sono d’accordo. Quando tutte le squadre saranno in condizioni di allenarsi in sicurezza si potrà ricominciare, tutti insieme. Approfittare perché magari la mia area geografica non è in emergenza è quanto di più squallido si possa fare”. 

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