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A(F)FONDO

A(F)FONDO – Bisogna saper perdere

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Bisogna saper perdere, non sempre si può vincere…

Alzi la mano chi non conosce, anche per averne sentito soltanto il ritornello nell’etere, il brano dei The Rokes.
Concetto sacrosanto, lapalissiano per certi versi; eppure del tutto sconosciuto al tifoso di calcio italiano e, molto spesso, anche a chi il calcio lo pratica da professionista.
Non conosco direttamente le realtà calcistiche straniere ma, da quel poco che vedo e sento, altrove esiste una cultura della sconfitta che in Italia è pura utopia.

In Italia…

In Italia, dopo il pallone, gli sport nazionali più diffusi sono lo scaricabarile e il piagnisteo, spesso associati al complottismo.
In Italia, se la tua squadra perde, è di solito colpa, in ordine di frequenza, dell’arbitro cornuto e corrotto, del palazzo, dei poteri forti, del regolamento, ecc. ecc..
In Italia, se perdi un concorso oppure vieni scartato ad un colloquio di lavoro, è di solito colpa, in ordine di frequenza, della commissione o del datore corrotti, dei raccomandati, del Palazzo, dei poteri forti, delle leggi, ecc. ecc..
Di rado, molto di rado, avviene che, per miracolo, qualcuno riconosca di avere sbagliato, o semplicemente di avere un limite: di solito viene additato come fesso o visionario, il che dà l’esatta dimensione di quel che siamo o siamo diventati.

Le regole del gioco

Ora, pur essendo chiaro spunto di questa riflessione, non entro nel merito dei falli ipoteticamente invertiti, dei calci di rigore concessi o meno, dei fuorigioco millimetrici chiamati o no; sarebbe pratica sterile e, almeno per me, assolutamente noiosa.
Quel che mi pare evidente, piuttosto, è l’assoluto e categorico rifiuto di ipotetiche responsabilità proprie nelle sconfitte; è più confortevole e rassicurante pensare che in realtà sia solo una congiura ordita da chissà chi, che non ci consente di affermare il nostro diritto innato ed inderogabile alla vittoria.
Eppure i limiti esistono, gli errori si fanno e, pensate un pò, fanno parte del gioco.

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Bisognerebbe saper perdere…

Chi non li accetta, è fuorigioco, un pò come il campionato di calcio italiano. La nostra massima serie è, da diversi anni ormai, fanalino di coda di un’Europa che davanti alle sconfitte si è rimboccata le maniche per migliorare, piuttosto che darsi ai piagnistei.
Bisogna saper perdere, per imparare a vincere.

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