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#LBDV – Roma-Lazio, un pareggio ma con vincitori e vinti

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Il derby della Capitale ha bissato il risultato dell’andata e si è chiuso sul risultato di 1a1. Un pareggio che visto l’andamento della partita ha lasciato l’amaro in bocca alla parte giallorossa della città. La Lazio si è presa un punto che, incredibilmente visti i risultati di Inter e Juventus, le consente di rimanere attaccata al treno che conta per la lotta al titolo. A dispetto del risultato però la partita ha espresso sia vincitori che vinti. Il primo nome da fare è quello dell’allenatore della Roma, Paulo Fonseca, che ha preparato una partita tatticamente perfetta. Con tre mosse è riuscito a mettere in scacco la squadra di Inzaghi permettendo alla sua Roma di dominare la partita.

Le Mosse di Paulo

La prima scelta, coraggiosa, dell’ex allenatore dello Shakhtar Donetsk è stata quella di escludere Kolarov a discapito di Spinazzola. Il Lazzari visto nelle ultime partite non poteva essere un cliente adatto per il serbo che non spicca certo in velocità. Allora dentro l’ex juventino  che si è dimostrato una spina nel fianco della fascia destra laziale con l’ex Spal costretto sovente alla fase difensiva senza riuscire,  quasi mai, a sprigionare la sua accelerazione  dirompente. Sulla stessa fascia Kluivert andava a stringere verso il centro in possesso palla, costringendo Luiz Felipe a seguirlo, liberando cosi l’out all’uno contro uno di Spinazzola. La seconda mossa è stata quella di togliere Veretout dalla cabina di regia e di spostarlo dalla parte di Luis Alberto. Cristante si è abbassato ad impostare il gioco della Roma mentre il francese, ex Fiorentina, ha tolto ogni spazio allo spagnolo della Lazio spegnendo la luce del gioco biancoceleste che mai è ripartita come è solita fare. La Terza ed ultima mossa di Fonseca ha un nome ed un cognome: Cengiz Under. Lasciato libero di attaccare sulla destra, quasi privo di compiti difensivi assolti da un Santon formato gigante e da Veretout, è stato devastante. Lulic e Radu non lo hanno praticamente visto mai. Solo l’esperienza ha consentito ai due laziali di limitare leggermente i danni in quello che è stato un pomeriggio da incubo per loro.

I vinti

Se qualcuno si aspetta di vedere Inzaghi dalla parte dei cattivi si sbaglia di grosso. Simone allena il materiale che ha in mano. Una squadra bella vincente ma corta. Estremamente corta. Ieri l’unica cosa che gli si può imputare, a nostro modesto avviso, è di non aver provato a cambiare faccia alla Lazio variando il modulo nel secondo tempo. Probabilmente con un 4-2-3-1 si sarebbero potute forse vanificare le strategie di Fonseca. Luis Alberto messo alle spalle di Immobile si sarebbe liberato dall’asfissiante marcatura di Veretout, Correa a destra nei tre avrebbe tenuto  Spinazzola piu basso. Ma sono congetture che non hanno la riprova del campo e il pareggio strappato dà ragione al mister laziale. L’unico dato certo è che, neanche volendo, avrebbe potuto cambiare qualcosa a centrocampo in fatto di uomini. Non ci sono cambi non c’è materiale umano appunto. E con la squadra cosi in alto in classifica è un peccato mortale da imputare unicamente alla società. Ci sono 5 giorni ancora di calciomercato ma la sensazione è che poco cambierà in casa biancoceleste.

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Estremi difensori catastrofici

Capitolo a parte meritano i due portieri. I due gol subiti sono unicamente affare loro. Pau Lopez, pagato una cifra assai cospicua, rimette in gioco un pallone destinato al fondo urtando poi contro il povero Smalling prima di regalare ad Acerbi il gol del pareggio. Strakosha invece bissa l’errore di Cluj fotocopiando l’uscita in “presa” alta. Dzeko si accorge solo dopo qualche secondo, incredulo, del gentile omaggio del collega. A questi livelli sono errori imperdonabili. Ancora più gravi se commessi in una stracittadina. Al fischio finale i sentimenti contrastanti delle due tifoserie riassumono il derby della capitale. Chi ha dominato in campo resta con la bocca amara per quello che poteva essere e non è stato, mentre chi esultava per lo scampato pericolo corso ha sorriso largamente guardando la classifica alla fine della giornata. Con una partita in meno la Lazio è lì dove non avrebbe mai immaginato ad inizio anno.

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