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Lazio, Sarri cerca continuità: calendario di fuoco tra Atalanta, Juventus e Inter
Non è stato un avvio esaltante quello della Lazio in questa stagione di Serie A 2025/2026. Con appena sette punti conquistati nelle prime sei giornate, i biancocelesti hanno mostrato un rendimento altalenante che ha lasciato più di un dubbio ai tifosi.
L’ultimo match, il 3-3 contro il Torino, è arrivato grazie al rigore trasformato in extremis da Danilo Cataldi, che ha evitato un’altra sconfitta amara proprio prima della sosta.
Sarri alla ricerca di continuità
Da questa domenica in poi, Maurizio Sarri dovrà trovare una strada per restituire certezze e risultati alla sua squadra. Il tecnico toscano sa che serve un cambio di passo immediato, soprattutto dopo un avvio di campionato sotto le aspettative e con troppi punti lasciati per strada.
Un calendario da incubo
Il problema è che il calendario non aiuta. Alla settima giornata, la Lazio sarà impegnata in trasferta a Bergamo contro l’Atalanta di Juric, una delle squadre più in forma del momento.
Solo una settimana dopo, il 26 ottobre, all’Olimpico arriverà la Juventus, in una sfida dal sapore speciale per Sarri, ex tecnico bianconero.
Non finisce qui: nel turno infrasettimanale del giovedì successivo, i biancocelesti affronteranno la neopromossa Pisa, prima di ospitare il Cagliari e chiudere questo mini-ciclo di ferro con la difficile trasferta di San Siro contro l’Inter.
Emergenza in attacco
Come se non bastasse, la Lazio dovrà affrontare tutte queste partite senza Castellanos, fermo per infortunio. Un’assenza pesante, che costringerà Sarri a gestire le rotazioni offensive tra Immobile, Zaccagni e Felipe Anderson.
Obiettivo: risalire la classifica
La parola d’ordine in casa Lazio è continuità. Servono risultati e solidità per ritrovare fiducia, soprattutto in un periodo cruciale del campionato.
Il tecnico biancoceleste dovrà cercare risposte immediate dal gruppo, a partire dalla difficile sfida di Bergamo. Solo così la Lazio potrà tornare a guardare con ottimismo alla corsa per l’Europa.
(Foto: DepositPhotos)
