I nostri Social

Angolo del tifoso

ANGOLO JUVENTUS – Il bicchiere è mezzo vuoto

Pubblicato

il

Juventus Tudor
Tempo di lettura: 4 minuti

La Juventus colleziona il secondo pareggio di fila nella Champion’s League 2025-2026 con un 2 a 2 esterno contro il Villareal.
Partita contraddittoria, esattamente come la squadra bianconera. A un primo tempo disastroso, in completa balia degli avversari pur conservando una predominanza nel possesso palla, ha fatto pendant una ripresa vigorosa. Lo scatto d’orgoglio degli uomini di Tudor è valso il sorpasso ai danni degli spagnoli e l’illusione di poter portare a casa la vittoria e l’intera posta in palio.
Ma l’ormai consueta disattenzione difensiva ha consentito ai rivali di riacciuffare in extremis la parità. Tante, troppe indicazioni contrastanti in questa partita, con una netta prevalenza di elementi negativi. Non ci si può trovare d’accordo con il giudizio benevolo del tecnico croato nei confronti dei suoi ragazzi. Decisamente il bicchiere è mezzo vuoto.

Nuovo infortunio

Sin dalle prime battute la difesa bianconera ha sofferto lo spirito d’iniziativa e la rapidità di esecuzione degli avversari. Sarà stata l’assenza del totem Bremer, sarà stata la mancanza di coordinamento reciproco tra i componenti del reparto ma, in più di una occasione, il portiere Perin ha dovuto rimediare agli svarioni dei compagni. Il più in sofferenza nel primo quarto d’ora di gioco è apparso, per distacco, Juan Cabal. Lento, poco reattivo, sempre in affanno. E, quando si è accasciato a terra tenendosi la gamba, si è capito che non si è ancora completamente ripreso dai postumi dell’infortunio di un anno fa. Poco dopo la sua uscita il Villareal sfrutta la maldestra disposizione in campo della retroguardia avversaria e firma la rete del vantaggio. La partita è subito in salita, il bicchiere è mezzo vuoto. 

Cambio di marcia

Per recuperare servirebbe un deciso cambio di marcia nella manovra di gioco. Ma quello non può certo garantirlo un imbolsito Koopmeiners. L’ex panzer olandese adesso del paracarro ha solo la macchinosità. L’allenatore può scervellarsi quanto gli pare a cambiargli posizione e compiti in campo, la risposta è sempre la stessa. Schierato sulla trequarti non combina nulla: sbaglia gli appoggi più elementari e perde palloni preziosi. Tudor non ha scelta: lui richiamato in panchina e dentro Francisco Conceição, uno che ha l’argento vivo addosso sempre e comunque. Il folletto portoghese non ci mette molto a carburare e il suo biglietto da visita è un invitante assist per il centravanti canadese David. Quest’ultimo dovrebbe solo appoggiare il pallone in porta ma cicca clamorosamente l’impatto e manda in fumo il gol del pareggio. Il suo mister gli ha dato fiducia, schierandolo titolare, e farà bene a dargliene in futuro ma, per adesso, riguardo a lui il bicchiere è mezzo vuoto.

Pubblicità

Ansia di riscatto

Per fortuna sua e della squadra c’è qualcuno che ha ansia di riscatto. Federico Gatti è un onesto artigiano del pallone che, con costanza e sacrifici, è riuscito ad esporre se stesso in una vetrina di prestigio come la Juventus. Nessuno gli ha mai regalato nulla in carriera, anzi, gli errori che ha fatto gli sono sempre stati rinfacciati, anche in maniera ruvida. Ma non è uno che si abbatte facilmente e le situazioni difficili gli danno ulteriore carica. Per farsi perdonare le amnesie difensive si butta in avanti e, su una mischia in area, coglie l’occasione offertagli da una spizzata/assist dell’inglese Kelly (un altro che non si arrende mai) e si produce in una atletica rovesciata che vale il pareggio. Tanto di cappello per il coraggio di tentare un gesto simile e per il risultato ottenuto ma,  tenendo conto dell’intera sua prestazione, il bicchiere è mezzo vuoto.

Accelerata e sorpasso

A questo punto credete che ci si accontenti? Neanche per sogno: i bianconeri vogliono la prima vittoria della competizione e hanno le motivazioni giuste per coglierla. Oltre che gli uomini adatti per farlo. Il figlio d’arte Conceição fa da mina vagante tra le linee, in attesa dell’occasione giusta per colpire. E, quando arriva, è implacabile. Intuisce un passaggio errato della difesa avversaria, si avventa sul pallone, lo sottrae al terzino spagnolo e avanza velocissimo verso la porta per poi concludere con violenza a rete. 2 a 1 per la Juventus e netta sensazione di essere sul filo del traguardo. E’ vero che c’è ancora parecchio da giocare ma la partita sembra essere sotto controllo e, quando si vedono certe giocate, si può anche pensare che non sempre il bicchiere è mezzo vuoto.

Beffa nel recupero

Per dormire sonni tranquilli ci vorrebbe la terza rete, quella della sicurezza. Che, però, non arriva. Né David  (alla seconda palla buona centra la traversa), né il super sostituto Vlahovic e nemmeno un  Yildiz palesemente in riserva riescono ad ottenerla. E, come da antica legge del calcio, un gol sbagliato equivale a un gol subito. Il Villareal ha il merito di crederci e attaccare con pervicacia, perfino nei minuti di recupero. La beffa è costituita da due fattori: innanzitutto la marcatura nasce da un corner regalato da una goffa uscita di Perin, poi ad andare a segno di testa è Renato Veiga, una vecchia conoscenza. Il difensore portoghese, infatti, ha trascorso sei mesi a Torino lasciando anche una ottima impressione. Solo dei micragnosi calcoli di mercato hanno impedito che prolungasse la sua permanenza sotto la Mole e mettesse ancora al servizio dei bianconeri le sue notevoli doti. Risultato? Oltre a ritrovarselo come avversario la Juventus incassa da lui il classico gol dell’ex che gli sottrae due punti. Anche dal punto di vista delle scelte in campagna acquisti il bicchiere è mezzo vuoto.

Pubblicità

(Foto: DepositPhotos)

in evidenza