Angolo del tifoso
ANGOLO JUVENTUS – Cambio di prospettiva

La Juventus viene battuta dal PSV Eindhoven per 3 a 1 nello spareggio di ritorno per l’accesso agli ottavi di Champion’s League.
Addio, dunque, alla massima competizione europea anche per quest’anno, e senza neanche arrivare alla fase ad eliminazione diretta. Ovvio che, considerata l’entità degli investimenti fatta dalla società in entrambe le sessioni di calciomercato, la delusione sia tanta.
Nessuno si aspettava che i ragazzi di Thiago Motta riuscissero ad arrivare in finale, ma un percorso ben più lungo nella manifestazione rientrava ampiamente nelle aspettative della dirigenza.
A maggior ragione se si considera che la squadra avversaria versa in crisi profonda da mesi e ha un fatturato quattro volte inferiore ai bianconeri. Suonano involontariamente comiche adesso le dichiarazioni prepartita del tecnico italo brasiliano, quelle in cui affermava che la sua squadra non “avrebbe giocato per il pareggio”.
Ovvero il risultato che avrebbe garantito al club la qualificazione al prossimo turno. Con tutte le conseguenze del caso, anche in termini di ripercussioni economiche. Adesso ci sarà un cambio di prospettiva.
Controllo della situazione
Sia chiaro, nessuno può affermare che la sua panchina sia in pericolo, almeno per ora. Una consolidata tradizione della società impone che l’allenatore resti al suo posto fino al termine della stagione.
Quindi, a dispetto dei risultati deludenti, la direzione tecnica del gruppo non sarà affidata ad un altro trainer. A Thiago Motta restano altri tre mesi per provare ad invertire la rotta e consegnare in dote alla dirigenza un quarto posto in campionato e la certezza di ritornare in Champion’s League l’anno prossimo.
Con quali uomini e quanto credito a disposizione non si sa. Il suo primo periodo in bianconero, di certo, non ha giovato alla sua reputazione. Anzi, ha perso parecchio in credibilità. Il tecnico audace ed innovativo visto a Bologna ha lasciato il posto ad un pasticcione incapace di azzeccare neanche una sostituzione.
Più di uno, tra i dirigenti, è convinto che abbia perso completamente il controllo della situazione e che non si sia dimostrato, quindi, all’altezza della Juventus. Non è un caso che, per il prossimo campionato, siano stati sondati informalmente altri allenatori.
Anche in panchina c’è un cambio di prospettiva.
Idee poco chiare
La partita di ieri non è stata esattamente uno spot in suo favore. A dispetto delle bellicose dichiarazioni della vigilia, si è capito subito che i suoi erano sbarcati in Olanda ben intenzionati soprattutto a non prenderle.
E fino ad un certo punto la strategia è stata efficace. Per tutto il primo tempo, nonostante una spiccata supremazia territoriale, i padroni di casa non sono riusciti a fare breccia nel muro eretto dalla retroguardia bianconera. Non che non ci abbiano provato, ed anche in modalità assalto frontale.
Ma le loro incursioni sono state ben rintuzzate dalla trincea organizzata e diretta da un Federico Gatti in versione gladiatoria. Il poderoso centrale indossa l’elmetto da combattimento e si oppone con ferocia a chiunque porti delle insidie alla sua area di rigore.
Non importa se il suo mister ha le idee poco chiare su come gestire il match, a lui basta mettere i suoi quasi due metri di muscoli e coraggio davanti alla porta. Dopodichè il suo incontro sarà un miscuglio di ringhiate all’indirizzo di chiunque passi dalle sue parti e duelli all’arma bianca. Con buona pace delle audaci intenzioni propagandate dal suo allenatore.
La necessità impone un cambio di prospettiva.
Doppio svantaggio
Siamo pur sempre in Olanda, il paese che ha fatto del costruire dighe un’arte. Figuriamoci se chi le costruisce da una vita non sa anche come trovarci un varco.
E, infatti, ad inizio ripresa i padroni di casa riescono a bucare l’argine improvvisato dagli ospiti e portarsi in vantaggio. A questo punto, più che le indicazioni del confuso allenatore, è l’orgoglio a dire ai bianconeri cosa fare. Ci si butta in avanti con lo spirito di chi non ha più nulla da perdere e magari si becca anche il jolly.
Che, in questo caso, è un tiraccio dalla distanza di Timothy Weah, terzino con animo da centravanti, che vale il pareggio e il passaggio del turno. Troppo bello per essere vero, in ogni caso. L’assedio del PSV riprende e, a un quarto d’ora dal termine, gli olandesi mettono a segno il secondo sigillo.
Il doppio svantaggio mette tutto di nuovo in discussione, bene che vada si andrà ai supplementari. E’ l’ennesimo cambio di prospettiva.
Tracollo bianconero
Uno scenario, questo, particolarmente indigesto per Thiago Motta.
Sa fin troppo bene che il prolungamento della partita non può che nuocere ai suoi, già stremati dai novanta minuti regolamentari. E, come da copione, nel prolungamento c’è il tracollo bianconero, con il terzo gol incassato e lo spettro dell’eliminazione che si palesa. Inutile che il tecnico si scervelli a mutare ruoli e disposizione tattica, ormai la disperazione si è impadronita dei suoi, più intenti a protestare con l’arbitro che ad imbastire una azione decente.
Il triplice fischio emette la sentenza e certifica il mutamento di rotta dell’intera stagione bianconera. C’è un netto cambio di prospettiva.
(Foto: Depositphotos)