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ANGOLO JUVENTUS – Obiettivo mancato, Mister!

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Juventus Kalulu Thiago Motta
Tempo di lettura: 4 minuti

La Juventus esce dalla Supercoppa Italiana dopo la sconfitta in semifinale contro il Milan per 1 a 2.
E’ una disfatta per tutto il gruppo, dato che gli avversari non hanno fatto un gran match e, fino a venti minuti dalla fine, erano stati completamente inoffensivi.

Ma è soprattutto una disfatta per chi questo gruppo lo gestisce. L’allenatore ha il dovere di avvertire prima quando ci sono cali di tensione tra i suoi ed apporre per tempo gli opportuni correttivi.
Thiago Motta, solitamente attento a modificare le proprie squadre in corsa, è rimasto immobile ad osservare lo sfacelo fatto dai suoi ragazzi.

E adesso, uno dei traguardi stagionali è già svanito. Obiettivo mancato, Mister!

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Problemi di bilancio

Non è una cosa da poco: l’accesso alla finale avrebbe fruttato un budget di 5 milioni di euro, l’eventuale vittoria del trofeo addirittura 8 milioni.
Cifre che avrebbero fatto molto comodo alla società, sempre intenta a far quadrare i conti e gravata da un bilancio appesantito da troppi munifici ingaggi. Senza contare i soldi che andranno via questa estate per acquisire del tutto i cartellini dei giocatori che sono stati ingaggiati con pagamento rateale.

E che, anche ieri, non hanno fornito gran apporto alla causa. Non ci si riferisce certo, però, allo sfortunato esterno portoghese Francisco Conceição.
Un imprevisto infortunio nel riscaldamento gli ha impedito di essere della partita. Sarebbe stato titolare e avrebbe vissuto una esaltante sfida in famiglia con il papà Sergio, neo allenatore dei rossoneri. Parliamo invece dell’ineffabile Pierre Kalulu, ex milanista anche ieri apparso non esattamente impeccabile.

E anche del bandolero Nico Gonzalez, sempre più spaesato nel ruolo di prima punta. Scelte tecniche che hanno avuto il loro peso nel risultato finale. Obiettivo mancato, Mister!

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Partenza a razzo

Eppure la serata era iniziata sotto i migliori auspici. Non poteva essere interpretata diversamente la rete realizzata da Kenan Yildiz. Il talentino turco, schierato all’ultimo momento causa indisponibilità dell’ala lusitana, si era preso compiti e ruolo del collega, impreziosendo il tutto con la firma sul gol del vantaggio.
E aveva messo la partita in discesa per i suoi, considerata la mancata reazione degli avversari, più intenti a capire dove si trovassero che a puntare la porta bianconera. Il primo tempo era scivolato via sul velluto e, ad inizio ripresa, due limpide occasioni da rete avevano confermato la sensazione che gli uomini di Thiago Motta potessero dormire sonni tranquilli, con già un piede e mezzo in finale di Supercoppa.
Ma forse il problema è stato proprio in questo eccesso di sicurezza, nella erronea convinzione di tecnico e squadra di avere già sbrigato la pratica semifinale. Obiettivo mancato, Mister!

Capitano di ventura

I milanisti sembravano dei cadaveri vaganti per il prato verde? Certo, ma c’è chi ha il siero per riportarli in vita. Nello specifico Manuel Locatelli, un passato neanche tanto remoto nel Milan e un presente da capitano della Juventus.
La fascia al braccio se l’è guadagnata appieno, per carità, ma c’è da dubitarne che la conserverà dopo l’episodio di ieri. Ha avuto la capacità di rimettere in carreggiata degli avversari ormai rassegnati con un solo tocco. Un aggancio maldestro in area di rigore e l’arbitro che indica il dischetto.
L’insperato pareggio ha ridato anima e fiato ai ragazzi di Sergio Conceição che hanno cominciato a rosicchiare metri ai bianconeri e a rendersi pericolosi. Tra i rimpianti di chi li ha favoriti, il capitano di ventura Locatelli e quelli ancora più grossi di chi gli ha conferito i gradi, l’allenatore. Obiettivo mancato, Mister!

Quando la barca affonda…

E se il capitano della nave ha dei momenti di sbandamento non si può pretendere che il resto dell’equipaggio abbia le idee chiare su cosa fare. Emblematica l’azione che vale il vantaggio ai milanisti: una fuga sulla destra del giocatore rossonero che si conclude con un cross a centro area.
Apparentemente innocuo ma la traiettoria della palla incoccia nella gamba di Federico Gatti  e si infila nella porta di un disattento Michele Di Gregorio.
Ora, nessuno vuole buttare la croce sui due scalognati protagonisti della vicenda ma qualche appunto c’è da fare. Il difensore centrale poteva anche stringere più verso il centro o uscire per andare a tamponare l’iniziativa dell’avversario.
E, soprattutto, il portiere non doveva avanzare cosi tanto, lasciando completamente sguarnita la porta. Una doppia disattenzione da dilettanti, che da la giusta misura di quanto ormai la squadra avesse completamente disconnesso la testa dal match.
Una partita che avevano in pugno e che valeva l’accesso alla finale di un trofeo. Non si è sentito neanche l’eco  di qualche urlaccio dalla panchina che forse li avrebbe scossi. Obiettivo mancato, Mister!

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Befana senza la calza

E ora, mentre le due milanesi si giocheranno la Supercoppa nel giorno della Befana, la Juventus si godrà la festa a casa ma senza la calza. Non è certo il premio di consolazione offerto alle semifinaliste uscenti che può consolare i dirigenti bianconeri.
Un altro pezzo di stagione è andato, un altro traguardo sfumato. E i rimanenti appaiono quanto mai difficili ed incerti. Il campionato è ormai una corsa ad ostacoli, considerato il ritardo accumulato in classifica.
La Champion’s League appartiene al mondo dei sogni, bello da immaginare  ma poco concreto.

La Coppa Italia è lo stesso trofeo sollevato l’anno scorso dalla squadra allenata dal vituperato Max Allegri.
Anche in caso di successo, non sarebbe una grossa soddisfazione, per Thiago Motta, uguagliare il suo poco celebre predecessore. Obiettivo mancato, Mister!

(Foto: Depositphotos)

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