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LE PAGELLE GRANATA – Genoa-Salernitana 1-0
Notte fonda in casa granata. Ancora una sconfitta, la quarta di fila, in trasferta e la miseria di 4 punti raccolti in dieci gare. Ennesima prima frazione regalata all’avversario di turno, pur rimanendo immeritatamente in partita grazie ad uno strepitoso Ochoa. Meglio nella ripresa, ma le pochi occasioni create non derivano da azioni ragionate, bensì da sporadiche iniziative individuali e ripartenze. La cura Inzaghi, per ora, non sembra paventare alcuna miglioria.
Ochoa: Pronti-via ed è subito miracoloso su Dragusin respingendo un colpo di testa indirizzato all’angolino con un colpo di reni ai limiti del reale. Pochi minuti dopo, è ancora decisivo su Retegui sfiorando una conclusione dell’italo-argentino che si infrange sul palo. Non può nulla sulla stoccata di Gudmunsson. Nella seconda frazione, si oppone ancora una volta d’istinto su tiro di Sabelli da ottima posizione che non può credere ai suoi occhi. Voto: 7,5
Lovato: Prestazione nel complesso ordinata e senza particolari affanni. Qualche problemino in più quando è costretto ad impostare l’azione dal basso. Voto: 5,5
Gyomber: Serata no, tanto per cambiare per il centrale slovacco. In occasione del vantaggio genoano, non accorcia su Gudmunsson che lo brucia sul tempo e conclude a rete. Problemi nel contenere anche un acciaccato Retegui che, alla prima palla giocabile, si libera della sua marcatura con una semplice finta di corpo e conclude a rete colpendo un palo. Voto: 4
Pirola: L’unico davvero sul pezzo del reparto difensivo. Concettualmente non sbaglia praticamente nulla. Preciso e puntuale in chiusura e decisivo in un paio di diagonali. Voto: 6,5
Mazzocchi: Ennesima gara con poco costrutto. Più in palla sulla destra pur senza effettuare cross degni di nota. Letteralmente mangiato da Sabelli una volta dirottato a sinistra con l’ingresso di Sambia. Voto: 5
Coulibaly: Pur rimanendo l’unico appiglio a cui aggrapparsi nel desertico centrocampo granata, l’ostinato portare palla vanifica almeno due o tre ripartenze potenzialmente pericolose. Voto: 5,5
Maggiore: Tocca il primo pallone al 25′, il che è tutto dire. Nella ripresa, con l’ingresso di Bohinen, ha l’opportunità di agire tra le linee, ma è sistematicamente fumoso e inconsistente. Voto: 4,5
Bradaric: Nelle primissime battute appare deciso e concentrato, salvo perdersi in strane piroette e in una sciocca ammonizione che induce Inzaghi a lasciarlo nello spogliatoio al termine della prima frazione. Voto: 5
Cabral: In calo fisico evidente. Gara condita da una lunga serie di suggerimenti errati e dribbling falliti. Voto: 4,5
Candreva: Mai nel vivo del gioco. Altra prova incolore dell’ex doriano, rimasto anch’egli negli spogliatoi tra primo e secondo tempo. Voto: 5
Dia: Pimpante, ma poco convinto sotto porta. Sebbene gli unici tiri nello specchio della porta portino la sua firma, spreca da pochi passi l’occasione dell’1-1 in sospetto fuorigioco. Mal supportato da Cabral, fatica a trovare un partner col quale dialogare negli ultimi 20 metri. Stessa musica con l’ingresso di Ikwuemesi. Voto: 5,5
I cambi
Bohinen: Cerca una posizione che possa rivelarsi incisiva per tutta la partita, senza praticamente mai trovarla. Lentezza estenuante e passaggi orizzontali a cinque metri. Ectoplasma. Voto: 4,5
Sambia: I limiti sono evidenti, ma è l’unico dei tre esterni difensivi presenti in rosa in grado di effettuare cross dal fondo potenzialmente pericolosi. Voto: 5,5
Ikwuemesi: Tante, e maldestre, sportellate e residui palloni giocabili. Voto: 5
Legowski: Cerca di dare ritmo ad un reparto per lo più in coma farmacologica. Voto: 6
Tchaouna: Pochi palloni toccati, ma due spunti interessanti. Voto: 6
All. Inzaghi: Predispone i suoi con un attendista 3-5-2 cercando di colpire in ripartenza, ma i primi venti minuti la sua squadra è messa letteralmente alle corde dal Genoa che rischia il doppio o triplo vantaggio. Qualche flebile iniziativa nella ripresa, ma gli attacchi infruttuosi sono più frutto del caso e di iniziative individuali che di concetto. A sua parziale discolpa, avrebbe bisogno di tempo per rinvigorire un gruppo letteralmente svuotato e privo di mordente. Ma mentre il medico studia, il malato muore. Voto: 4,5
(Foto: Depositphotos)