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Angolo del tifoso

PAGELLE JUVENTUS – Juventus – Lecce 1 – 0

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Tempo di lettura: 3 minuti

Szczeşny:  Impegnato poco o nulla. Non era questo il match giusto per ribadire la sua affidabilità. sv

Danilo: attento in difesa, intraprendente quando si spinge in avanti. Personalità e tecnica al servizio dei compagni. L’ago della bilancia in retroguardia. 6,5

Bremer: cambia posizione in retroguardia. Sia per sopperire all’assenza di Alex Sandro che per dimenticare gli svarioni contro il Sassuolo. Appare concentrato e sempre sul pezzo. 6

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Rugani: la lunga permanenza in panchina lo ha inevitabilmente arrugginito. Non si sente troppo sicuro di sé, preferisce fare il compitino senza rischiare nulla 5 (dal 72’ Gatti: si ripresenta timidamente davanti al suo pubblico dopo il pomeriggio horror contro il Sassuolo. Diamogli tempo e fiducia). sv

McKennie: dal Texas con furore. Non ci sta a farsi soffiare il posto dal rampante connazionale Weah e, a furia di sgroppate sulla fascia, gli ha sfilato di dosso la maglia di titolare. In via definitiva? 6,5 (dal 86’ Weah: dopo il buon inizio il figlio d’arte sembra ormai destinato alla panchina. Dovrà sudare parecchio per scalare di nuovo le posizioni. sv)

Fagioli: mezzala d’assalto o metronomo? Ormai sul ruolo del ragazzo c’è un dubbio amletico. Lui ci mette del suo con prestazioni sontuose in entrambe le posizioni. Ha in testa i tempi giusti da dare ai compagni ma anche l’oro nei piedi in certe giocate. I suoi duetti con Chiesa sono tutti da ammirare. In futuro potrebbe essere l’ago della bilancia. 7 (dal 86’ Miretti: l’altro golden boy della nidiata bianconera non ha il tempo di dispensare tocchi leggiadri. Si rifarà in altre occasioni. sv)

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Locatelli:  si posiziona davanti ai difensori e fa da schermo. Una versione ridotta del giocatore lucido e grintoso ammirato in nazionale. Fa quello che deve fare: mai una iniziativa, mai un lancio smarcante. Non è di certo l’ago della bilancia, non ancora. 6

Rabiot: corre, lotta, cerca anche la conclusione a rete. Non fa mai mancare vigore atletico ed iniziativa in mediana. Forse anche troppo esuberante, rimedia una ammonizione. 6

Cambiaso: solito pendolino sulla fascia sinistra. Non si scopre troppo e cerca di affondare quando ne ha l’opportunità. Non fornisce la spinta costante delle prime apparizioni 5  (Dal 72’ Kostic: anonimo, impalpabile, poco cercato e poco convinto. Sembra la controfigura dello straripante assist man dell’anno scorso. Involuzione preoccupante. 4,5

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Milik: sostituisce il titolare, in tutti i sensi. Se lui deve fornire i gol al polacco è deputato lo stesso compito. E lui esegue. 6,5 (dal 78’ Vlahovic: pochi minuti per una rete che non trova. sv)

Chiesa: è ormai l’ago della bilancia di questa squadra, solo lui è in grado di far cambiare marcia al gioco della Juventus. Ne è consapevole, fin troppo, a volte rischia di voler strafare. Ma quando ha la palla tra i piedi si ha sempre l’impressione che ci sia una svolta nella partita. 7

Allenatore Allegri: Ci si doveva rimettere in carreggiata dopo la batosta con il Sassuolo. Saggiamente ha deciso di confermare la fiducia al portiere mentre il più inesperto Gatti è stato mandato a riflettere sui suoi errori in panchina. Non una prestazione scintillante ma comunque sufficiente per dimostrare che si è ripreso un minimo di concentrazione. Vediamo il prosieguo. 6

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